Crowdfunding e altri tipi di finanziamento: guida per pmi e start up

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Intervista a Elio Blasio e Arianna Anastasia (Blasio Legal Advisors) sul ruolo del crowdfunding e delle altre forme di finanziamento alternative al credito bancario per pmi e start up in contesti come l’Italia, Malta e la Svizzera, evidenziando vantaggi e normative. Una figura chiave per il successo di queste iniziative: il consulente esperto

Un passo fondamentale, per la crescita e per lo sviluppo di pmi e start up, è quello di esplorare nuovi tipi di finanziamento, alternativi al tradizionale approccio bancario. Se quest’ultimo resta comunque una scelta valida, è importante conoscere anche le altre forme, che possono rappresentare ulteriori strade altrettanto efficaci.
Questi approcci, infatti, oltre a favorire la crescita aziendale, possono offrire anche l’opportunità di potenziare la reputazione del marchio, espandere il raggio d’azione dell’impresa verso nuovi mercati e accedere a una rete di relazioni e contatti preziosi per l’imprenditore.

Per approfondire il tema delle potenzialità di questi strumenti alternativi di finanziamento, con un focus particolare sul crowdfunding, We Wealth ha intervistato Elio Blasio, fondatore e partner di Blasio Legal Advisors, e Arianna Anastasia, partner del medesimo studio, che hanno illustrato le modalità di accesso, i vantaggi e le potenziali criticità di queste forme alternative di accesso al credito. 

Avv Blasio e Avv Anastasia, quali sono le modalità alternative di finanziamento al sistema bancario tradizionale che ritenete più efficaci per pmi e start up? 

Modalità alternative di finanziamento al credito bancario 

Nell’ambito delle operazioni di consulenza e di assistenza espletate dal nostro team in ambito giuridico, trovano sempre maggiore spazio le progettualità finalizzate alla individuazione del più efficiente quadro normativo, in Italia e all’estero, relativo a modalità alternative di finanziamento rispetto al tradizionale circuito bancario in favore di start up e pmi. 

L’elemento fondamentale che deve necessariamente sempre sussistere in tali progettualità è rappresentato dalla volontà ed effettiva disponibilità dell’imprenditore alla massima trasparenza verso il mercato e gli stakeholder tutti.

Ciò presuppone che la ricerca di nuova finanza non sia solo una differente modalità di approvvigionamento di nuova liquidità per lo sviluppo dell’azienda, sia essa una start up o una impresa consolidata, ma, in primis, rappresenti un effettivo “cambio di passo“, prima intellettuale, da parte dei soci di riferimento o dell’unico dominus, e poi strutturale – organizzativo e di comunicazione. 

Quadro normativo e visione strategica 

Aprirsi verso il mercato dei capitali, in presenza di una azienda vitale e con un sano equilibrio finanziario, può avere un effetto moltiplicatore, non solo in termini di nuova finanza, ma consentire, come abbiamo verificato nei nostri percorsi di supporto consulenziale, un ingresso privilegiato nel panorama nazionale e internazionale degli investitori, siano essi, ad esempio, partner industriali o fondi di investimento

Molteplici, sono a tal fine, le opportunità che possono essere valutate dal team consulenziale, sulla base di un serio e prudente piano industriale e finanziario che dia atto delle motivazioni per le quali si chiedono al mercato nuovi fondi, nonché come e con quale squadra manageriale gli stessi verranno gestiti e quali saranno gli utili prospettici realizzabili, basati su concrete previsioni ed analisi, senza tralasciare rischi di mercato, eventuali competitors e quant’altro in grado di consentire una seria e trasparente rappresentazione di punti di forza ed eventuale debolezza. 

Dal crowdfunding alla quotazione in Borsa 

Un’importante innovazione nelle campagne di crowdfunding si deve inoltre all’introduzione, in ambito Ue, del nuovo regolamento sul crowdfunding, che stabilisce criteri uniformi per le piattaforme digitali in ambito comunitario nella fornitura di servizi basati su investimenti e prestiti legati al finanziamento delle imprese e start up. 

Iniziamo dal nostro paese, nel quale, attraverso operazioni di equity crowdfunding, le imprese possono ottenere finanziamenti emettendo quote di capitale in favore degli investitori, tramite piattaforme digitali autorizzate dalla Consob.
Gli investitori diventano così azionisti della società.

