Il tuo reddito proviene da un’attività lavorativa, che non potresti svolgere in caso di infortunio? È
tempo di pensare a una tutela assicurativa perché in caso di incidente, infortunio o imprevisto per
malattia il tuo reddito si azzererebbe, magari anche per un periodo di tempo medio lungo.
Esistono per queste specifiche polizze disegnate su misura per il libero professionista o per il
lavoratore autonomo.
Non certo una eccezione in Italia visto che, con oltre 5 milioni di lavoratori autonomi, l’Italia è il
Paese europeo con il più alto numero di occupati in proprio. L’incidenza sul totale è la più alta
anche fra i giovani: su poco più di 4 milioni di occupati tra i 25 e i 34 anni, il 16,3% svolge un lavoro
autonomo contro una media UE del 9,4%.
Ti basta il primo pilastro?
Certo non tutti i lavoratori autonomi sono uguali o hanno il medesimo contesto lavorativo. Per
questo, che tu sia un taxista, piuttosto che un imprenditore, è necessario studiare delle soluzioni
su misura per la tua specifica situazione familiare, lavorativa e di salute.
I lavoratori autonomi devono essere attenti ad alcuni aspetti specifici in tema di previdenza per la
vecchiaia. Tutelare la propria persona e la famiglia contro i rischi incapacità di guadagno e decesso
fa la differenza. Il 1° pilastro (la previdenza pubblica obbligatoria) offre con l’AVS (assicurazione
per vecchiaia) e l’AI (assicurazione per l’invalidità) le tutele di base. Ma ti sono sufficienti?
Occhio agli infortuni
Per andare oltre alla tutela di base per l’eventuale incapacità lavorativa, una assicurazione
facoltativa contro gli infortuni aggiunta al primo pilastro copre per i lavoratori autonomi il 90% del
reddito in caso di infortuni professionali e non professionali e di malattie professionali. Esiste poi
un’assicurazione collettiva di indennità giornaliera per malattia che garantisce ai lavoratori
autonomi e al loro personale una protezione in caso di perdite di guadagno dovute a malattia.
Come ti sentiresti sapendo che in caso di ricovero anche temporaneo non hai riduzioni di reddito
grazie a una diaria ad hoc? Nel tempo, e soprattutto dopo il Covid, le compagnie assicurative
hanno studiato tantissime soluzioni per prepararsi agli imprevisti con soluzioni diverse e pensate
per le esigenze di chi è single, di chi ha famiglia ma è magari monoreddito.
E dopo la pensione?
Al lavoratore indipendente si consiglia una soluzione previdenziale del 2° o 3° pilastro che li tuteli
dopo il pensionamento. Con una soluzione per cassa pensioni, essi possono inoltre assicurare sé
stessi e i propri cari contro i rischi economici in cui incorrerebbero qualora succedesse loro
qualcosa.
Le forme pensionistiche individuali possono essere concretizzate mediante:
1-Adesione ai fondi aperti
2-Adesione a PIP (Piani Individuali Pensionistici), ovvero piani individuali di previdenza.
I lavoratori dipendenti del settore privato possono contribuire ad una forma pensionistica
complementare individuale mediante contributi a proprio carico, Tfr maturando e contributi del
datore di lavoro. Mentre, per gli altri soggetti l’unica forma di finanziamento di una forma
pensionistica individuale è rappresentata dal contributo proprio.
Tutte le soluzioni previdenziali sono deducibili dal reddito a fini fiscali. Un consulente
professionista sarà in grado di evidenziare gli aspetti che è importante considerare nel quadro di
un’attività autonoma, le tue necessità e le eventuali lacune previdenziali, nonché le soluzioni più
indicate nel singolo caso.
LE OPPORTUNITÀ PER TE
- In base al mio reddito personale e al mio lavoro quale copertura da imprevisti e malattia è meglio
adottare? - La mi pensione è una garanzia sufficiente in caso di imprevisto?
Gli esperti selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.