Il bitcoin verso l’halving: i compensi per i miners saranno dimezzati
L’analisi dei due halving precedenti e le considerazioni sull’evento di quest’anno nel report pubblicato da Conio
Uno sguardo agli ultimi due halving
Dopo l’halving del 2012, sottolinea l’analisi, il valore del bitcoin era salito sopra i mille dollari, quando un anno prima ne valeva meno di dieci. Allo stesso modo, in seguito all’halving del 2016 il valore della criptovaluta è arrivato a toccare i 20mila dollari, quando un anno prima dell’halving ne valeva duecento. A determinare l’aumento dei prezzi avvenuto in queste due occasioni sono stati, da un lato, la riduzione improvvisa dell’offerta di nuovi bitcoin immessi sul mercato, dall’altro, un aumento della domanda.
“In entrambi i casi – spiega il report – si è assistito ad una medesima dinamica: in prossimità dell’halving gli investitori hanno cominciato ad accumulare Bitcoin e il prezzo ha cominciato a crescere gradualmente; subito dopo l’halving il tasso di crescita ha accelerato essendosi dimezzata la produzione a parità di domanda. A questo punto il bitcoin ha cominciato a “fare notizia” e generare euforia facendo avvicinare neofiti e curiosi e facendo in questo modo schizzare il prezzo verso l’alto. Al presentarsi di un qualsiasi evento imprevisto si è poi assistito ad una interruzione del trend con relativa propagazione del panico: a questo punto il prezzo è sempre crollato, pur assestandosi sempre ad un livello significativamente superiore al minimo precedente”.
Cosa succederà quest’anno?
“Nonostante l’effetto della pandemia possa prevalere nel breve termine – commenta Christian Miccoli, cofondatore e co-ceo di Conio – ci sono altri fenomeni di cui si vedranno gli effetti nel corso dei prossimi anni. Dalla sua, infatti, il mondo bitcoin, come nei due precedenti halving, si trova in un momento di svolta: sempre più facile da acquistare, scambiare e conservare; guardato con sempre minore diffidenza e sospetto da istituzioni bancarie che, anzi, iniziano a offrire ai propri clienti piattaforme per acquisto e vendita dell’asset (Hype lo ha annunciato nel marzo 2020) e istituzioni finanziarie e gestori che iniziano a vedere nella criptovaluta un potenziale alleato in grado di migliorare l’alpha di portafoglio in un mondo che si muove sempre più a rendimento zero”.