Aveva chiuso i battenti dopo soli 20 giorni, la grande retrospettiva David Hockney: Drawing from Life. Del resto, erano i giorni bui del 2020, e la National Portrait Gallery di Londra non sarebbe potuta restare aperta, nemmeno per un maestro come David Hockney: c’era il covid. Di acqua sotto i ponti però ne è passata, e la mostra tornerà ad aprire i battenti il prossimo 2 novembre 2023 e fino al 21 gennaio 2024, dopo la recente ristrutturazione del museo. Fra le novità di questa edizione giunta quasi quattro anni dalla poco fortunata prima, il ritratto della pop star del momento: Harry Styles. Una sorta di rivincita per l’artista che dal 15 novembre 2018 a metà maggio 2019 è stato l’artista vivente più pagato (poi battuto da Jeff Koons) con il suo Portrait of an Artist (Pool with Two Figures), del 1972, aggiudicato per 90,3 milioni di dollari. Hockney concepì quell’opera – autobiografica – dall’accidentale giustapposizione di due foto sul pavimento del suo studio, un nuotatore sott’acqua in una piscina californiana del 1966 e un giovane uomo dallo sguardo fisso sul pavimento. L’acqua scintillante delle piscine e il doppio ritratto sono motivi iconici dell’intera opera di David Hockney.
Quella dedicata a Harry Styles è un’opera che sa quasi di wet paint, di “vernice fresca”. Il dipinto risale infatti al maggio 2022, quando Styles andò a trovare per un paio di giorni David Hockney nel suo studio in Normandia. L’aspetto buffo è che in quel momento Hockney non era consapevole della celebrità del cantante, ritenendolo «solo una persona come tante che venivano in studio», come dichiarato a British Vogue. Aspetto che non impedì all’anziano artista di darsi da fare per catturare l’immagine del carismatico cantante, inclusa la sua «inconfondibile frangia spettinata». Il dipinto, in acrilico su tela, ritrae la popstar già volto degli One Direction seduta su una sedia di vimini con indosso un cardigan a righe gialle e rosse, blue jeans, maglietta bianca, anelli, collana di perle al collo e capelli scompigliati.
Harry Styles dal canto suo ha invece dichiarato di essere un fan del pittore (anche scenografo e fotografo) già da prima.
Fra l’altro, per una copertina di Vogue del 2020, il musicista aveva indossato un paio di pantaloni di velluto a coste Bode dipinti a mano riproducendo un’illustrazione di Hockney, realizzata dall’artista Aayushia Khowala. Il ritratto di Harry Styles si aggiunge alle 33 nuove opere (completate tra il 2021 e il 2022) che andranno ad arricchire la mostra David Hockney: Drawing from Life. L’esposizione comprende disegni realizzati con diversi mezzi, dalla matita all’inchiostro, all’acquerello, all’iPad, che Hockney ama particolarmente per fare arte.
Fra i nuovi ritratti c’è quello del produttore Clive Davis. Secondo British Vogue, la persona che ha suggerito a Styles di visitare lo studio di Hockney e di mettersi comodo sulla celebre sedia dell’artista (che ora ha confessato di «aver visto tutti i suoi video musicali»). In totale, Drawing From Life accoglierà 160 opere, frutto degli ultimi 60 anni. Anni di ricerca, studio, amori, sofferenze, affetti indissolubili, come quelli di cinque persone in particolare: sua madre, la designer di tessuti Celia Birtwell, Gregory Evans, Maurice Payne e l’artista stesso nel suo nuovo autoritratto con berretto e abito di tweed.
Non mancheranno i disegni a matita realizzati a Parigi all’inizio degli anni Settanta, una selezione di autoritratti degli anni Ottanta e My Parents and Myself. Quest’ultimo è un ritratto di gruppo risalente al 1975, poi abbandonato dallo stesso Hockney, che provocò un forte turbamento nei suoi genitori. Due anni dopo ne realizzò un’altra versione, My Parents (1977), ora nella collezione della Tate. L’opera “interrotta” è rimasta nascosta fino a inizio 2020, quando fu – poco fortunatamente – presentata al pubblico per la prima volta. Non era ancora il momento.