Il ritorno verso un mondo diviso in blocchi, un netto cambiamento dei modi di vivere e di intendere la società da parte delle nuove generazioni e, infine, la prospettiva di un nuovo ciclo economico caratterizzato da un costo del capitale più alto. Sono queste le tre principali tendenze che secondo il Market GPS Investment Outlook 2024 di Janus Henderson Investors stanno trasformando e continueranno a influenzare l’economia globale per i prossimi dieci anni, con impatti profondi sui mercati finanziari e sulle strategie di investimento. Analizziamoli in dettaglio con Ali Dibadj, CEO della casa di gestione angloamericana, soffermandoci sulle sfide e le opportunità che gli investitori dovranno affrontare.
Cambiamenti geopolitici: le incognite dei nuovi equilibri di potere
Il riequilibrio degli assetti geopolitici emerge come uno dei principali driver di cambiamento, con implicazioni significative per l’economia, il commercio globale e le catene di approvvigionamento. I dati dell’Intelligence Unit dell’Economist evidenziano un aumento significativo delle tensioni internazionali negli ultimi 15 anni: gli investitori sono perciò ora chiamati a valutare con maggiore attenzione le opportunità a livello macro e micro, considerando attentamente l’ambiente geopolitico in cui operano le aziende.
Un esempio? La dinamica delle catene di approvvigionamento che può influenzare la domanda di energia, con ripercussioni su porti, fornitori di energia nazionali e regolamentazioni governative. “La geopolitica influenza tutte le classi di attivi e gli investitori dovranno pensare in modo olistico nel posizionarsi per il cambiamento – spiega Dibadj – al fine di gestire le ricadute delle controversie transfrontaliere, dell’onshoring e degli adeguamenti delle catene logistiche, solo per fare qualche esempio”.
Fattori demografici: un cambiamento radicale nelle abitudini di consumo
Il secondo fattore che caratterizzerà i trend macroeconomici del futuro è costituito dai cambiamenti demografici. La pandemia di COVID-19 ha accelerato le tendenze già in atto, con un impatto significativo sulle abitudini di consumo, il rapporto con la tecnologia e le nuove esigenze immobiliari.
Secondo le analisi dell’Outlook di Janus Henderson i Millennials e la Generazione Z presentano modalità di pensiero, operatività e consumo, radicalmente diverse rispetto a quelle delle generazioni precedenti, soprattutto nel contesto digitale e tecnologico. Allo stesso tempo, l’invecchiamento delle popolazioni globali apre nuove opportunità nel settore sanitario rappresentate, ad esempio, da innovazioni quali i vaccini a base di mRNA e la diagnostica point-of-care.
Ma non è tutto: nel mondo post pandemico il telelavoro, la mobilità sostenibile e l’intelligenza artificiale stanno plasmando nuovi modelli di città e con essi nuove esigenze immobiliari. Anche la lotta al cambiamento climatico, sebbene percepita con diverse intensità nelle varie aree del globo, figura come una priorità per le generazioni più giovani. Tutti questi elementi contribuiscono al cambiamento delle aspettative e delle abitudini di consumo delle persone, con effetti positivi importanti per le aziende in termini di innovazione e ricerca.
“Quando si investe in questi temi e segmenti di mercato – osserva Dibadj – è essenziale distinguere fra tendenze oggetto di un’euforia esagerata la cui redditività è discutibile, e tecnologie e modelli di business innovativi che possono invece creare potere sui prezzi, barriere all’ingresso e i vantaggi competitivi necessari per un autentico potenziale di rendimento a lungo termine. Gli investitori possono trarre vantaggio dall’impiego di approcci radicati nella ricerca approfondita e dalla collaborazione con gestori patrimoniali esperti, in grado di tenere la rotta nei cicli di hype e costruire portafogli adatti a un mondo in fase di transizione”.
Un nuovo costo del capitale
Il terzo ed ultimo fattore che secondo le analisi di Janus Henderson Investors giocherà un ruolo cruciale nel prossimo futuro economico è l’incremento dei costi di finanziamento a livello globale, che sta rivoluzionando il panorama finanziario globale. Il decennio passato, infatti, ha visto un accesso facile al capitale per molte aziende, indipendentemente dalla qualità del loro modello di business. Questo incremento dei costi ha evidenziato la fragilità di alcune aziende, con il 2023 che ha già visto fallimenti significativi nel settore bancario statunitense.
“A livello societario, l’incremento dei costi di finanziamento sta portando alla luce le aziende più deboli, come si è visto con i fallimenti delle banche statunitensi nella prima metà del 2023, e accentuando la dispersione fra attori vincenti e perdenti. Inoltre, sta creando volatilità di mercato e opportunità di mis-pricing. Lo si osserva, per esempio, nel confronto tra i mercati pubblici e quelli privati: soprattutto nel settore immobiliare, le valutazioni hanno subito una correzione sui mercati pubblici, mentre i mercati privati devono ancora adeguarsi completamente. Inoltre, con l’aumento dei tassi si ottengono rendimenti più interessanti, il che ha riportato alla ribalta l’obbligazionario”.
In generale, la maggiore dispersione tra aziende vincenti e perdenti, insieme alla volatilità di mercato, offre opportunità di mis-pricing e investimenti oculati. Con tassi di interesse più alti, il panorama finanziario si sposta verso asset rischiosi selezionati, ma la liquidità abbondante suggerisce la necessità di una ponderata riallocazione verso potenziali rendimenti.
In conclusione
“In questo periodo di transizione, ci aspettiamo sui mercati finanziari continue ondate di volatilità, che porta con sé rischi e opportunità. Dinnanzi a tale contesto emerge con ancora maggior forza la necessità di un approccio attivo agli investimenti: l’analisi differenziata, la ricerca approfondita e la collaborazione con esperti diventano infatti fondamentali per navigare le sfide e sfruttare le opportunità emergenti”, conclude Dibadj.
