Sgargianti colorazioni, una sola vocazione: Fireblade. In italiano lama di fuoco. Incandescente e veloce aggiungiamo noi. È questo il soprannome che gli ingegneri della Honda pensarono ad inizio anni Novanta per la loro nuova creatura, la Honda CBR 900 RR. D’altronde l’obiettivo era esplicito: vincere la concorrenza nel mondo delle Supersport in termini di prestazioni e non solo.
Honda CBR 900 RR: nel segno di Tabao Baba
Il genio dietro il capolavoro della Casa dell’Ala dorata si chiama Tabao Baba. Assunto dalla Honda nel 1962, entrò nella Honda appena diciottenne con un diploma del liceo. Per i primi tre anni lavorò alla produzione di carter e teste dei cilindri per le CB72 e CB77. Poi, nel 1965, vinse il campionato nazionale 125 come pilota collaudatore. Fu allora che Soichiro Honda notò il giovane Baba-san. La coronazione della carriera dell’ingegnere avvenne a inizio anni Novanta, quando divenne team leader di quella che avrebbe dovuto essere la nuova Superbike Honda.
La Fireblade
La principale supersportiva di Honda in quel periodo era la VFR 750 R RC30, concepita principalmente per l’uso in pista anziché per ottenere elevati volumi di vendita. La sua produzione stradale era limitata alle omologazioni necessarie per partecipare alle competizioni motociclistiche. Il che era riflesso anche nel prezzo, che nel 1988 ammontava a 22 milioni di lire, in netto contrasto con i 12 milioni della VFR 750 F, la sua controparte più accessibile e adatta all’uso quotidiano.
Baba-san non si lasciò sfuggire l’opportunità: liberato dagli vincoli dei regolamenti sportivi incrementò la cilindrata della nuova CBR, presentata nel 1992 al salone di Tokyo, fino a 853 cc, trasformando una supersportiva dal temperamento vivace in una motocicletta in grado di affrontare sia la guida stradale che quella in pista con un regime di giri attorno ai 1.000, ma dotata di una coppia nei medi regimi che la rendeva notevolmente più maneggevole e accessibile rispetto a una 750 dell’epoca. La moto inoltre pesava appena 185 kg, una reale novità nel settore dato che tutte le rivali erano ampiamente sopra i 200 kg.
Nuovi Millenni, Nuove Evoluzioni
La Fireblade si è aggiornata continuamente nel corso degli anni ’90, con miglioramenti costanti nelle sospensioni, nell’elettronica e nel design aerodinamico. Nel 1996, la CBR900RR è stata ulteriormente raffinata con un aumento della cilindrata a 918 cc, consolidando la sua posizione di leader nel segmento delle supersportive. Con l’arrivo del nuovo millennio, la Fireblade ha continuato a evolversi. Nel 2002, la CBR954RR ha portato ulteriori miglioramenti alle prestazioni, mentre nel 2004 la CBR1000RR ha rappresentato una rivoluzione, introducendo un nuovo telaio e un motore da 998 cc.
Questa versione ha ridefinito gli standard di potenza e maneggevolezza, mantenendo intatta la reputazione di agilità della Fireblade. Negli anni successivi, la Honda ha continuato a puntare sull’innovazione, introducendo tecnologie all’avanguardia come l’acceleratore elettronico e il controllo di trazione. Nel 2014 è stata introdotta la versione SP, caratterizzata da componenti di alta gamma elettronici e meccanici. Nel 2017 è stata presentata la Fireblade SP2, una versione ancora più orientata alle competizioni.
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