La nuova ondata di trimestrali bancarie ha premiato in Borsa soprattutto il titolo Unicredit, fra le principali cinque banche commerciali italiane. Alla chiusura dell’8 maggio, quando all’appello manca solo la trimestrale di Bper, le prime banche italiane mostrano un andamento generalmente positivo nelle ultime cinque sedute. Unicredit guida il quintetto con una performance del 2,7% fra il 2 e l’8 maggio, seguita da Intesa Sanpaolo (+1%). In negativo nell’ultima settimana, invece, Banco Bpm, Bper e Mps (tutte e tre in calo circa dell’1%).
I conti trimestrali, al netto della reazione immediata di Borsa, sono stati generalmente positivi per le banche italiane, con “un incremento annuale del fatturato pari al 9,7%, e Banca Monte Paschi di Siena che segnala l’aumento percentuale più elevato”, ha dichiarato a We Wealth il market analyst di eToro, Gabriel Debach. “Più significativa appare la crescita generale dell’utile netto, aumentato del 21,7%, indice di una crescente efficienza nella gestione dei costi”.
Il traino del margine d’interesse sugli utili sta perdendo slancio rispetto al quarto trimestre per tutte le maggiori banche italiane, ha ricordato Debach, con una contrazione media dell’1,2%, “segnale che la forbice tra tassi attivi e passivi, complice il pass through sui depositi, si va riducendo”.
Tuttavia, le entrate provenienti dalle commissioni bancarie stanno registrando un sensibile aumento, con una crescita media annuale del 9% e del 6,4% su base trimestrale, ha aggiunto l’analista. “L’attenzione principale rimane focalizzata sulla gestione dei costi, come dimostra la generale diminuzione del rapporto costi/ricavi”, ha aggiunto Debach, ricordando come nel frattempo la qualità degli asset non mostri “segni di peggioramento significativo”.
Lo sguardo da inizio anno: banche italiane ancora forti
Se si allarga l’orizzonte dell’analisi, il comparto bancario italiano continua a registrare performance di Borsa superiori alla media dell’indice Ftse Mib, complici lo spostamento in avanti del taglio ai tassi e un andamento economico favorevole che sta contenendo l’impatto dei default sulla qualità dei crediti.
Da inizio anno l’indice settoriale Ftse Italia Banche ha registrato una performance del 36% contro il +12% realizzato dal Ftse Mib. La sovraperformance delle banche è proseguita anche nel mese compreso fra l’8 aprile e l’8 maggio, con un risultato positivo del 4,7% a fronte di un leggero calo per l’indice generale. Il divario fra il Ftse Mib e le performance delle sole prime cinque banche commerciali italiane diventa ancora più evidente. Tutte hanno abbondantemente battuto l’indice da inizio anno all’8 maggio: Bper è in testa con una performance del 56%, seguono Mps e Unicredit (+43%), Intesa Sanpaolo (33%), Banco Bpm (+28%).
Le previsioni per i prossimi mesi
“E’ evidente che gli istituti di credito italiani continuino a beneficiare dei tassi di interesse su livelli alti della Bce, che hanno aumentato notevolmente il margine d’interesse rispetto agli scorsi anni. Crediamo che le prospettive per le prossime settimane siano ancora positive”, ha commentato a We Wealth il senior market strategist di IG Italia, Filippo Diodovich, “nel secondo semestre con l’avvio del taglio del costo del denaro da parte dell’istituto di Francoforte la situazione potrebbe cambiare e i risultati delle banche italiane potrebbero evidenziare minori ricavi nelle loro attività di fondo”.
“Tuttavia, a nostro avviso il mercato sta stimando troppo ottimisticamente 3-4 tagli dei tassi da parte della Bce nel corso del 2024. Le nostre attese sono più conservatrici e ci aspettiamo solamente 2 riduzioni del costo del denaro nel corso dell’anno. Un taglio nell’imminente riunione di giugno e uno nel meeting del Governing Council di settembre”, ha aggiunto Diodovich, per il quale questa previsione meno espansiva rispetto alle attese del mercato “potrebbe favorire il settore bancario italiano che avrebbe ancora spazio per salire ulteriormente, per quanto con ritmi notevolmente inferiori a quelli degli ultimi mesi”.