Audace ed elegante. Rarissimo. Se si parla di orologi da collezione, la risposta a questi indizi non può che essere: Cartier Cheich. Uno dei segnatempo storicamente più importanti, summa estetica dell’unione culturale e sportiva franco-africana. Fu creato infatti nel 1983, per celebrare il quinto anniversario della leggendaria corsa Parigi-Dakar. Quello andato in asta nel Luxury Edit di Sotheby’s a Parigi nella serata del 30 settembre 2022 è l’esemplare del 1985, sparito dai radar del mercato fin da allora. Ha incassato poco più di un milione di euro (1,1 milioni di dollari), raddoppiando la stima iniziale, stabilendo così il nuovo record per un orologio Cartier venduto all’asta in Europa. Curiosamente, l’orologio più costoso venduto all’incanto in Italia è proprio un Cartier, modello Crash (battuto da Pandolfini nel dicembre 2021).
Cartier Cheich, un orologio eroico
Furono Jacques Diltoer (l’allora direttore creativo di Cartier) e Alain Dominique Perrin (presidente di Cartier dal 1975 al 1998 e fondatore della Fondation Cartier pour l’Art Contemporaine nel 1984) a disegnare questo particolarissimo orologio, lasciandosi ispirare dalla sagoma del copricapo Tuareg (cheich, appunto; in francese: chèche) utilizzato per ripararsi dal sole accecante del deserto.
Dakar e il Cartier Challenge
Il Cartier Cheich sposa la filosofia del Rally Dakar, che dalla sua nascita è nell’immaginario collettivo una gara sfiancante, eroica. Lunga 10.000 chilometri, si consuma dalle terre di Francia all’insidioso deserto africano. È percorribile con qualunque veicolo terrestre a motore ritenuto idoneo alla competizione.
Alain Dominique Perrin e Thierry Sabine (il pilota ideatore della Parigi-Dakar) crearono il Cartier Challenge, il cui vincitore si sarebbe aggiudicato un orologio Cartier Cheich su misura. Per vincere il premio, il concorrente avrebbe dovuto vincere la gara due volte consecutive e nella stessa categoria automobilistica (moto, auto o camion), impresa considerata quasi impossibile. L’unico a riuscirci fu Gaston Rahier, vincitore nel 1984 e nel 1985.
Solo tre esemplari al mondo
I Cartier Cheich esistenti sono solo tre: i due modelli originali disegnati nel 1983, uno da uomo (quello andato a Gaston Rahier) e uno da donna; il terzo, creato nel 1985 per un ulteriore futuro campione. Si narra che un quarto esemplare potrebbe essere stato offerto da Perrin al suo caro amico Hubert Auriol, pilota francese di moto. Ma quell’orologio, se mai è esistito, è attualmente «considerato perduto» fa sapere Sotheby’s.
Il 1986 segnò la fine della Cartier Challenge e della produzione dello Chartier Cheich a causa di un evento tragico. Sul finire del rally di quell’anno infatti, Thierry Sabine rimase vittima di un incidente in elicottero nel Mali, causato da una tempesta di sabbia. Nell’incidente perirono altre quattro persone, fra cui il cantante Daniel Balavoine, uno dei più amati in Francia a quell’epoca.
Oggi, gli altri due orologi Cartier Cheich rimangono nella collezione aziendale di Cartier. I tre modelli si somigliano, ma ciascuno è caratterizzato da dettagli di design unici: l’unico orologio da donna presenta dimensioni più ridotte (come da tradizione per gli orologi femminili) ed è adornato da diamanti; il quadrante del terzo orologio invece – creato dopo la storica vittoria di Gaston Rahier, dal cui cognome prende il nome – ha cifre romane e bastoni allungati, senza binari (gli indicatori dei minuti).