- Posizionarsi sui titoli delle società interpreti di queste tendenze secolari può rappresentare un modo per andare alla ricerca di extra rendimenti e allo stesso tempo ottenere un livello maggiore di diversificazione
- Gli strumenti a disposizione sono numerosi, con fondi ed etf che forniscono il vantaggio della diversificazione su più player rappresentativi di quel tema e senza assumersi il rischio legato alla selezione dei singoli titoli
Per comporre un portafoglio d’investimento che sia realmente proiettato al futuro – delineando in qualche modo i contorni di come sarà la società tra 10 o più anni – non si può prescindere dall’identificazione dei cambiamenti strutturali candidati a sprigionare i loro effetti su larga scala contribuendo a rimodellare la società su più livelli. I cosiddetti megatrend si manifestano in un periodo di tempo prolungato: normalmente la loro durata è di almeno un decennio, e spesso anche di più. Nei prossimi decenni, stando a più recenti studi, il pianeta sarà sempre più popoloso, la gente vivrà più a lungo e sempre più addensata nelle città, farà più caldo e la tecnologia arriverà a livelli di sofisticazione impensabili anche per i più forbiti scrittori di fantascienza. Posizionarsi sui titoli delle società interpreti di queste tendenze secolari può rappresentare un modo per andare alla ricerca di extra rendimenti e allo stesso tempo ottenere un livello maggiore di diversificazione del portafoglio.
Per partecipare a singoli megatrend gli strumenti a disposizione sono numerosi, con fondi ed etf che forniscono il vantaggio della diversificazione su più player rappresentativi di quel tema e senza assumersi il rischio legato alla selezione dei singoli titoli. L’etf, oltre ai costi inferiori rispetto ai fondi a gestione attiva, presenta anche la peculiarità di stare al passo con i tempi: l’indice legato a un determinato megatrend segue delle regole precise, con dei ribilanciamenti periodici che vanno automaticamente a ricalibrare l’esposizione sui titoli più rappresentativi di quel tema; in aggiunta, molti etf prevedono dei “cap” oltre i quali un titolo non può pesare, questo per evitare l’eccessiva esposizione singoli titoli. “Alcuni strumenti sono molto esposti alle megacap, altri un po’ meno. La sovrapposizione con i giganti di per sé non è una caratteristica da evitare per forza; l’importante è leggere bene le regole degli indici, guardare le azioni all’interno dei veicoli e, se possibile, affidarsi a un professionista esperto”, spiega Roberto Rossignoli, Head of Research e Senior Portfolio Manager di Moneyfarm.
Stesso tema, rendimenti diversi
Dal lancio di ChatGPT nel novembre 2022, il megatrend tecnologico che cattura maggiormente l’attenzione degli investitori è senza ombra di dubbio l’intelligenza artificiale. Al momento, per chi cerca un’adeguata diversificazione, il modo migliore per esporsi a questo e altri temi è tramite fondi o etf. “Tuttavia – ammonisce Rossignoli – questo non semplifica il lavoro per l’investitore, in quanto la dispersione dei rendimenti in strumenti dal nome apparentemente simile è molto alta”. Attualmente, su Borsa Italiana sono presenti diverse soluzioni in etf sul tema AI e il divario tra il peggiore e il migliore è estremamente significativo: il peggiore nel 2023 ha registrato un calo del 22%, mentre il migliore ha fatto +57%. Da un’analisi di Global X emerge che tra 25 temi d’investimento, i sei con punteggi di qualità migliori – e superiori a quelli dell’S&P 500 – risultano tutti associati alla tecnologia: social media, intelligenza artificiale, robotica e AI, litio e batterie, internet of things e cybersecurity. “L’esposizione al growth spesso comporta dei compromessi – sottolinea Scott Helfstein, Head of Thematic Solutions di Global X -, ma questi temi di alta qualità sono strettamente allineati con i megatrend che dovrebbero definire le economie e i mercati per decenni. Con l’AI sempre più presente ognuno di essi, forse questo è un dei rari casi in cui gli investitori possono ottenere in un pacchetto unico un’esposizione di qualità e
all’avanguardia”.
Il green è senza eguali in Europa
Nonostante l’euforia da AI, in Europa le scelte degli investitori riflettono un forte impegno verso le iniziative ambientali con net zero 2050 e cambiamenti climatici in cima alle preferenze. Insieme, stando a quanto emerge dal Global Etf Survey 2024 di Trackinsight, hanno attratto oltre 10 miliardi di dollari di nuovi investimenti nel 2023. Complessivamente il tema net zero 2050 vanta oltre 58 miliardi di euro di asset in gestione, con oltre 200 strumenti tra CTB (Climate Transition Benchmark) e PAB (Paris-Aligned Benchmarks). Negli ultimi tre anni, gli investitori europei hanno investito ben 29 miliardi di euro su tematiche green. Anche il tema dell’energia nucleare è sotto i riflettori degli investitori, attirando quasi 1 miliardo di dollari di nuovi fondi negli Stati Uniti e circa 261 milioni in Europa nel 2023. Il ritorno dell’interesse nell’energia nucleare è coinciso con la crisi energetica seguita all’invasione russa dell’Ucraina a cui ha fatto seguito un sentiment sempre più favorevole al nucleare con il riaffiorare di piani di costruzione di centrali nucleari.
Le criticità da evitare
L’inserimento in portafoglio di uno o più etf tematici implica la valutazione di diversi aspetti, a partire dalle possibili sovrapposizioni e anche considerando quanto questo tipo d’investimento può esporre a una maggiore volatilità. In tal senso, il fascino dei tematici non deve distrarre dai dettami di una corretta costruzione del portafoglio. I dati evidenziano come i megatrend tecnologici abbinano più rendimento a più rischio, quelli legati all’ambiente invece sono misti, con la presenza di temi sia poco che più rischiosi. Se si decide di investire su uno o più temi, bisogna quindi fare attenzione alla possibile duplicazione delle aziende presenti all’interno degli indici sottostanti. Il rischio è che una stessa società, soprattutto se grande, possa essere presente in più indici. Se selezioniamo un etf sull’intelligenza artificiale, dobbiamo quindi tenere presente che al suo interno ad oggi spiccano le stesse grandi aziende che primeggiano in indici classici quali S&P500 e Msci World. Allo stesso modo indici su temi differenti possono avere al loro interno sovrapposizioni: Nvidia ha un peso notevole sia in etf sull’AI sia in quelli su semiconduttori o sulla mobilità del futuro. Va anche calibrato in che modo determinati temi si sposano con esposizioni growth piuttosto che settoriali per evitare un accumulo di esposizioni che vanno a incrementare la volatilità complessiva del portafoglio.
Articolo tratto dal n° di aprile di We Wealth.
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