Henri Cartier-Bresson è uno dei fotografi più celebrati al mondo e a Venezia, Palazzo Grassi ha da poco inaugurato una grande retrospettiva che parte dalla “Master Collection”, una selezione di 385 scatti realizzata dall’artista stesso. 5 curatori d’eccezione, tra cui Wim Wenders, Annie Liebovitz e Francois Pinault, hanno ripensato le immagini dell’artista come una mappa sentimentale che ripercorre con gioiosa nostalgia un passato che sta scomparendo. Lo scatto di Rue Mouffetard, del 1952, tra i suoi più celebri, è stimato circa €15.000.
Ciò che conta è lo scatto e il momento che rappresenta. Per loro, il pregio della fotografia è proprio in quello che per molti è il suo limite. L’infinita possibilità di narrazione, la varietà di realizzazione e la sua riproducibilità.
Le tante immagini indimenticabili che hanno scattato e che molti pensano introvabili ed irraggiungibili, sono disponibili sul mercato, in galleria o alle aste, e si possono acquistare con relativa facilità.
Diverso è il discorso delle foto che troviamo più spesso nei musei, o in importanti collezioni piuttosto che nei grandi spazi espositivi (e un tempo affollati) delle nostre città. Immagini storiche, stampate dall’artista negli stessi anni in cui sono state realizzate, custodite preziosamente a luce e temperatura controllata. Stampe preziose e uniche che, se arrivano sul mercato, raggiungono valori più vicini ai capolavori della pittura.
A chi vuole iniziare a collezionare, la fotografia spalanca un orizzonte infinito in cui (all’inizio) è bello perdersi. Mostre, libri e collezioni ci fanno scoprire immagini iconiche, storiche, di reportage, a volte belle per la loro immediatezza, a volte realizzate dopo ore di progettazione. E’ bello perdersi all’inizio, ma con il crescere della conoscenza, diventa necessario imparare a selezionare, lasciarsi conquistare da ciò che emoziona e scartare le opere non in linea con la propria ricerca, senza alcun timore e con consapevolezza.
La pillola del giorno è… astrazione o realismo, ricerca artistica o momento storico: da una stessa sorgente nascono corsi diversi. L’importante è non perdere mai di vista la qualità degli artisti e delle loro opere.