- Gli investitori potranno caricare portafogli esistenti e ottenere un’analisi su diversi parametri, dalla percentuale di investimenti sostenibili all’allineamento alla tassonomia
- Prevista la possibilità di costruire portafogli personalizzati in linea con la Sustainable finance disclosure regulation. A disposizione un database di oltre 8.500 emittenti
Costruire un portafoglio sostenibile, in un contesto normativo in divenire come quello della finanza green, non è alla portata di tutti. Significa avere un team dedicato, essere in grado di sostenere costi importanti ma anche maneggiare migliaia di informazioni e dati. Il risultato? Alcuni asset manager, specie quelli di medie e piccole dimensioni, finiscono per fare un passo indietro rispetto alla sostenibilità, evitando di lanciare fondi che rischino di non allinearsi con ciò che chiede il regolatore. Per ovviare a queste problematiche e “democratizzare gli investimenti sostenibili”, Allfunds e Mainstreet partners lanciano il “Sustainability navigator”, un tool totalmente automatizzato per costruire e controllare portafogli di investimento sostenibili e fornire insight ad asset manager e wealth manager in linea con il quadro normativo. Ma come funziona?
Sustainability navigator: come funziona
Integrato in Allfunds connect, la piattaforma digitale di Allfunds per la ricerca di fondi e l’ottimizzazione dei portafogli, il tool offre due funzioni: una di “check” e una di “build”. Innanzitutto, gli investitori possono caricare i loro portafogli esistenti e ottenere un’analisi su diversi parametri, dalla percentuale di investimenti sostenibili ai rating Esg (Environmental, social, governance), dall’analisi delle controversie all’allineamento con la tassonomia. Un modo, insomma, per ricevere una panoramica sulle performance di sostenibilità del portafoglio in questione.
Come costruire un portafoglio sostenibile
In secondo luogo, il tool consente di costruire portafogli personalizzati in linea con gli artt. 8 e 9 della Sustainable finance disclosure regulation, la normativa europea sull’informativa di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. “Si parte da un universo investibile di 8.560 società”, spiega Simone Gallo, managing director di Mainstreet partners. “Il primo passo è delimitare l’universo dal punto di vista regionale e settoriale, applicando un apposito filtro. Successivamente, sempre attraverso specifici filtri, l’investitore potrà escludere società i cui ricavi hanno un’esposizione a determinati settori o che hanno violato i principi dell’Un Global Compact o dell’Ocse”, racconta Gallo, per poi definire l’allineamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità (attraverso i cosiddetti “Pai” o “Principal adverse impact”) e la “bontà o meno della governance di ciascuna società”, aggiunge Gallo. Effettuati questi passaggi, l’investitore otterrà una lista delle società su cui investire che potrà eventualmente esportare in formato pdf.
A chi si rivolge il nuovo tool
“L’obiettivo è democratizzare la finanza sostenibile”, dichiara Gallo. “Il nostro target sono asset manager medio-piccoli ma anche investitori, come le assicurazioni, che hanno grandi masse ma non hanno le risorse in termini di dati per costruire portafogli di questo tipo”. I costi, continua Gallo, sono variabili: è possibile utilizzare solo la funzione di “check” su un certo numero di portafogli o soltanto la funzione di “build” (il cui costo dipende dalla dimensione dell’investitore). Quanto ai progetti futuri, anticipa infine Gallo, se attualmente il tool si focalizza soltanto sulle società, entro la fine dell’anno Allfunds e Mainstreet partners intendono integrare anche bond governativi e fondi.