Il Klimt scomparso brilla con un nuovo record di mercato
Nel dubbio, si venda. Il Ritratto di Fräulein Lieser (1917) di Gustav Klimt (1962 – 1918) ha lasciato l’Austria ed è volato a Hong Kong: un collezionista asiatico – tramite la società di consulenza Patti Wong & Associates – se lo è aggiudicato a 30 milioni di euro da Im Kinsky, casa d’aste austriaca seconda nel suo paese per fatturato dopo Dorotheum. Il prezzo è in linea con la stima base del dipinto (30-50 milioni) e costituisce comunque un record: si tratta del lotto più costoso mai venduto da una casa d’aste in Austria. La stessa Im Kinsky non aveva mai venduto nulla con quotazione superiore a quattro milioni di euro (per un’opera di Egon Schiele, Mädchen, anch’essa del 1917). Il risultato sorprende, giacché gli esperti nutrono dubbi sulla provenienza del dipinto.

Il mistero sull’identità della protagonista e le ombre del nazismo
L’identità della donna raffigurata non è certa, benché indubbiamente si tratti di una “signorina Lieser”, ereditiera all’epoca di una famiglia di ricchi industriali ebrei. Al momento della morte di Klimt, avvenuta nel 1918, il ritratto giaceva non del tutto compiuto sul suo cavalletto. Fu donato quindi alla famiglia Lieser. Potrebbe trattarsi di una delle due figlie di Henriette Amalia “Lilly” Lieser (nata Landau e poi andata in sposa a Justus Lieser), mecenate dell’avanguardia viennese: Helene, che sarebbe diventata un’economista, o Annie, che raggiunse la fama come ballerina. Per qualche tempo alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che potesse trattarsi di una cugina delle due sorelle, ma oggi l’opinione sembra convergere su Helene o Annie. Ad ogni modo, la giovane protagonista del ritratto posò nello studio di Klimt a Hietzing almeno nove volte; e il pittore realizzò 25 bozzetti preparatori prima di iniziare nel 1917 a lavorare su tela.
Henriette Lieser, negli anni bui del nazismo, fu deportata ad Auschwitz, dove morì nel 1943. Ed è qui che la Storia allunga le sue ombre sulla provenienza del dipinto. Da una foto del 1925 si evince che il quadro era ancora in seno alla famiglia Lieser. L’immagine, scattata in occasione di una mostra, è attualmente conservata presso la Biblioteca nazionale austriaca). Fino al 2023 non si hanno più notizie del dipinto, si sa solo che gli ascendenti dell’attuale venditore lo acquistano negli anni ’60.
Un passato oscuro, che ha fatto sollevare più di un sopracciglio.
I dubbi degli esperti internazionali sulla correttezza della vendita
L’esperto Ernst Ploil (studioso della storia del dipinto) per esempio ha dichiarato al New York Times che «ogni forma di sottrazione durante il periodo nazista deve essere considerata illegale». Gli specialisti di Klimt Tobias Natter e Alfred Weidinger hanno commentato che «contrariamente a tutti gli standard internazionali, la casa d’aste non ha coinvolto i due maggiori esperti di Klimt, che hanno entrambi pubblicato un catalogo ragionato».
La famiglia Lieser tuttavia non ha avanzato alcuna rivendicazione sulla proprietà della tela. Anzi: la casa d’aste ha comunicato che i discendenti della famiglia ebrea hanno dato il loro benestare alla messa in vendita dell’opera. E la stessa Im Kinsky si è affrettata a dichiarare che la vendita è conforme ai Principi di Washington (1998), redatti per sostenere l’identificazione e la restituzione dell’arte che i nazisti saccheggiarono durate la persecuzione degli ebrei. Incurante dei dubbi, Claudia Mörth-Gasser, responsabile per il dipartimento di arte moderna di Im Kinsky, si è detta «felicissima… ma non molto sorpresa», dato che l’opera è «incredibilmente ben conservata, in condizioni originali quasi intatte».
Non solo il Klimt scomparso, gli ultimi record del maestro
Il corrente record d’asta di Gustav Klimt è pari all’equivalente di 108,4 milioni di dollari. Questa è stata infatti la cifra pagata nel giugno 2023 da Sotheby’s Londra per il dipinto Signora con ventaglio (1917-18) e che lo ha reso il pittore più pagato di sempre in Europa. Nel 2006, il suo Ritratto di Adele Bloch-Bauer II (1912) aveva raggiunto gli 88 milioni di dollari da Christie’s New York.