Carmignac: “Che succede se la recessione fa come Godot?”

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Come il personaggio dell’opera di Beckett, la recessione sembra non voler arrivare. Cosa comporta questo per i mercati? Con questa metafora letteraria Èdouard Carmignac affida alla terza lettera dell’anno le riflessioni sulle prospettive di mercato per la seconda metà dell’anno. Vediamole insieme

Sebbene l’aspettativa di una recessione si sia fatta strada fin dall’inizio dell’anno fino ad ora questa minaccia sembra essere svanita nel nulla, come il personaggio di Godot nell’opera teatrale di Samuel Beckett, Aspettando Godot.
“Come quest’ultimo, la recessione non arriva. Nonostante l’attesa innescata da questa assenza probabilmente non ci indurrà a riflettere sul senso della vita come novelli Vladimir ed Estragon, ma ci spinge quanto meno a interrogarci sulle traiettorie atipiche della crescita economica post Covid”. È con questa metafora letteraria che Edouard Carmignac, presidente della casa di gestione che porta il suo nome, apre la sua terza Lettera dell’anno, dedicata all’analisi delle prospettive del secondo semestre del 2023 e delle dinamiche che lo caratterizzeranno.

Una “disinflazione immacolata”

Secondo il gestore parigino, ci troviamo di fronte a un fenomeno di “disinflazione immacolata“, dove l’inflazione tende a diminuire senza che ciò porti con sé la tanto temuta recessione.
La pandemia ha portato alla brusca interruzione dell’attività economica e all’imposizione di misure restrittive, ma ha anche innescato una serie di politiche di aiuti finanziari senza precedenti, sia negli Stati Uniti che in Europa. “Pertanto, negli Stati Uniti sono stati accumulati risparmi in eccesso pari a circa l’11% del PIL. Sebbene di portata inferiore in Europa, questo surplus di risparmio è stato comunque alimentato da un’ampia varietà di politiche ‘a qualunque costo’”.

Questa extra-ricchezza ha permesso a molti dipendenti di godere della possibilità di lavorare da casa in modo flessibile e molti di loro hanno mostrato una riluttanza a tornare a una routine lavorativa pre-pandemica, situazione che Carmignac definisce – con un velo di ironia – ‘tele riposo’. “In queste condizioni, gli imprenditori, di fronte alla difficoltà di reperire manodopera adeguata, sono stati spinti a mantenerla, soprattutto poiché l’inflazione dilagante ha consentito loro di assorbire l’aumento dei costi attraverso i rincari dei prezzi, compensando l’inizio di una recessione”.

Allo stesso tempo, la crescita dell’inflazione ha messo in difficoltà le Banche Centrali, che sembrano impotenti nel fronteggiare gli effetti di questi stimoli fiscali. L’aumento dei tassi di interesse e la riduzione della liquidità sembrano inefficaci nel contenere l’inflazione, e potrebbero persino avere impatti imprevisti sul mercato dei cambi e sulle banche stesse.

Nel contesto attuale, le prospettive sui mercati appaiono incerte.

Sebbene il cocktail di tensioni inflazionistiche e tassi di interesse elevati sia di solito negativo per le valutazioni degli asset, le Banche Centrali sembrano essere molto caute nel rischiare una brusca interruzione dell’attività economica. Questa cautela è giustificata dalla necessità di garantire la sostenibilità del debito pubblico e dal desiderio di evitare una potenziale crisi finanziaria, anche alla luce di quella che Carmignac definisce una soglia molto debole di tolleranza al dolore dei cittadini occidentali. “Pertanto, i tassi reali dovrebbero restare relativamente bassi, con effetti positivi sugli investimenti e la crescita. Inoltre, il calo dei prezzi delle materie prime provocato dalle debolezze dell’economia cinese, la diminuzione delle tensioni sulle filiere produttive e la riduzione del margine d’azione delle imprese, in termini di aumento dei loro prezzi, in un contesto economico meno positivo dovrebbero favorire un’accelerazione nel calo dell’inflazione nei prossimi mesi”, conclude il gestore.

In conclusione

L’economia post-Covid sta vivendo un momento di incertezza, con il fenomeno di una “disinflazione immacolata” che si contrappone alla minaccia di una recessione imminente. Mentre gli economisti e gli analisti continuano ad osservare attentamente l’evolversi della situazione, il futuro rimane incerto. Gli investitori e le istituzioni finanziarie dovranno affrontare questa situazione con prudenza e attenzione, in modo da adattarsi alle dinamiche mutevoli dei mercati globali.

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