- Il Dipartimento del Tesoro ha avviato una consultazione pubblica sul “Documento per il dialogo di sostenibilità tra pmi e banche”
- Banche e piccole e medie imprese potranno inviare suggerimenti, domande o richieste entro il 2 agosto
Le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia italiana, rappresentano una colonna altrettanto portante della transizione verde. Gradualmente saranno tenute a comunicare al mercato le informazioni relative all’impatto ambientale, sociale e di governance delle loro attività. Un esercizio che può risultare complesso, ma che può spianare la strada a una serie di benefici, anche in termini di accesso al credito (con costi ridotti e condizioni agevolate). In quest’ottica, il Tavolo per il coordinamento sulla finanza sostenibile promosso dal ministero dell’Economia e delle finanze ha sviluppato un documento per favorire l’interazione tra banche e aziende sui temi della sostenibilità, al fine di supportare queste ultime nella produzione dei dati necessari e aiutarle a comprendere e gestire gli effetti delle loro azioni sul Pianeta.
I contenuti del documento
Sviluppato con il supporto della Dg Reform e in collaborazione con diversi stakeholder, il cosiddetto “Documento per il dialogo di sostenibilità tra pmi e banche” introduce 45 indicatori suddivisi in cinque sezioni tematiche, secondo un criterio di proporzionalità in funzione della dimensione dell’impresa. Si parte da un’anagrafica con le informazioni generali, che include dati volti per esempio a indicare se l’impresa ottiene ricavi dall’estrazione, distribuzione o lavorazione di combustibili fossili e dalla produzione di energia elettrica da fonti “sporche” ma anche una breve descrizione di ruoli e responsabilità del più alto organo di governance in relazione alle questioni di sostenibilità e informazioni sul fatturato annuo. Si guarda poi a:
- “mitigazione e adattamento climatico” (come il livello di efficienza energetica degli immobili in garanzia, il consumo totale di energia o le emissioni annuali di gas serra);
- “ambiente” (che si delinea in inquinamento di aria, acqua e suolo, risorse idriche, biodiversità ed ecosistemi e uso delle risorse ed economia circolare);
- “società e forza lavoro” (con indici sulla percentuale del divario retributivo medio tra donne e uomini per livello di inquadramento, per esempio, o sul numero di infortuni sul lavoro registrati dall’Inail);
- e infine “governance e condotta aziendale”.
Gli obiettivi del documento
Nelle intenzioni del Mef, il documento intende insomma facilitare lo scambio di informazioni tra banche e pmi, aumentare la consapevolezza delle aziende sull’importanza delle informazioni di sostenibilità e facilitare lo sviluppo iniziative di formazione e progetti pilota volti a innalzare le competenze delle pmi in materia di sostenibilità, si legge in una nota ufficiale. Come risultato dello sforzo di comunicare non solo alle banche ma anche agli investitori le informazioni di sostenibilità relative alla propria attività, come anticipato in apertura, le pmi potranno ottenere vantaggi in quattro direzioni: sul fronte della misurazione dei rischi e della pianificazione dei propri investimenti, in termini di un miglior accesso al credito, di una maggiore resistenza a shock energetici e ambientali e infine dello sviluppo di prodotti più sostenibili che ne rafforzino la competitività. Il Dipartimento del Tesoro ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere le considerazioni dei soggetti interessati, curata dall’Ufficio V – Direzione V del Dipartimento del Tesoro. Banche e aziende potranno inviare suggerimenti, domande e richieste entro il 2 agosto.