“L’eredità è un’occasione per porsi nuovi obiettivi finanziari importanti che fino a quel momento non si prendevano in considerazione per mancanza di ‘materia prima’”, ha dichiarato la consulente autonoma Roberta Rossi Gaziano (SoldiExpert Scf)
“Fare una mappatura del patrimonio ereditato è il primo step da cui non si può prescindere”, ha affermato il co-fondatore di Consultique Scf, Luca Mainò
Non sapere alcuna nozione su come si investe e si protegge il patrimonio è un lusso che, al più, ci si può permettere se i risparmi messi da parte sono molto modesti. L’arrivo di un’eredità importante, però, può interrompere improvvisamente anni di disinteresse e cambiare le priorità economiche, portando per la prima volta la famiglia a un contatto ravvicinato con le sigle e i concetti della finanza personale. In questa situazione, si va alla ricerca di informazioni per evitare errori, o di figure professionali mai frequentate prima. “L’eredità è uno dei motivi più frequenti su cui come consulenti veniamo interpellati per ricevere un consiglio”, ha dichiarato a We Wealth Roberta Rossi Gaziano, consulente finanziario autonomo di SoldiExpert Scf, “chi ha ricevuto l’eredità è, da una parte, spiazzato (mai investito, da dove parto?) dall’altra si sente molto responsabile di allocare al meglio il capitale piovuto in alcuni casi quasi dal cielo”.
“L’eredità è un’occasione per porsi nuovi obiettivi finanziari importanti che fino a quel momento non si prendevano in considerazione per mancanza di ‘materia prima’”, ha aggiunto Rossi Gaziano, citando come esempi il risparmio per finanziare gli studi fuori sede dei figli o un pensionamento precoce.
Eredità, da dove cominciare
Come si muovono i primi passi per capire come gestire l’eredità in modo efficace per i propri obiettivi? “Prima di tutto, valuta attentamente ciò che hai ereditato: ad esempio, contanti, investimenti, beni immobili, e altri beni. Fare una mappatura del patrimonio ereditato è il primo step da cui non si può prescindere”, ha affermato il co-fondatore di Consultique Scf, Luca Mainò, “se hai ereditato un portafoglio che contiene prodotti finanziari, analizzarli per capire quali ha senso eventualmente tenere e quali invece liquidare.
“Spesso si ereditano portafogli complessi fatti di titoli, fondi, certificati di investimento e Etf: scegliere cosa tenere e cosa vendere non è facile”, ha affermato Rossi Gaziano, “più volte mi è capitato di aver ricevuto richieste di consulenza da persone con un profilo di rischio completamente diverso rispetto al patrimonio ricevuto in eredità. Quindi il consulente deve aiutare in primis l’investitore a conoscersi perché magari il portafoglio investimenti ricevuto in eredità era perfetto per il defunto ma non c’entra niente con l’erede”.
Per la gestione di immobili sarebbe utile potersi avvalere di esperti fiscali e di esperti specializzati sul mercato immobiliare, ha dichiarato Mainò, valutando se metterli a reddito (affrontando eventuali spese di ristrutturazione), oppure venderli. “Se hai debiti”, ha suggerito in seguito, “considera di utilizzare parte dell’eredità per ripagarli”.
In seguito, sarà importante, definire “gli obiettivi a breve, medio e lungo termine” approcciando il “patrimonio con una logica di pianificazione”, ha aggiunto Mainò: “l’errore più grande è non avere una strategia chiara e definita per il lungo termine, perché senza una visione d’insieme e obiettivi ben definiti, è facile prendere decisioni poco ponderate”.
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Fare da sé, i rischi di improvvisare
Di fronte alla complessità della gestione di un “nuovo” patrimonio ereditato si cerca, spesso, il parere degli esperti. Qualche volta saranno questi ultimi a farsi avanti. “Nel caso dell’eredità, le banche, le reti di distribuzione o le Poste sono spesso le prime a candidarsi per la gestione successiva, poiché sono anche le prime realtà a venirne a conoscenza, e a iniziare da subito una corte serrata agli eredi per cercare di mantenere il patrimonio sotto la propria orbita”, ha dichiarato Rossi Gaziano che, come lo stesso Mainò, esercita una consulenza finanziaria indipendente, ossia pagata direttamente dal cliente tramite parcella.
“L’errore da evitare quando si riceve un’eredità e non ci si è mai occupati di investimenti è quella di pensare di fare da soli”, ha aggiunto Rossi Gaziano, “nella nostra esperienza di consulenti finanziari da oltre un quarto di secolo, non è però un errore che capita di frequente”.
“Ereditare un patrimonio implica in primis scegliere le persone che ti possono aiutare a gestirlo al meglio”, ha affermato Mainò, “anzitutto l’advisor finanziario deve essere un consulente indipendente o una Scf. La valutazione dell’advisor non è semplice, è fondamentale individuare un soggetto con interessi allineati ai tuoi”.