Arte e collezionabili, un mercato in calo, con nuove dinamiche e una sorpresa
Il mercato dell’arte continua a frenare. Lo certifica anche il rapporto annuale di Deloitte, “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione 2025”. Rispetto al 2023, il 2024 è calato del 26,2%. La contrazione ha riguardato non solo l’arte, ma anche i beni da collezione diversi da pittura e scultura. Unica felice eccezione: il design da collezione, il cui fatturato cresce del 20% grazie all’interesse dei giovani, protagonisti di «un processo di profonda trasformazione», come spiega Ernesto Lanzillo, partner e leader di Deloitte Private. Il passaggio generazionale è invero un elemento chiave di tutta l’attuale dinamica del mercato dell’arte e dei beni da collezione. Inuovi acquirenti mostrano di preferire arte contemporanea e beni di lusso, acquistabili con budget relativamente più contenuti rispetto a quelli delle generazioni precedenti.
«Le nuove generazioni di acquirenti – in particolare Gen Z e Millennial – stanno progressivamente modificando le dinamiche del settore, ridisegnando il profilo del collezionista», conferma Barbara Tagliaferri, Art&Finance coordinator di Deloitte Italia. «Le principali case d’asta internazionali confermano il trend: oltre il 30% dei nuovi acquirenti nel 2024 rientra in queste fasce d’età». Non è però solo il ringiovanimento della platea dei collezionisti, a modificare la struttura del mercato dell’arte. Una parte importante del rinnovamento delle dinamiche del sistema si deve all’intelligenza artificiale, come sottolinea Roberta Ghilardi, Art&Finance manager, ricordando «un’opera realizzata da un robot umanoide per oltre 1 milione di dollari».
Ci si riferisce al robot umanoide Ai-Da, che sfrutta l’AI per dipingere; la stima di partenza era di 120.000 dollari. L’AI, aggiunge la contributor di We Wealth, «sta assumendo un ruolo sempre più centrale non solo come strumento di analisi e previsione dei trend di mercato, ma anche come nuovo medium artistico, facendo tuttavia emergere il rischio di una possibile standardizzazione dei processi creativi».
Gli Usa (la Grande Mela) restano la piazza sovrana
Se demografia e tech rinnovano il mercato, la piazza di scambio principale rimane sempre la stessa: New York. Gli Usa restano primi per volumi degli scambi, ma anche qui si registrano novità in merito alle preferenze degli uhnwi più giovani. Ci si chiede che effetto avrà l’economia di Trump sul sistema. In Asia, si fano notare come nuovi poli culturali Corea del Sud, Giappone, Taiwan. In Europa non sorprende l’ascesa di Parigi, supportata non solo dalla sciagurata (per Londra) Brexit, ma anche da politiche fiscali indovinate. In Medio Oriente fiorisce l’Arabia Saudita, nel solco della nuova politica culturale del paese: Christie’s aprirà nel 2025 una sede a Riyadh, mentre a febbraio 2025 Sotheby’s ha tenuto un’asta nella storica città di Diriyah.
Nel 2024 il mercato globale della pittura, il 70% del mercato globale dei beni da collezione, ha registrato un calo del fatturato del 25,6%. È anche aumentato il tasso di invenduto (17,2%, dal 16,8% del 2023). Sostanzioso anche il calo di valore dell’aggiudicazione media, da 36,7 a 27,1 milioni di dollari nel 2024. Il fatturato dei dipinti ha superato di poco 5,2 miliardi di dollari. Qui i dipinti più cari venduti nel 2024.
Il lusso (da solo) non basta per invertire il calo del fatturato nel mercato dell’arte
Anche nei pur apprezzati altri beni di lusso (gioielli e orologi, antichità, arredi e design, vini e liquori e fotografie) si registra una riduzione del fatturato complessivo, circa 2,1 miliardi di dollari rispetto ai 2,6 del 2023 (-22,3%). Sempre forte l’interesse per i “memorabilia” sportivi, che stanno vivendo un’espansione straordinaria. Nel 2024, si segnala il record di Heritage Auctions, che ha venduto per la cifra record di 24,1 milioni di dollari la maglia della star del baseball Babe Ruth. A febbraio, un set di scarpe indossate da Michael Jordan durante le finali Nba è stato venduto per 8 milioni di dollari da Sotheby’s a New York. L’armadietto di Kobe Bryant ha raggiunto i 2,9 milioni.
Nel settore dei vini, l’Italia ha mantenuto una posizione di stabilità, mentre regioni con mercati più dinamici, come la Borgogna, hanno registrato contrazioni. Inoltre, si è registrato un incremento del volume di scambi di vini pregiati, in crescita del +7,9% dal 2023.
Nel settore gioielli e preziosi si rileva un calo del livello medio di invenduto, passato da 12,6% a 7,3%. Tra le tre big del mercato la regina indiscussa delle aste di orologi e gioielli rimane Phillips, che ha registrato il +8,3% rispetto alle performance del 2023.
Fotografia e antiquariato “parenti” del design
Il mercato della fotografia rimane un’arena di nicchia. La contrazione del tasso medio di unsold, che è sceso dal 25,4% nel 2023 al 20,0% nel 2024. In controtendenza rispetto all’intero mercato dell’arte e dei beni da collezione, il settore dei beni antichi da collezione ha mantenuto una certa attrattività. Il fatturato totale si è assestato a circa 675,3 milioni di dollari, in crescita del +7,5% rispetto al 2023, con moderata riduzione del tasso medio di unsold, passato da 22,7% a 22,0%.
Vale la pena ri-sottolineare l’eccezionale performance del design. Nel 2024 l’Arredi&Design Index ha recuperato la perdita del -41,8% registrata nel 2023, segnando un complessivo +103,1%. Anche il tasso medio di unsold medio ha confermato il momento positivo del segmento, passando da 15,2% a 11,0%.
Conclude Pietro Ripa, co-autore del report e group Manager di Fideuram, «il mercato dell’arte internazionale sta attraversando una fase di profonda trasformazione, spinto da fattori economici, tecnologici e generazionali che ne stanno ridefinendo le dinamiche. Le mutevoli condizioni economiche, la concorrenza con altri investimenti di rischio alternativi, tra cui anche le start up legate al mondo dell’intelligenza artificiale, hanno reso gli investimenti in arte meno speculativi, penalizzando il fatturato globale per il secondo anno consecutivo, dopo il clamoroso risultato ottenuto nel 2022».