Non è sempre semplice garantirsi un futuro finanziario sicuro e, in vista degli anni a venire, gestire correttamente le proprie risorse economiche.
Per questo motivo sono sempre di più le persone che decidono di abbracciare il mondo della previdenza complementare, iscrivendosi ad esempio ad un fondo pensione.
Aderire alla previdenza complementare, infatti, consente di assicurarsi un reddito aggiuntivo a quello della pensione tradizionale derivante dai contributi obbligatori.
Cos’è e come funziona (in breve) la previdenza complementare?
Sono sicuramente tanti i modi che permettono di garantirsi una rendita aggiuntiva alla pensione, una volta fuori dal mondo del lavoro.
Tuttavia, una delle strade notoriamente più sicure, garantite e efficaci è quella della previdenza complementare.
La previdenza complementare, il secondo pilastro del sistema pensionistico italiano, permette di integrare la previdenza obbligatoria e aggiungere al reddito da pensione canonico un’ulteriore entrata.
Chi decide di versare (e investire) nella previdenza complementare si garantisce una prestazione pensionistica ulteriore rispetto a quella offerta dal sistema pubblico, che non sostituisce ma va ad aggiungersi a quella obbligatoria.
Al momento del pensionamento, i versamenti effettuati a favore della previdenza complementare verranno erogati in forma di prestazione pensionistica aggiuntiva.
Il finanziamento delle forme pensionistiche complementari può avvenire tramite contributi versati dal lavoratore, dal datore di lavoro o dal committente, oltre al conferimento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturando.
Nei casi di lavoratori autonomi e professionisti indipendenti, il finanziamento avviene tramite contributi pagati direttamente dai medesimi. Per soggetti diversi dai titolari di reddito da lavoro o impresa e per coloro che sono fiscalmente a carico di altri, il finanziamento avviene attraverso i soggetti stessi o coloro che li hanno a carico.
Fondi pensione: cosa sono, come funzionano, e quali vantaggi
Il fondo pensione rappresenta uno strumento principale della previdenza complementare e permette ai sottoscrittori che effettuano dei versamenti non soltanto, al momento del pensionamento, di avere diritto ad una prestazione aggiuntiva (che si aggiunge alla normale pensione costituita dai contributi obbligatori) ma anche di beneficiare di alcune importanti agevolazioni fiscali.
Come funziona? Ogni iscritto ad un fondo effettua dei versamenti contributivi. Queste somme sono gestite da un depositario autorizzato, come una banca o un’impresa di investimento, una Sgr, per essere investite nei mercati finanziari e ottenere rendimenti che incrementano nel tempo il capitale accumulato dall’iscritto, consentendogli di ottenere prestazioni pensionistiche aggiuntive rispetto alla previdenza obbligatoria.
Cosa influisce sulla rendita della previdenza complementare?
Le prestazioni che l’iscritto riceve dipenderanno:
- dall’importo totale dei contributi versati al fondo pensione
- dalla durata del periodo di contribuzione al fondo pensione
- dai rendimenti ottenuti dagli investimenti finanziari gestiti dal fondo pensione
Quali sono i vantaggi principali?
Per quanto riguarda i vantaggi, aderire a un fondo pensione permette di:
- agevolare la transizione verso il pensionamento e l’uscita dal mondo del lavoro ottenendo un’ulteriore rendita oltre alla pensione canonica
- integrare la pensione di base e ricevere una pensione complementare, anche reversibile per il coniuge o altri beneficiari
- affrontare eventuali difficoltà personali e lavorative, o spese relative all’acquisto e ristrutturazione della prima casa di abitazione, anche per i tuoi figli, e periodi di inoccupazione.
- fruire della deducibilità dei contributi e avere una tassazione agevolata sui rendimenti che risultano dalla gestione degli investimenti effettuati attraverso la previdenza complementare
- fruire della tassazione agevolata sulle prestazioni erogate
I vantaggi fiscali dei fondi pensione durante la fase di contribuzione
L’importo totale dei contributi versati al Fondo Pensione, sia dall’aderente che dal datore di lavoro, è deducibile dal reddito complessivo dell’aderente (Irpef) fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Questo limite non include le quote di Trattamento di Fine Rapporto (TFR) conferite al Fondo.
Nel caso in cui i contributi versati nei primi cinque anni di partecipazione siano inferiori al limite di 5.164,57 euro, è possibile conservare l’importo residuo delle deduzioni annuali non utilizzate e utilizzarlo nei venti anni successivi.
La deducibilità dal reddito dell’iscritto vale anche per le contribuzioni effettuate dallo stesso favore di persone fiscalmente a carico, per la parte non già dedotta, nel rispetto del limite totale consentito.
I vantaggi fiscali dei fondi pensione nella fase di accumulo
I fondi pensione sono soggetti a un’imposta sostitutiva del 20% sul rendimento netto maturato (accumulato) in ciascun periodo d’imposta.
Questo vuol dire che durante la fase di accumulo i rendimenti annuali godono di un’imposta sostitutiva con aliquota più bassa rispetto ad altre forme di risparmio.
Durante la fase di accumulo l’imposta sostitutiva del 20% (inferiore a quella del 26% prevista per gli altri strumenti di risparmio) è ulteriormente ridotta al 12,50% per i rendimenti derivanti dalla detenzione di titoli di Stato e assimilati.
I vantaggi fiscali dei fondi pensione nella fase di erogazione
La prestazione pensionistica erogata periodicamente dal fondo pensione è soggetta a una ritenuta alla fonte del 15%, con una riduzione di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione oltre il quindicesimo, fino a un massimo di riduzione del 6% (aliquota minima del 9%).
Sul rendimento finanziario annualmente prodotto dalla rendita in erogazione è applicata una imposta sostitutiva del 26%.
Ottenere un anticipo della rendita
Coloro che aderiscono alle forme pensionistiche complementari possono, in determinate circostanze, beneficiare di un’anticipazione della prestazione.
È possibile cioè richiedere un’anticipazione:
- fino al 75% in caso di spese mediche gravi relative all’iscritto, al coniuge o ai figli
- dopo almeno otto anni di iscrizione al fondo, fino al 75% per l’acquisto della prima casa o per interventi sull’abitazione corrente.
Ottenere il riscatto della posizione accumulata
Questa opzione, tra le altre cose, può essere esercitata per un importo fino al 50% della posizione in caso di cessazione del rapporto di lavoro e inoccupazione prolungata da 12 a 48 mesi.