Sono ottime le novità nel mondo dell’arte veneziano. Berggruen Arts & Culture – il nuovo progetto dell’imprenditore e collezionista naturalizzato statunitense Nicolas Berggruen – aprirà al pubblico in Palazzo Diedo il prossimo 20 aprile con la mostra Janus, in occasione dell’inaugurazione della Biennale di Venezia 2024.
Nicolas Berggruen, chi è l’imprenditore e filantropo
Figlio di Heinz Berggruen (1914-2007) – importante mercante d’arte tedesco (persona dalle mille vite: fondatore del Berggruen Museum di Berlino, critico d’arte, libraio, collaboratore Unesco e grande collezionista) – Nicolas è nato a Parigi nel 1961. Trasferitosi negli Stati Uniti per frequentare la New York University, Berggruen ha lavorato nel settore del real estate prima di fondare nel 1985 la Berggruen Holdings (che oggi ha uffici a Los Angeles, Berlino, Parigi, Mumbai e Istambul) e nel 1988 la Alpha Investment Management (un hedge fund poi venduto nel 2004 a Safra Bank). La Berggruen Holdings è cresciuta nel tempo, acquisendo numerose società in portfolio, e portando oggi l’imprenditore ad un patrimonio di 3.2 miliardi di dollari (Berggruen è stato incluso da Forbes nel 2023 sia nella classifica Forbes 400 che in quella dei Billionaires). Dal 2010 Nicolas si è anche impegnato notevolmente in attività filantropiche, fondando il Berggruen Institute insieme al giornalista americano Nathan Gardels. L’istituto è un “global network of thinkers” che supporta lo sviluppo di relazioni più efficaci tra esseri umani, tecnologia e ambiente (i programmi spaziano infatti dalle scienze computazionali al rinnovamento del sistema democratico, dal capitalismo alla sanità globale) con sedi in diversi paesi (tra cui Casa dei Tre Oci alla Giudecca).

Nicola Berggruen, Flickr
Berggruen Arts & Culture a Palazzo Diedo, Venezia
Nicolas non è però solo un rinomato imprenditore, ma anche un appassionato collezionista d’arte e mecenate più volte incluso nella Top 200 Collectors list di ARTnews (ricordiamo che, tra le tante cariche, Berggruen è il presidente del Board del Berggruen Museum di Berlino, membro del LACMA di Los Angeles, della Tate Gallery di Londra, del MoMA di New York, della Fondazione Beyeler di Basiliea, della Serpentine Gallery, parte dell’international advisory board di Sotheby’s e ambasciatore della The Feuerle Collection di Berlino). Spinto dalla voglia di creare nuovi spazi artistici nella città di Venezia (che Nicolas ammira in quanto luogo storicamente dedicato alla creatività e alla manifattura) nel 2022 Berggruen ha comprato Palazzo Diedo, nella zona di Cannaregio. L’edificio – costruito tra il 1710 e il 1720 dall’architetto Andrea Tirali su richiesta della storica famiglia veneziana Diedo – verrà aperto al pubblico il 20 aprile prossimo come sede di Berggruen Arts & Culture, ovvero un centro dedicato soprattutto all’esposizione di opere d’arte realizzate su commissione.
Il ricco programma di Berggruen Arts & Culture
Per iniziare con il piede giusto, Nicolas ha nominato direttore del progetto Mario Codognato (già direttore della Anish Kapoor Foundation e curatore del Museo Madre di Napoli), che gli aveva consigliato l’acquisto di Palazzo Diedo. Il programma del Berggruen Arts & Culture è già partito durante il restauro dell’edificio con il primo progetto artist-in-residence dell’americano Sterling Ruby. L’artista ha realizzato l’opera HEX, una scultura oggi visibile sulla facciata del palazzo. La prima mostra in apertura è invece Janus (pensata da Codognato e dalla curatrice Adriana Rispoli) – ispirata al dio romano Giano – che ricomprende atre dieci opere site specific di artisti quali Ibrahim Mahama, Urs Fischer, Hiroshi Sugimoto, Lee Ufan, Jim Shaw, Piero Golia, Aya Takano, Liu Wei, Carsten Höller e Mariko Mori (la cui opera Peace Crystal: A Prayer for Peace, realizzata in collaborazione con la Fondazione Faou, verrà poi trasferita ai Giardini di Palazzo Corner della Ca’ Granda in San Marco). Palazzo Diedo ospiterà inoltre altri progetti. The Kitchen – importante istituzione no-profit newyorkese dal 1971 – esporrà nelle sale del palazzo veneziano una personale dell’artista inglese Rhea Dillon. La Polaroid Foundation inviterà gli artisti esposti a scattare foto istantanee con la Polaroid 20 x 24 pollici (ovvero 50 x 60 cm) per realizzare una nuova opera. Infine, Palazzo Diedo si doterà di un piccolo cinema: fino a novembre i visitatori potranno assistere alla proiezione di OUSSS, il film dell’artista coreano (che aveva realizzato uno skatepark multisensoriale alla Triennale Milano nel 2019) Koo Jeong A.

Palazzo Diedo nel sestiere Cannaregio a Venezia, facciata sul Rio di Santa Fosca