Si deve inoltre sottolineare che in più di un’occasione, l’impresa o start up, premiata dagli investitori attraverso la raccolta di capitali su una piattaforma autorizzata, una volta superato questo traguardo, continua il suo percorso di crescita verso il mercato dei capitali, attraverso la quotazione su uno dei mercati borsistici europei dedicati allo sviluppo delle pmi, come ad esempio Euronext, la principale Borsa paneuropea, con oltre 1900 imprese quotate.

La possibilità di quotarsi a Milano, Parigi, Oslo, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona e Dublino, una volta raggiunti gli standard richiesti, rappresenta oggi una concreta opportunità. 

Nella vicina Malta, centro finanziario in forte sviluppo, le operazioni di equity crowdfunding sono disciplinate dalla Mfsa, il Malta financial services authority, che vigila sull’operato di imprese, fondi e piattaforme digitali, i quali devono conformarsi a requisiti specifici per ottenere le autorizzazioni di legge.

Focalizzandoci sul crowdfunding, avv Blasio e Avv Anastasia, quali sono i vantaggi principali per pmi o start up che decidono di finanziarsi attraverso il crowdfunding? 

Vantaggi e opportunità della finanza alternativa per pmi e start up: confronto Italia, Malta e Svizzera 

Sempre più frequentemente le pmi e le start up in grado di presentarsi sul mercato della finanza alternativa con progettualità e/o brevetti tecnologici di grande impatto, ottengono importanti vantaggi

Vediamoli brevemente, anche con riferimento alle opportunità che si aprono con riferimento ai mercati e normative maltesi e svizzere. 

In Italia, ad esempio, sono operative numerose piattaforme di crowdfunding autorizzate dalla Consob, che prevedono un percorso procedurale, rapido ed efficiente, nonché un forte coinvolgimento della community di riferimento, costruendo una base di sostenitori, potenziali clienti o ambasciatori del brand. 

A Malta sono presenti normative chiare per il crowdfunding, che garantiscono un ambiente regolamentato che protegge sia gli investitori che le imprese.
Inoltre, le start up possono rivolgersi facilmente a un pubblico internazionale, consentendo così una più ampia platea di potenziali investitori. C’è poi da ricordare che Malta incoraggia progetti di innovazione tecnologica, che difficilmente potrebbero trovare accoglienza presso i canali bancari tradizionali.

In Svizzera, invece, le start up che si rivolgono al mercato elvetico trovano ad accoglierli la Finma, quale autorità che vigila sul mercato finanziario, con un approccio metodologico di disponibilità, ma correttamente severo nel rispetto dei contenuti e obblighi normativi. 

Strumenti finanziari innovativi: Ico (Initial coin offering) e Sto (Security token offering) 

Tra le progettualità che possiamo suggerire di valutare, sulla base della nostra esperienza operativa, riteniamo di segnalare le Ico (Initial coin offering) e le più recenti Sto (Security token offering) che consentono di attrarre i capitali degli investitori interessati al progetto proposto. 

Il white paper e gli altri documenti necessari

Molto importante per il successo della campagna è una sintetica ma chiara rappresentazione, un documento denominato “white paper”, nel quale il proponente rappresenta il progetto imprenditoriale ai potenziali investitori, corredato delle principali informazioni necessarie a una idonea valutazione dei rischi – benefici. 

Ovviamente, documenti analoghi sono richiesti in tutte le giurisdizioni, con differenti accentuazioni.

Ad esempio, andranno rappresentate le motivazioni per le quali vengono richiesti capitali agli investitori, per quali finalità detti fondi verranno impiegati, l’expertise della struttura manageriale e organizzativo-strutturale che si occuperà della gestione del progetto e i prevedibili scenari di ricavi e utili. 

Chi sceglie il mercato elvetico, potrà godere, inoltre, di un importante accreditamento internazionale, che spesso facilita l’individuazione di importanti investitori internazionali. 

Accesso a venture capital

Inoltre, le start up possono più facilmente accedere a operatori di venture capital, specializzati nella ricerca di start up innovative e con un elevato potenziale di sviluppo. 

