La stagione delle trimestrali non ha invertito, ma aggravato la parabola discendente del Nasdaq Composite, che alla chiusura di venerdì 27 ottobre viaggiava sui livelli di fine maggio con una perdita del 5% rispetto al mese precedente. Fra i maggiori indici globali, il Nasdaq Composite rimane il migliore in termini di performance da inizio anno, grazie al traino offerto dal tema dell’intelligenza artificiale nella prima metà del 2023. Le elevate valutazioni dei titoli tecnologici americani e le continue revisioni al rialzo sulla crescita economica e sul mantenimento dei tassi su livelli elevati con orizzonti temporali sempre più lunghi ha messo a dura prova le Big Tech, alle quali non è bastato battere le attese sui conti del terzo trimestre per impressionare gli investitori.
“La reazione attuale dei mercati alle pubblicazioni degli utili delle aziende tecnologiche quotate nell’S&P 500 è chiaramente caratterizzata dal colore rosso, nonostante una crescita degli utili: circa il 60% dei titoli ha registrato correzioni nella prima seduta, con una media di circa il -0,4%, dove spicca il -9% di Alphabet”, ha dichiarato a We Wealth il market analyst di eToro, Gabriel Debach.
“Attualmente, sembra che i mercati siano concentrati più sui dettagli specifici, considerando le alte valutazioni che lasciano poco margine per errori”, ha proseguito l’analista, “buoni risultati non sono più sufficienti a sostenere l’evoluzione in Borsa delle quotazioni se si percepiscono delle preoccupazioni”. Accade così che previsioni meno rosee del previsto su rami di business specifici possano generare reazioni di mercato negative, nonostante i conti abbiano nel complesso superato le attese.
“Nel caso di Alphabet, ad esempio, le preoccupazioni si sono concentrate sull’andamento del settore cloud e sul suo posizionamento all’interno del trend dell’intelligenza artificiale, nonostante la solida crescita nel settore pubblicitario, che rappresenta circa il 78% del fatturato rispetto all’11% del cloud”, ha ricordato Debach, “la crescita del cloud di Google continua a rallentare in modo significativo, passando da un aumento su base annua del 44% nel primo trimestre del 2022 a un attuale aumento del 22% nel terzo trimestre del 2023. Anche se è ancora a doppia cifra, il valore è comunque dimezzato”.
Un altro esempio di come sia facile innescare le vendite quando le azioni “sono prezzate sulla perfezione” è stato fornito da Meta, i cui risultati trimestrali avevano superato le attese degli investitori. Durante la conference call la Cfo Susan Li ha citato una “spesa pubblicitaria più bassa all’inizio del quarto trimestre in concomitanza con l’inizio del conflitto [in Israele]”. Pur avendo aggiunto che questo è già stato incorporato nell’outlook già comunicato al mercato nelle ore precedenti, il titolo Meta il 25 ottobre ha pagato queste incertezze con una perdita del -3,7%.
Nel frattempo, Meta ha confermato ufficialmente che sarà introdotta in Europa la possibilità di
abbonarsi ai suoi servizi Facebook e Instagram per rimuovere
dall’esperienza di utilizzo tutte le inserzioni pubblicitarie
personalizzate. La decisione è stata presentata non come l’esito di
valutazioni economiche (le entrate delle subscription) ma come una
reazione all’evolversi dei requisiti normativi introdotti in Europa
con il Gdpr.
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Tecnologia, le previsioni da qui in avanti
“Tante ombre sulle trimestrali del settore tech e qualche luce (Microsoft, Amazon). Crediamo che il contesto macroeconomico abbia avuto un peso notevole come ha sottolineato anche il cosiddetto ‘Tecnoking’ Elon Musk. Il nuovo approccio della Federal Reserve sui tassi di interesse “higher for longer” potrebbe impedire ai colossi tecnologici di sfruttare l’entusiasmo degli investitori sull’espansione dell’intelligenza artificiale e sulle opportunità legate al cloud computing”, ha dichiarato a We Wealth il senior market strategist di IG Italia, Filippo Diodovich, “riteniamo inoltre che un altro fattore che potrebbe alimentare ulteriori sell-off possa essere un possibile peggioramento nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina con limitazioni alle vendite di chip verso il paese asiatico”.
Meglio dunque uscire dal comparto, prima di perdite peggiori nei prossimi mesi? “Crediamo che la scelta più saggia negli investimenti nel settore tecnologico sia quello dello stock picking”, ha affermato Diodovich, prima di definire in modo più preciso quello che potrebbe essere il carro dei vincitori. “Ci aspettiamo ancora una buona redditività da quelle società che più hanno puntato nel cloud computing e nel comparto IA. Manteniamo una view positiva su Nvidia, Microsoft, Amazon e AMD”, ha affermato lo strategist di IG, “riteniamo che Meta Platforms, Intel, Alphabet e Tesla siano i gruppi che possano risentire di più delle tensioni nei prossimi mesi”.
Il settore tecnologico sta ora registrando il secondo più grande deflusso, dopo quello del settore sanitario, ha ricordato Debach, indicando come questa tendenza potrebbe testimoniare una crescente incertezza tra gli investitori sull’evoluzione futura del settore, fra le pressioni date dall’aumento dei rendimenti e la valutazione meno solida dei bilanci di molte società tecnologiche.