È vietato “riprodurre, modificare, preparare opere derivate da, esporre, vendere, offrire per vendere o altrimenti distribuire”: lo ha stabilito il giudice Stein, della Corte del distretto meridionale di New York, in tema di violazione del diritto d’autore.
La decisione arriva dopo un lungo contenzioso e ha stabilito, in maniera inequivocabile, che la serie di Richard Prince, composta da screenshot di Instagram che lo stesso Prince aveva riprodotto su tela e abbinato a un suo commento, ha violato la normativa sul diritto di autore. Le accuse di violazione del copyright erano partite dai fotografi i cui lavori sono stati utilizzati, ovviamente senza le prescritte autorizzazioni, nella serie New Portraits di Prince.
La Corte ha stabilito anche un congruo risarcimento. Ha infatti previsto che il danno causato venga ripagato con un importo pari a cinque volte il prezzo di vendita dell’opera d’arte di Prince.
Una decisione che fa chiarezza
La decisione, che ha posto fine a un contenzioso durato otto anni, è stata accolta con favore dal direttore dello studio dello stesso Prince, Matt Gaughan, secondo cui il verdetto del giudice permetterà a Prince e a tutti gli artisti che si trovano in condizioni simili di continuare a fare il loro lavoro. Non si tratta infatti di situazioni isolate perché, ad esempio, anche il fotografo Donald Graham ha presentato una causa simile, e il giudice Stein ha emesso restrizioni analoghe anche nel suo caso. Bisogna dire che, prescindendo dal caso esaminato, la decisione ha il merito di aver chiarito molti aspetti della materia che erano ancora incerti.
La tesi della difesa di Prince, artista noto per creare opere basate sulla modifica del lavoro di altri artisti, sosteneva che la sua “rivisitazione” fosse corretta e non violasse le norme federali sul copyright; di diverso avviso il fotografo, che sosteneva che le modifiche di Prince alla sua fotografia non fossero sufficientemente trasformative, lasciando la maggior parte dell’immagine della fonte “completamente intatta”.
Su questa linea di è mosso il Tribunale che, come visto, ha ritenuto che violazione vi fosse e che andasse anche sanzionata con un importante risarcimento economico.
Prince non è il solo: quando la fotografia viola il diritto d’autore?
Il caso di Prince è solo l’ultimo di una serie di controversie sull’appropriazione artistica e il fair use nel mondo dell’arte; si ricorda il caso di Prince contro Patrick Cariou, che riguardava la serie Canal Zone. Del resto, la normativa sul diritto di autore è, e non potrebbe essere diversamente, tendenzialmente aperta a ogni nuova forma di espressione artistica perché più rigidi sono i paletti e più viene tutelato il diritto di autore ma, al contempo, vi è il rischio concreto di vedere pregiudicate nuove forme espressive che con una normativa troppo rigida non vedrebbero mai la luce.
Certo questa decisione, che va nella direzione di rafforzare la protezione del copyright e porre limiti alla “rivisitazione” di opere d’arte già esistenti, mette un punto fermo nel campo del diritto d’autore, anche se di sicuro vi sarà qualche artista che si lamenterà di vedere compromessa la propria libertà di espressione.
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Come si è espressa la legge italiana in materia di diritto d’autore?
Il collezionista che compra opere che non rispettano il diritto d’autore può essere ritenuto parte colpevole?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
TROVA IL TUO ADVISOR
In copertina: Prince, New Portraits. Courtesy Gagosian