Molte celebrità nel corso degli anni hanno prestato il volto per pubblicizzare i vari colossi assicurativi che si contendono la maggior quota di mercato. Tuttavia, il personaggio che avrebbe goduto della maggiore attrattività nel comunicare i benefici di una buona polizza non è stato mai ingaggiato dalla pubblicità a tal fine. Eppure, Emily Fisher Landau, nata il 23 agosto 1920 e scomparsa all’età di 102 anni il 27 marzo 2023, sarebbe stata la testimonial più efficace di tutti i tempi, in particolare per le coperture assicurative specializzate per gioielli e preziosi.
Emily Fisher Landau, vedova di Martin Fisher e poi sposata con Sheldon Landau, fu direttrice della società immobiliare Fisher Brothers. La signora Landau fu però anche generosa donatrice per diverse istituzioni, in particolare per il prestigioso Whitney Museum of American Art, presso il quale al quarto piano albergano le gallerie dedicate proprio alla filantropa, che ebbe anche una poltrona proprio nel consiglio di amministrazione del noto museo.
Come nasce una fortuna: storia di Emily Fisher Landau
Nel 1969 Emily Fisher Landau viveva nell’Upper East Side di Manhattan insieme al primo marito, Martin Fisher. Un giorno di quell’anno alcuni ladri travestiti da tecnici degli impianti di climatizzazione del loro condominio irruppero nell’abitazione per rubare la sua collezione di gioielli.
Il primo marito infatti era solito regalare alla signora Fisher preziosi in tutte le occasioni speciali, compleanni e anniversari. Questa consuetudine consentì negli anni di accumulare una importante collezione che, molto saggiamente, fu oggetto di una copertura assicurativa contro il furto.
Gli assicuratori liquidarono prontamente il sinistro occorso alla signora Fisher che ancora sotto shock per lo sgradevole episodio vissuto e patito decise di non volere più gioielli.
Il rimborso ottenuto dagli assicuratori si contestualizzò in un momento particolarmente fertile per la signora che da tempo stava maturando il desiderio di iniziare una collezione di dipinti. Ma non voleva seguire i trend di mercato o le mode del momento, il suo desiderio era mosso da una pura tensione verso ciò che le piaceva istintivamente.
Nascita di una fra le più grandi collezioniste della storia
Da quell’acerba vocazione collezionistica, facendo un salto di quasi 50 anni, si arriva in una serata dello scorso autunno davanti a Oliver Barker, battitore d’asta di Sotheby’s che guida la serata in cui i sarebbero stati venduti i lotti della collezione Fisher Landau.
Il risultato della vendita è straordinario, il record assoluto per una collezionista donna. In gergo si definisce una white-glove sale, ossia tutti i lotti sono andati venduti – incluso il quadro più costoso dell’anno 2023 – per un incasso di oltre 400 milioni di dollari.
Questa storia ci insegna che forse la discriminante nella nostra percezione di un evento sinistro quale ad esempio il furto dei nostri gioielli, delle nostre opere d’arte o orologi fondi proprio nella nostra effettiva propensione e sensibilità rispetto all’assicurazione di questi particolari beni, del resto se la signora Fisher Landau non avesse avuto una buona polizza dubito che avrebbe mai potuto rilasciare questa dichiarazione “probabilmente il furto è stata una delle cose migliori che mi siano mai capitate”.
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