Da molti considerata come l’inarrestabile evoluzione del medium l’intelligenza artificiale applicata alla fotografia d’artista sta vivendo una fase di rielaborazione in chiave progettuale dopo lo shock inziale al suo ingresso nel campo delle arti e al dibattito che ne è seguito. Dal malizioso exploit del 2023 quando per la prima volta una immagine realizzata dall’IA ha partecipato ad un concorso di fotografia internazionale e lo ha vinto anche se presentata come opera umana (“The Electrician” di Boris Eldagsen) ad oggi molte cose sono cambiate. Ci si è confrontati sulla portata etica dello strumento e poi sul piano del diritto d’autore e in entrambi i casi c’è stata apertura nell’accogliere un avanzamento tecnologico tipico dello strumento fotografico da sempre portato agli estremi dagli interlocutori che lo hanno utilizzato nel tempo.
Il piano etico dell’impiego dell’intelligenza artificiale nella fotografia e il diritto d’autore
Sul piano etico gli artisti si dividono tra la libertà di sperimentazione di nuove forme di espressione e il rigore artistico che impone il punto di osservazione unico dell’autore. Sotto il profilo del diritto d’autore la regolamentazione europea apre all’impiego dell’IA ma solo come ausilio al fotografo e non come unico creatore dell’opera. Nel frattempo, le grandi fiere e le gallerie che vi partecipano espongono i lavori realizzati con l’IA in progetti artistici nuovi e sofisticati il cui apprezzamento del mercato è ancora tutto da valutare in termini economici.
Dall’iniziale semplice inserimento dei “prompt” (comandi) nel sistema per la generazione delle immagini create dall’IA si è passati a lavori più concettuali che includono anche tecniche miste in cui l’intervento dell’artista diventa predominante. E i prezzi si allineano a quelli delle immagini d’autore: si parte dai tre mila euro e si può arrivare anche ai venti mila euro. In Italia The Phair 2015 da poco conclusasi a Torino ha “fotografato” il momento e offerto alcuni esempi di impiego dell’IA nella produzione artistica che dalla sperimentazione iniziale si sta evolvendo in progettazione contemporanea. E si delinea il profilo dell’artista che utilizza l’IA nei suoi lavori: studi accademici, predisposizione per l’impiego di tecniche miste e tanta ricerca digitale.
L’immagine dell’Intelligenza artificiale e la pittura dell’artista creano una “allucinazione”
Nell’edizione di The Phair 2025 che si è appena conclusa a Torino il progetto “Allucinazione Post-umana” di Pietro Catarinella in esposizione da mc2gallery di Tivat (Montenegro) ha rappresentato un’idea di applicazione dell’IA alle stampe fotografiche. Frammenti di opere antiche e dipinti a olio sono rielaborati dall’IA generando immagini indefinite in cui frammenti di corpi si mescolano in uno sfondo onirico fino a diventare “allucinazioni”. Le immagini stampate su tela sono poi dipinte a mano dall’artista usando i colori a olio.
Il classico ricreato oggi dall’intelligenza artificiale diventa “surrealismo storico” nella fotografia d’autore
Torna invece indietro negli anni Quaranta e Cinquanta il fotografo inglese Phillip Toledano (immagine apertura). L’artista, con il suo progetto tratto dal libro fotografico “Another America” e realizzato utilizzando “Midjourney”, uno dei sistemi di IA più avanzati, crea immagini vintage che sembrano originali. Sono però estremamente contemporanee con testi di accompagnamento dell’artista John Keeney dando vita a quello che l’autore definisce “surrealismo storico”. A presentare i lavori dell’artista a The Phair 2025 è stata la galleria milanese Tallulah Studio Art. Lo stesso progetto è stato presentato anche a Milano in occasione di MIA Photo Phair BNP Paribas 2025.

Phillip Toledano, Floating Woman
Gli spiriti guida del mondo animale realizzati con IA e realtà aumentata
L’artista Giuliana Cunéaz (galleria Gagliardi & Domke) di Torino ha presentato a The Phair 2025 la stampa su carta cotone “Spiriti Guida Animali – Pappagallo”, 2024, con Intelligenza Artificiale e realtà aumentata. L’artista, laureata all’Accademia delle belle arti di Torino, utilizza tutti i media artistici, dalla videoinstallazione alla scultura, dalla fotografia alla pittura sino agli schermi dipinti. Lo strumento tecnologico rientra nell’ambito di una ricerca dove l’artista acquisisce gli elementi tratti dal mondo della scienza e della nanoscienza per trasformarli in paesaggio virtuale che interagisce con i dati naturali.
Domande frequenti su Fotografia d’autore e intelligenza artificiale: a che punto siamo?
Dopo un iniziale impatto nel mondo dell'arte, l'intelligenza artificiale nella fotografia sta attraversando una fase di rielaborazione progettuale, evolvendo verso un utilizzo più consapevole e strutturato.
Nel 2023, un'immagine creata dall'IA ha vinto un concorso fotografico internazionale, pur essendo stata presentata come opera umana, generando un acceso dibattito etico e artistico.
L'articolo menziona un 'piano etico' relativo all'impiego dell'intelligenza artificiale nella fotografia, suggerendo una riflessione e una regolamentazione in corso sull'uso di questa tecnologia nel campo artistico e del diritto d'autore.
L'intelligenza artificiale, applicata alla ricreazione di opere classiche, genera un effetto definito 'surrealismo storico' nella fotografia d'autore, reinterpretando il passato con tecniche innovative.
L'articolo cita la creazione di 'spiriti guida del mondo animale' realizzati con intelligenza artificiale e realtà aumentata, dimostrando un'applicazione creativa e innovativa di queste tecnologie.