5 fattori che determineranno i temi di mercato
Come sottolineato da Laud, i trend chiave del 2021 si confermano quelli che ormai abbiamo imparato a conoscere: il ritmo del piano vaccinale, le dinamiche di diffusione del virus, la conferma del supporto politico (sia fiscale, che monetario), le cicatrici economiche lasciate dalla pandemia, la spesa e scelte di consumo degli investitori nella fase pre e post riapertura. Infine, la variabile geopolitica, specie nei rapporti commerciali di Stati Uniti e Regno Unito con la Cina, ma anche nella ripresa delle relazioni tra Bruxelles e Washington.
4 topics che guideranno la crescita 2021
Oltre al sostegno monetario e fiscale da parte di banche centrali e governi (che resterà la chiave per garantire una ripresa stabile), secondo l’esperta di LGIM, a guidare la crescita nei mesi a venire saranno la normalizzazione del lavoro da remoto e le sue conseguenze sulla produttività date anzitutto dall’accelerazione delle nuove tecnologie impiegate (che tenderanno a confermarsi vincenti anche nella fase post pandemia); l’impiego dei big data ed il crescente utilizzo delle informazione nei processi decisionali, di valutazione e di investimento; infine, il climate change e l’intera galassia della sostenibilità, key topic di mercato.
3 growth trends nel mirino
Restando sul comparto della tecnologia, a spartirsi la fetta più grossa dello sviluppo settoriale saranno anzitutto tre divisioni: quella del global cloud, con la penetrazione trasversale delle nuvole di archiviazione dati; quella delle global cards, l’ammontare complessivo di pagamenti cashless, sospinto da temi legati alla sicurezza del consumatore, alla facilità di transazioni e all’igiene del mezzo; infine, l’ambito dei global consumer services (specialmente con il delivery dei prodotti food).
2 lati della medaglia degli Etf Esg
La pandemia ha acuito l’interesse degli investitori in ambito Esg, spingendo gli investitori all’acquisto di Etf. Come riportato da Morningstar, nel 2020, Etf sostenibili e open end disponibili per gli investitori europei hanno attirato flussi netti per 233 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al 2019. Va però prestata attenzione.
Come sottolineato da LGIM, esistono ad oggi un lato buono e un lato meno buono della medaglia.
Da un lato, gli aspetti positivi: parliamo complessivamente di un mercato da 25 mila miliardi di masse gestite attese al 2024, caratterizzate da trasparenza, costi ridotti e facilità di investimento.
Dall’altro lato, ci sono alcuni aspetti passibili di miglioramento, tra cui l’elevato numero di indici di riferimento Esg attualmente presenti (oltre 30mila) e limitate capacità di backtest per testare la bontà delle strategie poste in essere.
1 parola da non trascurare: engagement
Per non cadere in errore, ha concluso Laud, sarà sempre più opportuno combinare una ricerca attiva dei benchmark di riferimento con la replica del paniere sottostante, con una crescente responsabilità rivolta non solo all’investimento sostenibile, all’analisi dei business e alle capacità innovative, ma anche agli obiettivi da raggiungere, all’engagement, affiancando le aziende nell’intraprendere il giusto percorso di crescita.