È al vaglio del Consiglio dei ministri il decreto sulla delega fiscale che riguarderà importanti temi per i contribuenti.
Il governo, infatti, porrà attenzione sulla questione delle tredicesime, sui premi di produttività e sulla tassazione del reddito.
Come ha dichiarato il viceministro Leo, il governo è al lavoro per individuare un compromesso di riforma che tenga conto degli equilibri della finanza pubblica e degli interessi dei contribuenti.
Tredicesima: cosa potrebbe cambiare?
Si parla di aumentare la tredicesima per i lavoratori che non superano una determinata fascia di reddito.
Nello specifico, l’intenzione sarebbe quella di introdurre un bonus fino a 100 euro per i lavoratori dipendenti che dichiarano un reddito complessivo non superiore a 28 mila euro.
Il bonus sarebbe tuttavia legato anche alla condizione che il lavoratore con reddito non superiore a 28 mila euro abbia anche un coniuge o un figlio a carico con reddito al di sotto dei 2800 euro e fino a 4 mila euro per i figli fino a 24 anni.
(Le principali novità in materia di Irpef sono in questo articolo)
Premi produttività: quali novità?
I premi di risultato potrebbero essere sottoposti ad una maggiore imposizione fiscale.
Se, ad oggi, in relazione alla disciplina vigenti al 2023, i premi di produzione scontavano una tassazione al 5%, si sta pensando di portare la tassazione dei premi fino a 3 mila euro (lordi) al 10% a partire dal 2025.
I premi di risultato, inoltre, per essere erogati dovranno rispondere anche a requisiti di natura ambientale. La corresponsione dei primi di risultato non sarà più, dunque, legata al miglioramento della produttività, qualità ed efficienza ma anche all’impatto ambientale.
Lo stesso discorso vale anche per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.
(We Wealth si è occupato anche delle novità in materia di fringe benefit in questo articolo)
Previdenza complementare: verso un irrigidimento della R.I.T.A.
La c.d. Rita, vale a dire la rendita integrativa temporanea anticipata, potrebbe essere erogata a condizioni più stringenti, a partire dal 1 gennaio 2025.
In buona sostanza, la rendita integrativa temporanea anticipata potrebbe venire erogata solo nel caso di cessazione del rapporto di lavoro non legata alla maturazione di qualsivoglia requisito idoneo a formalizzare un reddito da pensione. Ad esempio, i meccanismi di pensione anticipata, o la pensione da vecchiaia.
L’obiettivo è quello di rendere la rendita integrativa temporanea anticipata una misura di accompagnamento alla pensione.
Redditi di lavoro autonomo – Società tra professionisti
Quanto agli autonomi, l’obiettivo del governo dovrebbe essere quello di incidere in positivo sulla determinazione del reddito alle plusvalenze, rimborsi, minusvalenze e spese, fino alla neutralità fiscale per le aggregazioni in Società tra Professionisti (Stp).
Al fine di incentivare la collaborazione e la fusione tra studi professionali, si prevede che i conferimenti, materiali e immateriali, in una Società tra professionisti sono da considerarsi fiscalmente neutri.
In questo senso le aggregazioni tra professionisti in Stp non sconteranno alcuna tassazione, ove l’apporto dei soci sia finalizzato alla costituzione di uno studio associato.