- I dati sulle erogazioni di mutui del 2023 mostrano un’Italia spaccata a metà: tra le grandi banche che tirano i remi in barca e le medio-piccole che accelerano
- Polo: “Le offerte attuali testimoniano la forte volontà delle banche di stimolare la domanda, erogare mutui e acquisire nuovi clienti”
Nel 2023 alcune banche italiane hanno tirato i remi in barca sul fronte dei mutui. È il caso di Unicredit, che ha ridotto le erogazioni dai 4 miliardi del 2022 a 1,6 miliardi registrando una contrazione del 60% (secondo i dati di MutuiSupermarket.it visionati da Il Sole 24 Ore). Ma anche di Mediobanca Premiere, che ha rallentato il ritmo dei finanziamenti del -52% da 2,7 miliardi a 1,3 miliardi, e di Intesa Sanpaolo, passata da 15,1 miliardi a 8,7 miliardi di erogato, segnando un calo del 42%. Insomma, complessivamente le erogazioni di mutui nel Belpaese sono calate in 12 mesi del 25%, nonostante qualche eccezione come Crédit Agricole (+10% con un erogato salito a 4 miliardi), Credem (+20%) e Ing (+59%). Ma qualcosa sta già iniziando a cambiare.
“L’aumento dei tassi di interesse che ha caratterizzato il 2022 e parte del 2023 ha inevitabilmente avuto un impatto negativo sulla richiesta di finanziamenti e, più in generale, sulle compravendite immobiliari. Ma il peggio dovrebbe essere ormai alle spalle”, racconta a We Wealth Andrea Polo, direttore comunicazione di Facile.it. “Per il 2024 ci aspettiamo un’inversione di tendenza, sia sul fronte della domanda sia dell’offerta”. I tassi fissi, ricorda, sono tornati a scendere in modo significativo già a partire dalla fine dello scorso anno. Per esempio, le migliori offerte disponibili oggi online per finanziamenti da 20 a 30 anni con Ltv (Loan to value, ovvero il rapporto tra l’importo del finanziamento concesso e il valore del bene che il mutuatario ipoteca a garanzia del prestito, ndr) fino all’80% partono da un tasso annuo nominale del 2,59%. Un valore che scende a 1,99% in caso di immobili in classe energetica A o B.
Polo: banche pronte a stimolare la domanda
“Si tratta di offerte che, in alcuni casi, sono addirittura più basse rispetto all’Irs (l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso) e che quindi sottintendono uno spread negativo e testimoniano la forte volontà delle banche di stimolare la domanda, erogare mutui e acquisire nuovi clienti”, dichiara Polo. I tassi variabili sono ancora alti, dice l’esperto, ma il mercato si aspetta a breve un cambio di rotta da parte della Banca centrale europea – con i primi tagli previsti per giugno – che dovrebbe avere ricadute positive non solo sull’offerta ma soprattutto su chi ha già in essere un finanziamento di questo tipo.
Cosa significa per chi vuole accendere un mutuo
“Il miglioramento delle condizioni offerte dalle banche è sicuramente un’ottima notizia, sia per chi è alle prese con la ricerca della casa, sia per ha già ottenuto il finanziamento”, afferma Polo. Gli aspiranti mutuatari oggi possono trovare condizioni migliori rispetto a quelle dello scorso anno e per loro sarà sicuramente più facile, oltre che conveniente, ottenere un mutuo. “Chi invece ha già un finanziamento, soprattutto se erogato tra la fine del 2022 e la prima metà del 2023 quando i tassi erano ancora elevati, potrebbe approfittare delle offerte per provare ad abbassare la rata tramite surroga, opzione oggi particolarmente vantaggiosa soprattutto per chi ha sottoscritto negli ultimi due anni un mutuo variabile”, suggerisce l’esperto. Intanto, i primi dati del 2024 risultano positivi: da inizio anno la domanda è tornata a crescere e le ricerche online sono oggi circa il 20% più alte rispetto allo scorso anno.