Chi colleziona design non lo fa mai per caso. Potrebbe essere il sottotitolo dell’ultima asta di design della londinese Phillips. L’attesissima vendita di primavera dedicata alla progettazione d’autore ha infatti sorpreso per la selezione dei pezzi in catalogo – sia del pre e dopo guerra che contemporanei – e per le aggiudicazioni. Si è trattato di un’asta particolarmente ricercata, sia nei materiali che nelle firme, con lotti e modelli mai apparsi in altre vendite. Una selezione (155 lotti) che ha riscosso grande interesse da parte dei collezionisti di tutto il mondo: 430 i registrati, da 39 paesi. 139 i pezzi venduti, per un totale in dollari di 5,5 milioni (4,5 milioni di sterline).
Per che cosa ha gareggiato il mercato? Per pezzi non scontati. Sarebbe stato difficile che accadesse il contrario, visto il catalogo, ricco del genio del design italiano (Osvaldo Borsani e Lucio Fontana, Gino Sarfatti, Ico Parisi, Gio Ponti, Carlo Mollino, Angelo Lelii) e francese (Jean-Michel Frank, Jean Prouvé, Pierre Legrain), con pezzi eccellenti della scuola scandinava (come due rarissimi divani di Nanna e Jørgen Ditzel, e di Finn Juhl).
Il top lot delle aggiudicazioni è stata la lampada da tavolo unica (Unique table lamp, 1929 circa) del visionario Jean-Michel Frank (1895–1941): un artefatto ricavato da un unico pezzo di cristallo di rocca. Ad acquistarlo per la prima volta fu la drammaturga Alice Cerf. La lampada cavata nella roccia è rimasta nella stessa collezione familiare fino alla serata del 12 maggio, quando ha cambiato proprietario per l’equivalente di 492.000 dollari (in fondo all’articolo i dettagli delle aggiudicazioni più alte). Un esempio brillante di come Frank sapesse trarre da un elemento bruto e selvaggio della natura un manufatto lussuoso ed esclusivo. Le lampade di questa serie sono rarissime. L’ultima era apparsa proprio da Phillips nel 2018.
Jean-Michel Frank, Unique table lamp, 1929
Al secondo posto, il vaso della ceramista britannico-kenyota Magdalene Odundo (1950), ‘Untitled’, del 1987. Una terracotta bruciata e carbonizzata, apprezzata per l’equilibrio delle forme.
Magdalene Odundo, Untitled, 1987
Diversi i nuovi record personali, fra i quali il più alto è quello del nostro Angelo Lelii (Ancona, 1915 – Monza, 1987). Il progettista e imprenditore, fondatore di Arredoluce negli anni del dopoguerra, si è classificato terzo con una lampada da terra del 1953 protagonista di una rivalutazione spettacolare: da una base d’asta minima di 7.300 dollari, il lotto è arrivato a sfiorare i 200.000 dollari. Un risultato non previsto alla vigilia: il bello delle aste sono (anche) i colpi di scena.
Angelo Lelii, Floor lamp, 1953 circa
Il design italiano fa la sua comparsa nella top ten di Phillips anche al numero otto, con l’enigmatico genio torinese Carlo Mollino (1905-1973) e la sua Rara sedia da Casa Colonna, Torino, del 1954. Il suo nuovo proprietario ha pagato l’equivalente di 115.000 dollari per averla. Una curiosità: appartiene a Carlo Mollino il record mondiale per un pezzo di design italiano (6,2 milioni di dollari nel 2020 per un suo tavolo, da Sotheby’s New York. La cifra stabilisce anche il suo record personale).
Carlo Mollino, Rare chair, from Casa Colonna, Turin
Al numero dieci, il secondo record mondiale delle prime dieci posizioni, la Monumentale unica luce da soffitto del casinò di Campione di Barovier & Toso, risalente agli anni Cinquanta. Il pezzo è passato di mano per oltre 95.000 dollari.
Barovier & Toso (Co.), Unique monumental ceiling light, from the Casinò di Campione, anni Cinquanta
Fra i nuovi record mondiali (sei in tutto), compare anche quello di Elisabeth Joulia, che con la sua Scultura Monumentale del 1955 ha ottenuto più di 52.000 dollari.
Phillips si conferma una forte innovatrice e leader di mercato nelle sue aree di elezione (design, orologi, New Now). Una traiettoria di successo che Domenico Raimondo, head of design, Europe e senior international specialist, si sente di celebrare: «Questo totale di 4,5 milioni di sterline raggiunte ha superato di gran lunga le nostre stime pre-asta ed è stato caratterizzato da alti tassi di vendita». Con i suoi «lotti rari ed eccezionali, mai apparsi prima sul mercato, quest’asta ha ottenuto l’interesse da parte dei collezionisti del mondo intero, dando testimonianza della qualità eccelsa della provenienza e dell’artigianato delle opere offerte». Il prossimo appuntamento è fissato per il 7 giugno, a New York.