Apparteneva alla contessa Du Barry la coppia di sedute in noce dorato dipinto di bianco e finemente decorato con motivi vegetali e floreali da Louis Delanois e aggiudicata in asta da Christie’s New York per oltre 6,2 milioni di dollari, decuplicando la sua stima bassa di partenza. Gliela regalò Luigi XV (1710 – 1774), di cui era la favorita, fra il 1770 e il 1771; arricchivano il mobilio del castello di Louveciennes, a ovest di Parigi. Di quale asta si sta parlando? Quella dedicata alla spettacolare e ultra secolare collezione del ramo francese della famiglia Rothschild, tenutasi in più sedute nel mese di ottobre a New York da Christie’s, e online. Le fauteuils di cui si tratta infatti passarono, nell’epoca post rivoluzionaria, alla collezione privata di un barone de Rothschild, e in quella famiglia rimase con alterne vicende (i nazisti la confiscarono, poi fu recuperata) fino ai giorni nostri, quando alcuni discendenti della celebre dinastia hanno deciso di dismettere la corposa collezione (circa 600 lotti) accumulata dagli avi. Ovvero il barone James de Rothschild (1792-1868), fondatore del ramo francese della famiglia di banchieri, sua moglie Betty (1805-1886) e il loro figlio barone Alphonse (1868-1949). Per il mercato nordamericano, si tratta della prima vendita di oggetti appartenenti alla famiglia di magnati, fra i più grandi collezionisti della storia.
Un set di porcellana Sevres facente parte della collezione privata del ramo francese dei Rothschild
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Le aste monografiche del mese di ottobre (proseguiranno all’interno di altre vendite a novembre) hanno totalizzato 62.656.516 dollari. La sola asta dal vivo dedicata ai “capolavori Rothschild” ha incassato 43.237.900 dollari, con una rivalutazione media per lotto del 245% al di sopra della stima bassa (la valutazione complessiva “prudente” pre asta era di 20.000 di dollari). Il 95% dei lotti sono stati venduti. Mobili, smalti, maioliche, gioielli rinascimentali, argenti e dipinti di altissima qualità, «assemblati da due generazioni di Rothschild in Francia, in gran parte durante la seconda metà del XIX secolo» rappresentanti «l’essenza stessa del termine ‘goût Rothschild’», per dirla con Jonathan Rendell, vicepresidente di Christie’s Americas, «un’opportunità senza precedenti per collezionisti e intenditori, un grande onore per noi di Christie’s New York essere stati scelti come sede della prima vendita Rothschild in America».
Gerrit Dou, A young woman holding a hare with a boy at a window
Il lotto più costoso è stato della seduta è stato A young woman holding a hare with a boy at a window di Gerrit Dou, aggiudicato per 7.068.000 dollari, più che raddoppiando la stima minima iniziale. Tra gli altri lotti più combattuti e costosi, una serie di monumentali splendidi pannelli dipinti e sbalzati, in pelle di scuola olandese (1650 circa), raffiguranti Il trionfo di Davide, passati di mano per 4.406.000 dollari. Identica cifra ha realizzato un’altra coppia di poltrone a la reine tardo Luigi XV, in noce dorato.
Scuola olandese, il Trionfo di Davide
Un ritratto romano in cammeo di sardonice dell’imperatore Claudio, già acquistato da Christie’s nel corso del XIX secolo, è stato aggiudicato a 2.107.000 dollari, dieci volte la sua stima di partenza.
Una coppa olandese in argento dorato con nautilus montato a Delft, del 1607, ha realizzato 1.502.000 dollari, dieci volte la stima alta.
L’artigianato italiano fa capolino con maioliche del Rinascimento, fra le quali fra le quali la grande terracotta smaltata blu, capace di fruttare 1.033.200 dollari.
Risultati che hanno fatto dichiarare a Cécile Verdier, presidente di Christie’s Parigi: «Un’asta vivace, con collezionisti attivi in sala che hanno lottato contro 40 membri dello staff di Christie’s, raccogliendo le offerte di offerenti internazionali. Questa vendita ha espresso quanto le goût Rothschild sia ancora attuale». Conclude Jonathan Rendell: «Una serata emozionante, che ha visto offerte competitive da parte di collezionisti, istituzioni e operatori del settore. È stato particolarmente gratificante vedere oggetti acquistati da Christies un secolo o più fa tornare nelle nostre sale a New York».