Aperta in occasione di Art Basel 2023, la mostra Basquiat. The Modena Paintings sarà visitabile fino a fine agosto alla Fondation Beyeler di Basilea. L’esibizione – che riporta l’artista negli spazi della Fondazione a tredici anni dall’ultima retrospettiva – riunisce (per la prima volta dopo quarant’anni) gli otto inestimabili quadri realizzati nel 1982 a Modena da Jean-Michel Basquiat per il gallerista italiano Emilio Mazzoli.
Basquiat e Mazzoli si conobbero nel 1981 a New York, quando il gallerista “scoprì” Jean-Michel alla mostra collettiva New York/New Wave curata da Diego Cortez al P.S.1 Contemporary Art Center (ora MoMA PS1). Mazzoli rimase totalmente affascinato dalle opere di Basquiat, che ai tempi si firmava ancora come SAMO© (soprannome creato in collaborazione con lo street artist Al Diaz) e non aveva ancora sfondato nel mondo dell’arte. Grazie all’aiuto di Cortez e ai suggerimenti dell’artista e amico Sandro Chia (anche perché Mazzoli non parlava l’inglese), il gallerista acquistò dieci quadri di Jean-Michel per organizzarne una prima mostra a Modena. Come promesso, pochi mesi dopo tenne la prima retrospettiva europea dell’artista alla Galleria Mazzoli. La città emiliana e la critica non accolsero bene le opere di Basquiat: l’arte prevalente al tempo era quella concettuale, povera e la land art. Modena era particolarmente conservativa e non aperta a un artista di colore. Proprio per questo, le opere vennero tutte vendute, ma a basso prezzo. Mazzoli però non si scoraggiò, invitando Basquiat in Emilia-Romagna per produrre dei dipinti da esporre in una nuova mostra (pagandolo, secondo quanto da lui stesso dichiarato, 10.000 dollari per il lavoro).
Jean-Michel Basquiat, The Guilt of Gold Teeth, 1982.
Acrylic, spray paint and oilstick on canvas, 240 x 421,3 cm.
Nahmad Collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York.
Photo: Annik Wetter. Courtesy: Fondazione Beyeler.
Arrivato a Modena, Basquiat iniziò a lavorare in un grande magazzino messo a disposizione da Mazzoli per gli artisti da lui sponsorizzati. Tra questi c’era anche Mario Schifano, che si recava annualmente in città per realizzare le sue opere, lasciando alcuni dei propri lavori negli spazi del gallerista. Basquiat, ispirato dall’arte di Schifano, decise di utilizzare le sue gigantesche tele vuote per i propri dipinti: i Modena Paintings. In una settimana, Jean-Michel produsse otto quadri di almeno due per quattro metri, i più grandi da lui mai realizzati (in un’intervista rilasciata al New York Times nel 1985, lamentò poi la fretta e le condizioni “simili a quelle di una fabbrica” in cui fu costretto a lavorare). Una volta pronti i dipinti, però, ci fu uno screzio tra Mazzoli e l’italiana Annina Nosei, che divenne gallerista di Basquiat a New York dalla fine del 1981. Sembra che Annina chiese a Emilio una percentuale sulla vendita dei Modena Paintings, proposta che Mazzoli rifiutò. Il gallerista, dopo aver pagato Basquiat, rinunciò ai quadri consegnandoli alla Nosei, e cancellò la mostra. Fu la Nosei poi a trovare dei compratori: quattro furono acquistati dal futuro gallerista di Basquiat, Bruno Bischofberger (Profit I, Boy and Dog in a Johnnypump, Untitled [Woman with Roman Torso (Venus)], The Guilt of Gold Teeth), mentre i quattro restanti (Untitled (Angel), Untitled (Devil), Untitled (Cowparts), The Field Next to The Other Road) da collezionisti privati negli Stati uniti, in Asia e Svizzera.
Jean-Michel Basquiat, Untitled (Angel), 1982.
Acrylic and spray paint on canvas, 244 x 429 cm.
Private Collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York.
Photo: Robert Bayer. Courtesy: Fondazione Beyeler.
Nel corso degli anni, i Modena Paintings sono raramente apparsi sul mercato, pur avendo in quei pochi casi realizzato ottimi risultati. Untitled (Devil) è stato venduto nel maggio 2022 dal vecchio proprietario Y?saku Maezawa tramite Phillips New York, per ben 85 milioni di dollari. The Guilt of Gold Teeth, già venduto da Sotheby’s nel 1998 per 387.500 dollari, è stato aggiudicato nel novembre 2021 da Christie’s New York per 40 milioni di dollari (con un ritorno di circa il 10%). Boy and Dog in a Johnnypump è stato acquistato privatamente nel 2020 dal collezionista Ken Griffin per 100 milioni di dollari (il quadro era di proprietà dell’americano Peter Brant). The Field Next to the Other Road è stato venduto nel 2015 da Tony Shafrazi tramite Christie’s New York al gallerista Jose Mugrabi, per 37.1 milioni di dollari. Infine, Profit I è stato venduto da Bischofberger nel “lontano” 2002 tramite Christie’s New York, realizzando 5.5 milioni di dollari.
Jean-Michel Basquiat, Untitled (Devil), 1982.
Acrylic and spray paint on canvas, 238.7 x 500.4 cm.
Private Collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Photo: © 2023 Phillips Auctioneers LLC. All Rights Reserved. Courtesy: Fondazione Beyeler.
In copertina: Jean-Michel Basquiat, Untitled (Woman with Roman Torso [Venus], 1982. Acrylic and oil stick on canvas, 241 x 419.7 cm. Private Collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York. Photo: Robert Bayer. Courtesy: Fondazione Beyeler.