In futuro, i cittadini, le imprese e i governi dovranno riconsiderare l’equilibrio tra le aree urbane e quelle rurali, tra la consapevolezza dei costi e gli investimenti per il futuro, e tra una forza lavoro remota e una centralizzata
Negli ultimi anni, i gruppi di millennials e della Generazione Z hanno spinto e incentivato un modo più sostenibile di portare avanti gli affari. TPotrebbe essere arrivato il punto di svolta rispetto alle risposte della società più in generale, compresi i governi, i consumatori e le aziende, al cambiamento climatico
Capitalismo inclusivo
Lo scontento popolare ora si concentra più sulle questioni interne, in particolare sulle disuguaglianze, piuttosto che sulle minacce esterne percepite e su un passaggio al protezionismo. Questo il primo Supertrend che Credit Suisse individua. “La pandemia di coronavirus ha semmai dimostrato che le vere minacce emergenti sono globali e che richiedono una cooperazione multilaterale e una protezione individuale. La rabbia ha ceduto il passo all’inquietudine. Risposte efficaci (e proficue) ai principali punti dolenti che accomunano tutti gli abitanti del mondo, tra cui alloggi, istruzione e sanità convenienti e accessibili, sicurezza individuale e pubblica, finanziamenti individuali per la vecchiaia e accesso ai posti di lavoro, malgrado un mercato del lavoro in sempre più rapida evoluzione, faranno passare in secondo piano molte altre priorità pubbliche negli anni a venire. Riteniamo che ci sia spazio di manovra e un sostegno per un mix di sforzi pubblici e privati in queste aree, in quanto pochi governi hanno i mezzi per finanziare tali sforzi e le aziende si assumono la loro parte di responsabilità sociale. Questo Supertrend a orientamento socio-politico si è quindi evoluto in quello che oggi chiamiamo il Supertrend Inquietudini sociali – Capitalismo inclusivo”.
Infrastrutture
Le spese per le infrastrutture stanno per registrare una fase di boom. Presegue l’analisi: “Le lacune sono ovunque, poiché le vecchie economie faticano ad affrontare sia le esigenze esistenti che quelle nuove. Allo stesso tempo, le nuove economie continuano ad urbanizzarsi a ritmo serrato. L’aspettativa di tassi d’interesse più bassi (e a volte anche negativi) per un periodo di tempo prolungato dovrebbe fornire il giusto incentivo agli investimenti ed essere un propulsore per questo tema.
Abbiamo ampliato il nostro focus dalle infrastrutture tradizionali, come i trasporti, l’energia e l’acqua, per includere le esigenze infrastrutturali di domani e le abbiamo combinate in un nuovo sottotema chiamato Smart city. Tra i trend di crescita, ci aspettiamo che le infrastrutture per le telecomunicazioni con tecnologia data-driven nelle città soddisfino le nuove esigenze di sicurezza della salute pubblica, sospinte dalla pandemia del coronavirus. Parlando di tecnologia, l’innovazione corrente, così come le sfide a seguito della crisi correlata al coronavirus, continuano a rendere la tecnologia un settore interessante per gli investitori. Riteniamo ancora che i driver di questo tema d’investimento – in termini di domanda e di progresso tecnologico – rimangano potenti e che le aziende che rientrano nelle nostre aree d’interesse nel Supertrend «Tecnologia al servizio dell’uomo» dovrebbero trarne beneficio nei prossimi anni. Ad esempio, l’edge computing sta aprendo nuove frontiere alla digitalizzazione e alle applicazioni correlate”.
L’argento è oro
Non parliamo di materie prime, ma di invecchiamento della popolazione. “E’ il nostro tema più difensivo, pe rosegue positivamente. L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno ormai ben compreso e che probabilmente continuerà a sospingere le opportunità di business e la performance degli investimenti per molti anni a venire. L’invecchiamento della popolazione emergerà in particolare sui mercati emergenti a una velocità non ancora vista dalla maggior parte delle regioni. Due terzi del numero sempre maggiore di anziani vivranno in Asia entro il 2050, eclissando il contributo di qualsiasi altra regione del mondo, mentre la regione è ancora poco servita sulla base si un raffronto internazionale nei servizi sanitari e pensionistici. Inoltre, le spese al consumo in tutto il mondo dovrebbero ricevere una spinta da ricchi anziani nei prossimi anni”.
Climate change
Proprio come le loro controparti più anziane, i giovani consumatori dei mercati emergenti sospingeranno le tendenze dei consumi in tutto il mondo nei prossimi anni. Prosegue Credit Suisse: “Manteniamo il nostro solido orientamento verso i consumi responsabili e la tematica ambientale, sociale e di governance. Considerato che anche la salute è in cima all’agenda dei millennials, stiamo assistendo all’ascesa di un’alimentazione sana e sostenibile: la dieta planetaria. Per questo motivo, integriamo il tema, insieme alla transizione verso un’economia circolare, in questo Supertrend.
Negli ultimi anni, i gruppi di millennials e della Generazione Z hanno spinto e incentivato un modo più sostenibile di portare avanti gli affari. Tanto che crediamo che sia stato raggiunto un punto di svolta rispetto alle risposte della società più in generale, compresi i governi, i consumatori e le aziende, al cambiamento climatico. Abbiamo quindi introdotto un nuovo sesto Supertrend: «Cambiamento climatico – Decarbonizzare l’economia». Le emissioni di gas a effetto serra antropogeniche (prodotte dall’uomo) sono il principale fattore che contribuisce al riscaldamento globale e gli esperti prevedono un aumento significativo dell’incidenza di gravi inondazioni, siccità, incendi e tempeste quanto maggiore sarà il riscaldamento. Ai sensi del Trattato di Parigi del 2015, i Paesi hanno concordato che le emissioni dovessero «raggiungere il picco il più presto possibile» e hanno affermato che a ciò avrebbero fatto seguito riduzioni per raggiungere la neutralità del carbonio (equilibrio tra emissioni ed eliminazioni) tra il 2050 e il 2100. Riteniamo che sussista un’opportunità d’investimento nell’ambito delle aziende che contribuiscono in modo più efficace alla transizione verso un’economia mondiale a minore intensità di carbonio. La recente chiusura dell’economia causata dall’epidemia di covid-19 ha ridotto sostanzialmente le emissioni di gas serra di origine antropica in alcune regioni, il che segnala chiaramente ciò che potrebbe essere raggiunto in futuro. I settori principali su cui verte il nostro Supertrend «Cambiamento climatico» sono la generazione di energia elettrica e le fonti di energia fossile, i trasporti e la produzione agricola/alimentare, trattandosi di quelli responsabili di gran parte delle emissioni di carbonio prodotte dall’uomo”.