I due paesi che segneranno la peggior contrazione del prodotto interno lordo nel 2020, ovvero Russia (-26%) e Regno Unito (-19%), hanno trascorso in lockdown rispettivamente 43 e 60 giorni. Molto meno di Italia e Norvegia, per cui si stima un calo del 10% e dell’11% – tra i risultati migliori – con 70 e 95 giorni di chiusura all’attivo
La Svezia che nella prima ondata non ha bloccato le attività, subirà la medesima contrazione della Danimarca che si è mossa per prima e con maggior rigidità. Segno del fatto che sui valori economici incidono anche variabili diverse, tra cui anche la psicologia comportamentale
“Il nostro mondo è cambiato radicalmente in una stagione – scrive Quickbooks – i lockdown hanno avuto un effetto negativo ma necessario sulle nostre economie. La crisi porta grande incertezza, i governi stanno fornendo sostegno ai lavoratori, alle imprese e ai mercati finanziari per guidarci verso una forte ripresa. Tuttavia, ci sono dubbi su come sarà il nostro panorama economico globale quando le cose torneranno alla normalità”.
Decidere il lockdown è stato critico per tutti i governi globali, perché sebbene salvi vite umane, la misura provoca, evidentemente, effetti devastanti sulle economie, abbattendo innanzitutto i consumi domestici. Ma in realtà la contrazione dei consumi non dipende strettamente dal blocco delle attività. Lo spiega bene Quickbooks riportando il caso scandinavo. La Svezia che non ha imposto lockdown ma ha scelto di fidarsi del senso di responsabilità dei cittadini, ha sperimentato un tasso di mortalità cinque volte superiore rispetto alla Danimarca che aveva introdotto uno dei primi e più severi blocchi. Ma l’impatto economico a oggi risulta simile. Perché “le persone cambiano il loro comportamento indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un blocco. Evitano i mezzi pubblici, stanno lontani dai negozi e si rifiutano di mandare i loro figli a scuola” perché temono di ammalarsi a prescindere dai divieti.
“Nonostante il lockdown spagnolo sia durato 28 giorni in più rispetto a quello ungherese, per esempio, il pil di entrambi i Paesi calerà del 14%. Allo stesso modo, la Francia ha accumulato 55 giorni di blocco contro i 29 della Germania: eppure le stime sul Pil di Parigi e Berlino sono di un calo del 12% per entrambi”.
Ci sono evidentemente altri fattori che impattano sulla produttività, evidentemente. Una ricerca di McKinsey conferma che mentre l’incertezza monta, l’impatto del Covid si fa sentire in modo diverso in diversi paesi. C’è una differenza significativa nel modo in cui i consumatori stanno rispondendo alla crisi e si adattano alla prossima normalità e, a loro volta, hanno un impatto diverso sull’economia.
E poi ovviamente c’è tutto il pregresso e vale la pena ricordare che la crisi pandemica arriva come una batosta su un panorama economico già di rallentamento, soprattutto, per quanto riguarda la produzione industriale che in Europa si era chiusa in forte calo quando del virus non si parlava ancora.