Meta ha lanciato il suo spazio social virtuale, Horizon Worlds lo scorso dicembre. Stando a comunicazioni interne rivelate dal Wall Street Journal, chi entra nel metaverso di Meta lo usa per poco tempo e, dopo il primo mese, non ritorna più
Meta avrebbe persino spronato i suoi stessi dipendenti a usare il suo spazio virtaule Horizon Worlds, con frasi del tipo: “Se noi non lo amiamo, come possiamo aspettarci che lo ameranno i nostri utenti?”.
Lo scorso 11 ottobre Meta ha presentato il suo nuovo visore per lavorare nel metaverso, ma agli azionisti della società sarebbe stato più utile un casco integrale. Da quando Facebook ha cambiato nome per scommettere sul grande avvenire del metaverso, circa un anno fa, la capitalizzazione della società è crollata del 60%.
Ma i problemi per la creatura di Mark Zuckerberg non sembrano finiti, perché gli utenti dello spazio social virtuale che Meta ha lanciato negli Usa lo scorso 9 dicembre, Horizon Worlds, faticano ad aumentare. Stando a comunicazioni interne rivelate dal Wall Street Journal, chi entra nel metaverso di Meta lo usa per poco tempo e, dopo il primo mese, non ritorna più.
Ad oggi gli utenti di Horizon Words, secondo quanto trapelato, sarebbero meno di 200mila, in calo rispetto ai 300mila riportati ufficialmente dalla società a febbraio e molto inferiori al target iniziale fissato a quota 500mila entro la fine del 2022 (già ridimensionato a 280mila). Le comunicazioni interne indicano che Meta avrebbe persino spronato i suoi stessi dipendenti a usare Horizon, con frasi del tipo: “Se noi non lo amiamo, come possiamo aspettarci che lo ameranno i nostri utenti?”.
Una tegola anche per i fondi tematici
Il Wsj ha scritto che questo metaverso social “è un mondo vuoto” e, per questo, “triste”.
Avranno ragioni per rattristarsi anche gli investitori sul tema-metaverso, i cui fondi dedicati vedono nelle azioni Meta una presenza fissa e assai rilevante dei rispettivi portafogli. Nell’indice di riferimento del comparto, il Solactive Metaverse Select Index, il titolo Meta pesa per oltre il 9%, preceduto solo da quello di Roblox. Da inizio 2022 al 18 ottobre l’indice ha perduto il 52,59% del suo valore ed è tornato ai livelli di metà 2020 (nello stesso periodo il Nasdaq Composite ha perso un notevole, ma assai più contenuto 31,96%).
La scommessa (e le perdite) di Meta sul metaverso
Il futuro incerto dei social network sul metaverso sta innervosendo gli investitori di Meta: i Reality Labs, la divisione che si occupa del metaverso, finora hanno perso 27 miliardi di dollari. Il rischio che gli investimenti non saranno ripagati e che a vincere nella partita del metaverso saranno altri attori sta mettendo a dura prova la fiducia sul modello di business che dovrebbe sorreggere la ‘proposta virtuale’ di Zuckerberg. Nel frattempo, gli utenti giornalieri di Facebook, fra gennaio e marzo, sono diminuiti per la prima volta dopo 18 anni di crescita ininterrotta, sollevando nuovi dubbi sul potenziale di crescita del core business della società: le piattaforme social. Fra Facebook e Instagram si è ormai incuneato TikTok, il social più popolare fra i giovani.
Come avevamo approfondito in precedenza, la grande sfida di chi investe oggi nel metaverso consiste nella relativa difficoltà nell’individuare quelli che saranno i modelli vincenti per monetizzare questa innovazione.
La strategia di Microsoft, un altro grande attore di questa sfida, sembra più facile da immaginare: gli ingenti investimenti sui videogiochi e l’acquisizione di Blizzard (69 miliardi di dollari per aggiudicarsi, fra gli altri, il franchise Call of Duty) indicano l’aspirazione di monetizzare su gaming sfruttando alcune delle serie videoludiche più popolari. A giudicare dalle abitudini di chi già oggi utilizza il metaverso, sembra che ci sia un futuro redditizio per questa tecnologia applicata al gaming. Lo stesso visore Quest lanciato da Meta viene prevalentemente utilizzato per giocare. Il nuovo Quest Pro dovrebbe sedurre le imprese portando spazi lavorativi come Microsoft Teams in un contesto virtuale. Meno sicure sono, invece, le chance di successo un social network ricreato nello spazio virtuale (con ipotizzabili finalità di profilazione per la vendita di pubblicità). I numeri con cui Meta si sta scontrando, con il suo mondo ancora “vuoto e triste” sembrano suggerire proprio questo.