Alla parola previdenza molti risparmiatori associano i fondi pensione e un’asset allocation bilanciata, divisa tra equity e bond. Ma al di là delle asset class tradizionali, si possono trovare valore e inattese opportunità anche altrove. Specificamente nei private asset. Se ne sono accorti fin da subito i fondi pensione, o perlomeno quelli più attenti alla ricerca del rendimento. Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, chiarisce: “Il noto andamento dei tassi di rendimento e le loro prospettive nel medio-lungo periodo, a dispetto di qualche bagliore di inflazione, sono alla base del costante ridimensionamento della componente obbligazionaria e, in particolare, dei titoli di Stato, nei portafogli dei fondi di previdenza complementare. Sempre di più i prodotti ricondu – cibili alla generale nozione di private market sono divenuti un impiego praticato, nonostante siano connotati, talora, da una certa complessità tecnica”.
Marco Avonto, Head of Institutional Clients Italia, Grecia e Cipro di Natixis IM, sottolinea: “I private market in contesti di stress di mercato sono resilienti, meno soggetti a fenomeni di volatilità di breve periodo e meno cor – relate agli attivi tradizionali”. Il carattere della decorrelazione consente una diversificazione coerente con l’orizzonte temporale di lungo periodo dei fondi pensione, sottolinea Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione. La pandemia ha infine avvantaggiato i private market, dato che i fondi pensione hanno risentito dell’andamento negativo dei mercati. “Ciò si è tradotto in un abbassamento del valore della quota dei comparti, in misura diversa in base alla politica di inve – stimento e direttamente proporzionale al loro
profilo di rischio rendimento”, spiega Maggi. E, se non bastasse, investendo nei private market si so – stiene l’economia reale e dunque il rilancio dell’Italia. “Riescono a generare, oltre al rendimento finanziario, anche ricadute dirette sul territorio, capaci di fronteggiare le attuali emergenze sociali, quali l’elevato tasso di disoccupazione e il basso livello dei salari; nonché di intercettare le sfide dell’invecchiamento che ci attendono”, chiarisce Maggi. Ma proprio per la loro complessità (e per la capacità di analisi di “due diligence” richiesta dalla singola operazione), chi desidera investire in private asset si affida spesso a gestori professionali. Avonto in merito specifica: “Le forme più tipiche sono i fondi alternativi di investimento chiusi, riservati alla clientela istituzionale, che predilige anche la for – ma del mandato dedicato; sono ormai prassi anche forme di investimento alternative che consentono l’accesso anche alla clientela retail”. Tra queste, gli Eltif e i Pir Alternativi. Dal canto suo, Natixis IM è presente nel private debt, sia corporate che legato a infrastrutture e immobili; nelle infrastrutture di base e in quelle legate alla transizione energetica; nel private equity e nel venture capital; nel settore immobiliare. Nel caso in cui si opti per un fondo pensione, bisogna stare alla larga dai comparti garantiti e puntare su quelli con un profilo più aggressivo di rischio/rendimento. “I fondi pensione debbono essere utilizzati per quel che sono: strumenti di accumulo di risparmio previdenziale. Ciò posto, l’adesione a comparti più aggressivi consentirà di realizzare investimenti in economia re – ale in via prevalente”, spiega Corbello. Anche perché “di questi tempi spremere rendimenti dal proprio patrimonio, mantenen – do bassa la componente di rischiosità, risulta impresa ardua”. Il rovescio della medaglia dei private market è proprio il loro maggiore rischio, dovuto alla loro intrinseca illiquidità, proprio perché non sono quotati in Borsa come le azio – ni e le obbligazioni. Tuttavia, a tutela dei risparmiatori esistono dei paletti normativi che consentono ai fondi pensione di investire fino a un massimo del 20% in asset illiquidi e che impongono loro un grande sforzo di trasparenza, governance e controllo dei rischi, ricorda Maggi. Senza dimenticare che l’investimento nel fon – do pensione consente importanti agevolazioni fiscali all’iscritto-risparmiatore. Insomma, investire in private market conviene: al risparmiatore, e all’economia reale.
(Articolo pubblicato sul numero di ottobre del Magazine We Wealth)
Alla parola previdenza molti risparmiatori associano i fondi pensione e un’asset allocation bilanciata, divisa tra equity e bond. Ma al di là delle asset class tradizionali, si possono trovare valore e inattese opportunità anche altrove. Specificamente nei private asset. Se ne sono accorti fin da su…