Vincitori o vinti? Tre modelli di business post pandemia

Gli Stati Uniti traineranno la ripresa post-Covid-19? A prescindere da che velocità sarà caratterizzato il recupero dell’economia, per le aziende un fattore sarà discriminante nel lungo termine: il modello di business

I ricavi e i proventi azionari statunitensi potrebbero riprendersi più rapidamente rispetto all’economia. Il motivo? “Le società più grandi ed esposte a una crescita duratura dovrebbero avanzare più velocemente rispetto al contesto economico più ampio, con un ritorno ai livelli del quarto trimestre 2019 entro i mesi centrali del 2021”. Lo ipotizzano gli esperti del team di ricerca azionaria fondamentale di Columbia Threadneedle Investments.

Ripresa economica, centrale il modello di business

Prendendo in esempio il recupero dell’area Usa, “il percorso più plausibile potrebbe essere quello a U, con un possibile riproporsi del virus in autunno, una contrazione della crescita del Pil statunitense del 6-8% nel 2020 e una ripresa economica solo nel 2022”.
Recupero, quindi, ma con delle differenze. E il fattore discriminante potrebbe rivelarsi nel modello di business delle diverse aziende. Per valutare vincitori e vinti, infatti, lo studio dei modelli di business sottostanti fornisce spunti più utili rispetto all’analisi dei settori tradizionali. Tre le considerazioni importanti da non dimenticare: la pandemia ha accelerato le tendenze già in corso, la classificazione settoriale “standard” è ormai obsoleta rispetto a come una società implementa il proprio business, il comportamento dei consumatori sul lungo periodo sarà per sempre alterato dall’impatto della pandemia, così come le interazioni dei consumatori con le società e la natura delle transazioni.

Tre modelli di business nel post Covid-19

Ecco che Columbia Threadneedle ha identificato tre gruppi di modelli di business in relazione alle probabili ripercussioni sulle prospettive di ripresa connesse all’evoluzione dei comportamenti dei consumatori:

1. Impatto negativo.

Il modello di business non tornerà ai livelli pre-Covid. Un esempio, le vendite al dettaglio tradizionali. Complice il distanziamento sociale, la diminuzione degli spostamenti e il desiderio di limitare i contatti interpersonali, secondo lo U.S. Consus Bureau le vendite al dettaglio negli Usa sono diminuite dell’8,7% da febbraio a marzo 2020, il decremento mensile più netto da quando è iniziata la serie storica (superando l’impatto sul settore di qualsiasi altra crisi precedente);

2. Impatto nullo.

Il modello di business tornerà ai livelli pre-Covid, come nel caso dell’industria farmaceutica. Il settore del Pharma & Healthcare, infatti, è un settore anticiclico (tende a variare in direzione opposta ai principali indicatori del ciclo economico). La corsa alla scoperta di un vaccino per il Covid-19 ha concentrato larga parte dell’attenzione mediatica su questo settore, e alcune aziende farmaceutiche hanno registrato numeri positivi durante la prima metà del 2020. Ad esempio AstraZeneca, il cui fatturato è cresciuto del 12% da gennaio a giugno, raggiungendo $12,629 miliardi;

3. Impatto positivo.

Il modello di business supererà i livelli pre-Covid. La prova, le vendite al dettaglio online. Secondo l’IBM U.S. Retail Index, mentre le vendite dei centri commerciali saranno destinate a diminuire del 60% nel 2020, l’e-commerce crescerà di circa il 20%. La pandemia, infatti, ha accelerato il trend dell’allontanamento dai negozi fisici verso quelli virtuali di circa cinque anni.

Vincitori e vinti tra settori e aree geografiche

Modelli di business a parte, quali sono i settori, le aree geografiche e gli strumenti da tenere d’occhio nei mesi a venire? Secondo Columbia Threadneedle, nel settore azionario saranno da preferire le aree geografiche del Pacifico (a esclusione del Giappone) e gli Usa, mentre interessanti opportunità globali si troveranno in settori come la salute, la tecnologia e i servizi di telecomunicazione.

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