Aumentare gli incentivi fiscali previsti a supporto della famiglia potrebbe favorire l’aumento della natalità
La proposta prevede di introdurre una detrazione di 10.000 euro l’anno per ogni figlio a carico
Di cosa si tratta?
Emulando nel contesto familiare quanto già implementato e accaduto nell’ambito del bonus 110% per il settore immobiliare, il ministro Giorgetti avrebbe proposto di ridurre la tassazione per i nuclei familiari composti da almeno due figli.
Più in particolare, al netto delle già operative misure volte a sostenere la famiglia, quali le agevolazioni fiscali per i familiari a carico e l’assegno unico, la proposta prevederebbe una detrazione di 10 mila euro l’anno per ogni figlio a carico fino alla conclusione degli studi universitari.
Spiccano in questa proposta almeno tre caratteristiche innovative: la prima attiene alla soglia di detrazione, ben più alta di quanto attualmente previsto per i figli a carico; la seconda riferisce al fatto che potrebbero beneficiare della detrazione tutti i nuclei familiari prescindendo dal reddito; la terza, invece, attiene alla proporzionalità. ll quoziente di sconto fiscale aumenterebbe all’aumentare dei figli.
In buona sostanza, la proposta mira a introdurre una misura di sconto fiscale che indirettamente dovrebbe rendere più “ricche” le famiglie, con una soglia di detrazione pensata per nucleo familiare (e non per singolo genitore), che cresce all’aumentare del numero dei figli.
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Le critiche a questa misura
Non sono mancate le critiche. Il modello proposto dal ministro Giorgetti, che prenderebbe le mosse da quanto per certi versi già implementato in Ungheria, non è stato accolto da tutte le correnti politiche. In particolare, il Partito democratico avrebbe posto l’accento sul fatto che, diversamente da quanto sostenuto dal ministro, occorrerebbe ripartire dall’aumento dei salari, sempre meno adeguati a garantire ai lavoratori e quindi ai contribuenti la possibilità di far fronte alle spese e al contempo accumulare ricchezza. I salari, afferma il Pd, andrebbero adeguati agli stipendi degli altri paesi europei e al costo della vita, sempre in crescita.