Quali sono stati i passaggi chiave nell’agenda europea verso la sostenibilità?
Il percorso europeo in materia di investimenti sostenibili è iniziato diversi anni fa, ma ha registrato un’accelerata solo nell’ultimo periodo, “nel 2019 la Commissione Europea ha presentato a Strasburgo l’atteso progetto legislativo (c.d. Green New Deal) per finanziare la transizione verso la neutralità climatica entro il 2050”. spiega Matteo Merlin, fund manager di Eurizon. “Nel marzo 2020, è stata presentata la proposta per una legge europea sul clima, seguita dalla strategia industriale europea per un’economia pronta al futuro e dal piano d’azione per l’economia circolare incentrato sull’uso sostenibile delle risorse”
Quali sono i prossimi step?
“Guardando ai prossimi mesi”, prosegue Caterina Ottavi, “l’attenzione si concentra sulla Cop26, che si terrà a Glasgow a novembre 2021. In quest’occasione, i leader delle Nazioni Unite inizieranno a mettere i tasselli sul futuro degli investimenti green, nell’ottica di una interazione globale sul contrasto al cambiamento climatico. I Paesi di tutto il mondo si sono posti ambiziosi obiettivi: l’Europa ha fissato il target di riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, dai livelli toccati nel 1990, e la Gran Bretagna del 78% entro il 2035. Di recente anche l’amministrazione Biden si è impegnata alla riduzione del 50-52% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Gli obiettivi fissati dai vari paesi promuoveranno una verifica e un riallineamento anche degli emittenti societari, oltre a spingere altre geografie (come Cina, India o Australia) ad aggiornare o migliorare i loro piani nei confronti del cambiamento climatico”. La Cina ne è un esempio, “Il presidente cinese, Xi Jinping – ha precisato Ottavi – durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite 2020, ha annunciato a sorpresa l’obiettivo di neutralità delle emissioni di CO2 entro il 2060”.
Parallelamente, anche le banche centrali stanno dando il loro contributo e valutando come inserire nelle rispettive politiche monetarie la lotta al cambiamento climatico.
Come si inseriscono i green bond in questo contesto?
“I Green Bond sono strumenti obbligazionari destinati alla raccolta di fondi per il finanziamento di progetti ambientali, che rispettano”, spiega ancora Matteo Merlin, “su base volontaria i GBP (Green Bond Principles), stabiliti nel 2014 e aggiornati nel 2018”. Ma l’analisi di Eurizon va oltre questi principi: “Noi crediamo sia bene utilizzare un approccio olistico e a tutto tondo, analizzando ad esempio i report di sostenibilità, i target ambientali fissati dalle società e le opinioni di terze parti”.
Obbligazioni verdi: qual è l’offerta di Eurizon su questo fronte?
“All’interno della gamma di prodotti sostenibili di Eurizon, ogni portafoglio presenta differenze in termini di composizione, strategie ed obiettivi”, specifica Caterina Ottavi, “i prodotti gestiti da me e Matteo sono specializzati sugli investimenti in emissioni obbligazionarie green”. Si tratta di Eurizon Fund – Absolute Green Bonds e Eurizon Fund – Green Euro Credit, entrambi fondi a impatto, in quanto qualificati ai sensi dell’art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088.
Il fondo Eurizon Fund – Absolute Green Bonds è stato il primo emesso da una società italiana specializzato in obbligazioni verdi. È un investimento globale, privo di un benchmark, che si pone l’obiettivo di ottenere un ritorno assoluto positivo nel medio termine. “Con questo fondo adottiamo uno stile di gestione flessibile, selezioniamo le obbligazioni, principalmente investment grade, seguendo i criteri definiti dai GBP e integrando gli stessi con ulteriori analisi dedicate, al fine di avere il miglior profilo rischio/ rendimento tenuto conto della tematica ambientale. Eurizon Fund – Green Euro Credit è un comparto a benchmark, che investe in obbligazioni societarie investment grade denominate in euro emesse per finanziare progetti legati all’ambiente. “Su questo prodotto – aggiunge Merlin – effettuiamo la selezione delle emissioni dopo un’analisi dettagliata dei progetti finanziati, per identificare i titoli che hanno il più alto impatto ambientale e sociale. Inoltre”, conclude Merlin, “abbiamo inserito una ulteriore value proposition: la possibilità di includere emissioni social bond oltre che green bond, una asset class attualmente residuale, ma che ha accresciuto il proprio peso in seguito alla pandemia e al programma europeo Sure (supporto agli stati membri per aiutare a proteggere posti di lavoro e lavoratori), destinata a diventare sempre più rilevante”.