In sintesi, il crowdfunding è in grado di garantire alle start up un modo flessibile ed efficiente per accedere a finanziamenti, coinvolgere la comunità di riferimento e promuovere l’innovazione.

Tuttavia, è condizione essenziale il rigoroso rispetto delle normative locali per garantire un processo di finanziamento efficace, conforme alle norme di legge e condiviso anche dagli investitori.

Avv Anastasia e Avv Blasio, a cosa deve stare attento l’imprenditore che decide di seguire questo percorso di finanziamento alternativo? 

L’imprenditore che decide di optare per il finanziamento attraverso il crowdfunding deve, a nostro avviso, prestare attenzione a numerose variabili, che devono essere attentamente valutate e verificate, così da poter avere maggiori chances di successo della campagna. 

Preliminari: verifica normativa 

Preliminarmente, il team di consulenti che viene prescelto per supportare tecnicamente il progetto, deve effettuare una verifica accurata delle normative del paese in cui si intende “lanciare” la campagna di crowdfunding, assicurandosi che vengano richieste e ottenute tutte le autorizzazioni di legge necessarie, presso le rispettive autorità.
Ad esempio, restando nei nostri esempi, ci riferiamo alla Consob, alla Mfsa maltese ed alla Finma elvetica. 

Scelta delle piattaforme di crowdfunding 

Andranno poi individuate le piattaforme di crowdfunding ritenute più idonee, affidabili e adatte allo specifico progetto, valutando anche le commissioni richieste, termini, condizioni e quant’altro la esperienza del team consulenziale potrà suggerire. 

Piano finanziario

Inoltre, nel supporto alla stesura dell’indispensabile “piano finanziario”, dovranno essere suggeriti sempre obiettivi prudenti e realistici, evitando la ricerca di “goal” non traguardabili dall’impresa o start up e, aspetto fondamentale, rispettare le scadenze indicate nella campagna, pena la perdita di credibilità e il conseguente quasi certo esito negativo dell’operazione. 

Gestione dei fondi raccolti

Così come andrà correttamente gestita, con la massima trasparenza, la gestione dei fondi raccolti, valutando anche le implicazioni di carattere fiscale, legale, contrattuale e afferenti anche la proprietà intellettuale. 

Campagna di comunicazione marketing

Altrettanto importante sarà la strutturazione, con esperti del settore, di una idonea campagna di comunicazione marketing, in grado di coinvolgere in maniera efficace la community a cui si intende rivolgersi, atteso che frequentemente coloro i quali diventeranno investitori potranno diventare anche importanti sostenitori del progetto e ambasciatori del brand aziendale.

Quindi, il suggerimento che ci sentiamo di poter dare a chi decida di perseguire una progettualità come sopra segnalata, è di essere preparati e consapevoli di tutte le possibili variabili e potenziali criticità, così da aumentare le possibilità di successo della iniziativa. 

Infine, secondo voi, in che modo il consulente esperto può essere d’aiuto alla società e all’imprenditore? 

Come già in parte anticipato, trattandosi di tematiche molto specialistiche e di nicchia, riteniamo indispensabile che l’imprenditore individui un team di consulenti che abbiano già una significativa expertise nell’ambito delle iniziative sopra descritte. 

Expertise e rete di contatti 

Ma non solo, a nostro avviso è fondamentale anche la rete di contatti che i consulenti possono avere nel loro network, ad esempio con potenziali investitori – quali fondi di investimento in ambito internazionale e family office – ai quali sottoporre, ove di interesse, il progetto. 

Conoscenza normativa e interventi tempestivi

Il team dovrà inoltre conoscere ed essere in grado di applicare, nel modo più efficace e trasparente, tutte le normative nazionali ed estere, a seconda delle giurisdizioni coinvolte nell’operazione, monitorando tutte le variabili presenti nel progetto e intervenendo con immediatezza con la più idonea soluzione, alla prima avvisaglia di possibile criticità. 

Ruolo del consulente esperto: supporto chiave per il successo di start up e pmi 

In buona sostanza, il team consulenziale deve credere nel progetto, indicare con risolutezza gli eventuali correttivi ed essere sempre al fianco dell’imprenditore, mantenendo, però, la propria assoluta autonomia ed indipendenza.

In tale ottica, il supporto di un team esperto, che creda nel progetto, può certamente fare la differenza.

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