I cambiamenti normativi possono avere un effetto sui processi di pianificazione patrimoniale, soprattutto quando riguardano la disciplina successoria, da sempre uno dei momenti più importanti della pianificazione finanziaria. La recente abrogazione da parte dell’Agenzia delle Entrate del coacervo successorio ne è la prova, dal momento che il cambiamento di posizione dell’Agenzia è destinato a produrre importanti risvolti in materia di imposte successorie e, conseguentemente, di pianificazione finanziaria. Con Alessio Guerriero, Responsabile Wealth Management di Iccrea Banca e Massimo Perini, Avvocato patrimonialista e partner di Kleros S.r.l., società di consulenza indipendente specializzata nella gestione e trasmissione del patrimonio che supporta i Gestori Wealth del Gruppo Bcc Iccrea, vediamo cosa cambia per le famiglie e i professionisti che li assistono in sede di pianificazione successoria.
Gli effetti della decisione dell’Agenzia dell’Entrate potrebbero sembrare argomenti distanti da quelli di natura finanziaria di cui generalmente si occupano i vostri gestori. A cosa si deve l’interesse verso questa notizia?
“Nel mondo della consulenza patrimoniale – spiega Alessio Guerriero – non è solo l’ambito economico-finanziario ad essere in costante mutamento, ma anche quello giuridico. Spesso, infatti, il mutamento delle leggi o il cambio di orientamento della giurisprudenza può rendere necessario rivedere le strategie di wealth planning che i consulenti finanziari e patrimoniali elaborano per la propria clientela. All’interno di una strategia di pianificazione, il decremento o l’incremento dell’imposta di successione significa infatti liberare o assorbire liquidità già destinata o da destinare ad altri impieghi, ad esempio investimenti finanziari o immobiliari. Per questo è fondamentale che i nostri Gestori siano dotati degli strumenti e delle conoscenze necessarie per adattare la pianificazione patrimoniale e finanziaria dei propri clienti non solo a variabili di natura economica ma, come nel caso dell’abrogazione del coacervo, anche giuridico-fiscale. È proprio a questo fine che tende la partnership siglata tra il Gruppo Bcc Iccrea e Kleros S.r.l.: grazie a questa sinergia, i Gestori Wealth delle nostre banche possono offrire ai propri clienti un servizio consulenziale evoluto in ambito patrimoniale, grazie all’affiancamento di professionisti altamente specializzati. Il servizio è finalizzato alla strutturazione di un vero e proprio progetto patrimoniale su misura, costruito sulla base delle caratteristiche e delle peculiarità patrimoniali e famigliari di ciascuno”.
Prima di entrare nel dettaglio e analizzare gli effetti della mossa dell’Agenzia dell’Entrate, occorre fare un passo indietro. Cos’è il coacervo e in che cosa si esplica?
“In sede di calcolo e liquidazione dell’imposta di successione – spiega Perini- ai fini dell’applicazione della franchigia di un milione di euro sulla quota devoluta all’erede e/o al legatario si deve tenere conto del valore di tutte le donazioni fatte in vita dal defunto in favore dell’erede. È questo l’istituto del coacervo, che significa appunto cumulo. L’ammontare del donatum così calcolato andrebbe poi a decrementare la franchigia che la legge prevede a favore dell’erede. Lo scorso 19 ottobre 2023, con la circolare 29/E l’Agenzia delle Entrate ha modificato il modello per la dichiarazione di successione conformandosi alla giurisprudenza di legittimità, abrogando il coacervo successorio, con effetti sulla base imponibile dell’imposta di successione e risolvendo così una controversa questione che si trascinava nei tribunali oramai da una quindicina d’anni”.
In che cosa consiste l’intervento dell’Agenzia delle Entrate e che cosa ciò va a modificare?
