Asset dei miei stivali
Così, nei pleasure asset contemporanei rientrano anche whisky, borsette Hermès, sneakers… Si, sneakers: le scarpe da ginnastica. Per dire, il rivenditore high end Stadium Goods il 23 luglio 2019 si è portato a casa 437.500 dollari per avere messo in asta da Sotheby’s un paio di Nike Waffle “Moon Shoe” del 1972. Ad acquistare le calzature direttamente disegnate nel 1969 dal cofondatore di Nike Bill Bowerman, è stato il collezionista canadese Miles Nadal, fondatore del fondo di private equity Peerage Capital. Le ragioni del prezzo? Di queste scarpe ne furono create solo 12 paia, di cui solo queste mai indossate (anche se la foto lascerebbe supporre il contrario). Si tratta inoltre del primo modello in assoluto con suola a cialda. Il record precedente (190.373 dollari nel 2017) appartiene alle Converse che Michael Jordan indossò nella finale di basket dei goichi olimpici del 1984.
Interesse liscio oppure on the rocks
Quello delle scarpe da ginnastica è un pleasure asset recentissimo, per cui non esiste ancora un indice di rendimento decennale. Non è così invece per i whisky rari, numeri uno assoluti fra i pleasure asset per la rivalutazione decennale: +564% a fine 2019 (l’incremento di valore rispetto al 2018 è stato invece del 5%). I trend dell’anno hanno visto un crescente interesse nei confronti dello Sherry scozzese, con i collezionisti sempre più alla ricerca delle botti più antiche di distillerie come Dalmore, Springbank, Ardbeg, Lagavulin, Bowmore e Brora. Tuttavia, come nel 2018, lo scettro del top seller è andato a un Macallan: 1,5 milioni di sterline a ottobre da Sotheby’s per un malto singolo del 1926. Sul fronte whisky si segnala anche l’ascesa del malto giapponese: 7,2 milioni di dollari di Hong Kong (856.807 €) nell’omonima ex colonia britannica per l’aggiudicazione un Hanyu Ichiru Malt Full Card Series (da Bonhams).
Se il whisky sale, il vino di certo non scende. A marzo 2019 Sotheby’s ha venduto una cassa da 12 bottiglie di Domaine de la Romanée-Conti per 2,7 milioni di dollari di Hong Kong, in un’asta che di per se stessa ha segnato l’incasso record di 234 milioni di dollari HK (circa 27.846.246 €) per una vendita privata di vini. Il luxury investment index per questa categoria segna +1% a un anno e +120% a dieci anni.
Parlando di rock, il 2019 ha visto una fuoriclasse fra i pleasure asset “categorizzati”. Si tratta della mitologica “Black Strat” di David Gilmour (Pink Floyd), messa in vendita per beneficenza dal suo proprietario da Christie’s New York. La chitarra ha battuto ogni previsione, incassando quasi quattro. Un risultato strabiliante: le corde che Gilmour suonava in The Dark Side of the Moon avevano una stima iniziale di 150.000 dollari.
Investimenti per passione: borsette valori e altezze himalayane
Fra i beni da collezione più vezzosi figurano le borsette. Di Hermès, per lo più. Solo la leggendaria maison della Kelly e della Birkin, con le sue preziose edizioni limitate e capsule collection, è ritenuta degna di esborsi a sei cifre dai collezionisti. A Hong Kong, Christie’s ha battuto la Himalaya Birkin Niloticus Crocodile 30 per 2 milioni di dollari HK. Un affare, per una borsa che ha dettagli in oro bianco e diamanti. L’indice di Knight Frank mostra un +13% per i prezzi a un anno e un +108% per quelli a dieci.
Attenzione nel breve periodo ad auto, gioielli, diamanti colorati, mobili
Fra i rendimenti decennali a tre cifre, figurano anche le monete da collezione (+175%; +3% sui 12 mesi) e le auto d’epoca. Queste ultime, evidenziano un andamento bizzarro: il luxury index a dieci anni segnala un +194%, mentre quello a 12 mesi affonda con un -7%. Il record del 2019 per le supercar appartiene a una McLaren F1 LM del 1994: 19,8 milioni di dollari da Sotheby’s RM a Monterey. In territorio annuale negativo si trovano anche gioielli (-7% e diamanti colorati (-1%). Il prezzo dei mobili da collezione a un anno resta invece invariato (0%). In prospettiva decennale però, i gioielli renderebbero il 90%, mentre i diamanti colorati il 77%. Sorprendente la performance dei poco sexy francobolli: +6% in un anno e +64% a dieci.
Investimenti di passione, Patek supera Rolex
Secondo il prospetto di Knight Frank, gli orologi da collezione si rivalutano del 2% in un anno e del 60% in dieci. A livello di record d’asta, il 2019 ha testimoniato lo storico sorpasso di Patek Philippe su Rolex: il 9/11/19, dopo quasi un quarto d’ora di battaglia, il modello dal doppio quadrante Grandmaster Chime ottiene da Christie’s Ginevra l’equivalente di 31,2 milioni di dollari). Il “vecchio” (2018) record (17,8 milioni di dollari) del Rolex Daytona di Paul Newman è spazzato via.
E le opere d’arte?
Il cuore degli investimenti di piacere, l’arte, rimane robusto. Secondo il luxury index di Knight Frank, rivendere un’opera d’arte dopo un anno rende il 5%; dopo dieci anni, il 141%. Il 2019 resterà negli annali perché Jeff Koons è tornato l’artista vivente più pagato grazie all’aggiudicazione record del suo Rabbit in acciaio del 1986: 91,1 milioni di dollari da Christie’s. Il controverso artista americano scalza così dal podio il britannico David Hockney, detentore del record (90,3 milioni di dollari) per soli sei mesi con la sua travagliata elaborazione moderna del mito di Narciso, Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) del 1972. Del resto, era stato proprio Hockney a superare Koons nel novembre 2018, quando quest’ultimo era l’artista vivente più pagato (Balloon Dog, 58 milioni di dollari nel 2013). Corsi e ricorsi.
Prospettive per gli investimenti di passione
I numeri del Knight Frank luxury index si riferiscono a quello che è stato l’ultimo anno prima della grande crisi Covid. Secondo il wealth report della società britannica, nel 2019 il 30% degli ultra ricchi (Uhnwi) dichiarava ai suoi wealth manager di voler incrementare nel prossimo futuro la quota di pleasure asset nei propri portafogli. Ancora è presto per sapere se il 2020 confermerà questa volontà. Il risultato, potrebbe non essere scontato: nel primo sabato della riapertura della boutique Hermès, i cittadini di Canton (Guangzhou, Cina) hanno speso l’equivalente di 2,5 milioni di euro. Non è detto che la voglia di lusso prenda tutti, potrebbero però verificarsi picchi e avvallamenti nella domanda di pleasure asset assolutamente compatibili con la polarizzazione sempre più estrema nella distribuzione della ricchezza.