Bonus mamme lavoratrici 2024: come richiederlo (e a chi spetta)

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L’Inps sblocca la circolare sul bonus mamme, l’esonero contributivo – fino a un massimo di 3mila euro annui – dedicato alle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato

Il bonus mamme è un esonero contributivo fino a un massimo di 3mila euro annui (250 euro al mese) dedicato alle lavoratrici con almeno tre figli a carico

Solo per il 2024, in via sperimentale, potranno beneficiarne anche le lavoratrici con due figli a carico, purché il più piccolo abbia un’età inferiore a 10 anni

Bonus mamme al via. L’Inps sblocca la circolare sull’esonero contributivo dedicato alle lavoratrici con almeno tre figli a carico, introdotto dalla Legge di bilancio ma rimasto finora congelato in assenza di istruzioni operative. Solo per il 2024, in via sperimentale, spetterà anche alle lavoratrici con due figli a carico, di cui il più piccolo sotto i 10 anni. Ma in cosa consiste?

Bonus mamme lavoratrici: la circolare dell’Inps

Come cita la circolare dell’Inps, si tratta di “un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3mila euro, riparametrato su base mensile”. Si rivolge alle lavoratrici madri – di tre o più figli – dipendenti del settore pubblico e privato (anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato) con contratto a tempo indeterminato; restano escluse unicamente le lavoratrici domestiche. Se un rapporto di lavoro a tempo determinato viene convertito a tempo indeterminato, l’esonero si applica a partire dal mese del passaggio a indeterminato.

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Cosa succede in caso di affidamento esclusivo al padre

Le madri in possesso dei requisiti a gennaio 2024 hanno diritto all’esonero dallo stesso mese di gennaio. Solo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, come anticipato, l’esonero si estende anche alle madri di due figli fino al mese del compimento del 10° anno di età del più piccolo. Se la nascita del secondo figlio avviene nel corso dell’anno, il bonus sarà riconosciuto dal mese di nascita del bambino o della bambina. Non è prevista alcuna “decadenza del diritto a beneficiare della riduzione contributiva in caso di premorienza di uno o più figli o dell’eventuale fuoriuscita di uno dei figli dal nucleo familiare”, rassicura l’Inps. Stesso discorso vale nelle ipotesi di non convivenza di uno dei figli o di affidamento esclusivo al padre.

Proviamo a fare chiarezza con alcuni esempi pratici:

  • se una lavoratrice al 1° gennaio 2024 è madre di tre figli, l’esonero trova applicazione a partire dal 1° gennaio 2024. Laddove il figlio più piccolo compia il 18° anno di età il 19 ottobre 2025, l’applicazione del bonus termina nello stesso mese di ottobre del 2025;
  • supponiamo che una lavoratrice al 1° gennaio 2024 sia madre di un figlio e che sia in corso la gravidanza del secondo figlio. Se la nascita del secondo figlio avviene l’11 giugno 2024, l’esonero trova applicazione dal 1° giugno 2024 al 31 dicembre 2024;
  • supponiamo infine che una lavoratrice sia madre di due figli e che sia in corso la gravidanza del terzo figlio. Se il terzo figlio nasce il 2 marzo 2025, l’esonero si applicherà in prima battuta fino al 31 dicembre 2024 e poi dal 1° marzo 2025 al 31 dicembre 2026.

Come richiedere il bonus mamme lavoratrici 2024

Le lavoratrici possono comunicare al loro datore di lavoro la volontà di avvalersi del bonus mamme, fornendo allo stesso i dati su numero di figli e i relativi codici fiscali. I datori di lavoro, a loro volta, potranno “esporre nelle denunce retributive l’esonero spettante alla lavoratrice”, spiega l’Inps nella circolare. Eventualmente, le lavoratrici potranno anche fornire direttamente all’Inps tutte le informazioni, attraverso un apposito applicativo la cui disponibilità sarà resa nota sul portale istituzionale dell’istituto.

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