“Semplificando, il contrasto ruotava attorno all’impatto fiscale delle donazioni eseguite in vita rispetto alla successione ereditaria del donante. L’Agenzia – spiega Perini – riteneva applicabile alla lettera il testo originario del T.U. sulle Imposte di Successione e Donazione (D.L.gs. 346/1990), in base al quale la franchigia di esenzione sulle donazioni eseguite in vita a favore del futuro erede, andava a decurtare per pari valore la franchigia a sua disposizione nella successione. Quindi, a titolo di esempio, se il padre donava al figlio in vita in esenzione per un valore pari a 600 mila euro, il figlio nella successione del padre avrebbe visto ridursi la franchigia a disposizione in successione a 400 mila euro, anziché a un milione di euro. La Cassazione, però, ha sempre sostenuto la tesi avversa, ossia che in seguito alle modifiche intercorse nel tempo al T.U., il meccanismo del coacervo, non aveva più ragione di esistere, in relazione al fatto che si trattava di un meccanismo legato alla progressività dell’imposta di successione che poi è venuto meno. Nel 2016 la Cassazione prese posizione contro l’orientamento dell’Agenzia, e da lì in poi venne confermata dalla giurisprudenza successiva. Come si diceva, con la circolare 29/e l’Agenzia abbraccia l’orientamento della Cassazione e, di fatto, elimina il coacervo”.
Quali effetti produrrà la modifica di orientamento dell’Agenzia dell’Entrate dal punto di vista della pianificazione patrimoniale?
“Ne consegue che, in pratica, ad oggi, a titolo di esempio, tra genitore e ciascun figlio, si raddoppia la franchigia di esenzione, in quanto si potrebbe donare in vita sino ad € 1 milione, e mantenere intatto altro milione di esenzione in successione” spiega Perini. “Possiamo sicuramente affermare che si tratta di elemento di novità che rappresenta una grande opportunità per le famiglie altamente patrimonializzate. Allo stesso tempo, però, la nuova realtà che si è venuta a creare apre ad importanti riflessioni. Una su tutte la possibilità che a questo punto si renda ancora più probabile un intervento legislativo diretto a portare in Italia la fiscalità in ambito successorio più in linea con quella degli altri stati europei. Ricordiamo che nell’ordinamento dei maggiori stati europei non esiste una previsione analoga a quella italiana che, di fatto, può portare in completa esenzione anche ingenti patrimoni. E questo, va sottolineato, in un contesto in cui i conti pubblici del nostro paese sono costantemente sottoposti al vaglio degli organismi europei, alla luce dell’enorme debito pubblico”.
Una possibilità che potrebbe cambiare di non poco l’approccio alla pianificazione patrimoniale e, in particolare, a quella successoria. In che modo i Gestori Wealth possono aiutare gli individui di elevato standing patrimoniale e le loro famiglie nei processi di wealth planning?
“Di fronte a cambiamenti come questo – spiega Guerriero – è evidente che la banca, il referente storico delle famiglie e delle aziende nel territorio, deve porsi come interlocutore primario in ambito patrimoniale, sia dal punto di vista dell’informazione, e sia dal punto di vista di servizi sempre più evoluti e specialistici. Solo adottando questo approccio è possibile tutelare e pianificare la gestione del patrimonio personale e famigliare nella sua interezza, ottimizzando i processi di passaggio generazionale. Così facendo si rende possibile cogliere tutte le possibili opportunità che presenta l’ordinamento giuridico e, allo stesso tempo, evitare i rischi che derivano dalla mancanza di pianificazione, spesso nascosti o non conosciuti. L’obbiettivo primario del Gruppo Bcc Iccrea attraverso la collaborazione con Kleros, è che ciascun cliente della singola banca, sia messo nella condizione di essere veramente “padrone” del suo patrimonio, nel presente e in tutte le scelte che lo proietteranno nel futuro dei figli e dei nipoti”.
In che modo i Gestori Wealth possono richiedere il supporto dei professionisti di Kleros S.r.l. e delle altre realtà con cui il Gruppo Bcc Iccrea ha avviato questa tipologia di partnership?
“Sotto il profilo pratico, l’accordo stipulato con le società partner aiuterà i Gestori della Bcc a fornire ai propri clienti un servizio di consulenza olistica”, spiega Guerriero. “Sulla base dell’analisi della situazione patrimoniale, il professionista individuerà le differenti necessità del cliente: emerse quelle di natura non prettamente finanziaria, il consulente le presenterà agli esperti di Kleros S.r.l., che elaboreranno a loro volta una strategia ad hoc con la quale il Gestore della Bcc tornerà dal cliente. In questo modo, i consulenti delle Bcc saranno pertanto in grado di rispondere alle esigenze di pianificazione successoria e previdenziale, nonché a quella di gestione del rischio derivante da invalidità permanente e/o non autosufficienza. “Tali attività – conclude Guerriero – possono essere attivate dalle singole banche attraverso l’adesione al servizio offerto dalla struttura di Wealth Management denominato Supporto tecnico specialistico su gestione e pianificazione patrimoniale/finanziaria“.