Riforma del Fisco: quali novità all’orizzonte?

Il decreto aiuti e la riforma fiscale incidono sul sistema fiscale e introducono importanti novità

In arrivo nuove risorse per sostenere le imprese e il potere d’acquisto dei lavoratori

Sul catasto, trovato un accordo che mitiga le precedenti pretese della riforma e che, forse, non scontenta nessuno

Sono poche le cose che in Italia mantengono sempre molto alta l’attenzione dei cittadini. Tra queste, senza dubbio, vi è la riforma del fisco.
E, in effetti, per l’anno in corso, sono molti gli interventi che sul fronte fiscale hanno impegnato e impegneranno il legislatore.
Molti contribuenti, alla luce delle novità degli ultimi giorni, hanno tirato un sospiro di sollievo nel comprendere che la riforma del catasto, prevista per il 2026, non andrà ad incidere in maniera particolarmente impegnativa sulle loro tasche, a differenza di quanto, almeno in linea teorica, si era prospettato all’inizio dell’anno.

In effetti, si è raggiunto un accordo in seno alla maggioranza di governo circa l’eliminazione di ogni riferimento (nel testo della riforma del catasto) al cd. sistema duale, relativamente all’Imu e sui regimi cedolari esistenti, i quali non verranno intaccati. Inoltre, l’aggiornamento della normativa sulle rendite non prevedrà alcuna innovazione di carattere patrimoniale.

A ciascuna unità immobiliare, oltre alla rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente vigente, verrà attribuito anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base ai valori normali espressi dal mercato. Infine, per le unità immobiliari ritenute di interesse storico o artistico saranno introdotte riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario, alla luce dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione giuridica e al restauro che caratterizzano questi beni.

Nessuna nuova sul fronte degli affitti: rimane, infatti, invariata la disciplina relativa alla tassazione agevolata delle locazioni (cedolare secca) con aliquota al 21% per gli affitti di mercato e del 10% per le locazioni a canone concordato.

Novità, invece, sul fronte degli aiuti. Il governo ha introdotto il nuovo Decreto Aiuti 2022, con il quale vengono stanziati 14 miliardi di euro di risorse, volte, da un lato, a dare supporto alle famiglie e difenderne il potere di acquisto, dall’altro per sostenere anche la capacità produttiva delle imprese.

Ma non è tutto. È in arrivo, inoltre, il bonus (200 euro) rivolto a pensionati e lavoratori che dichiarano un reddito Isee inferiore a 35 mila euro. In particolare, per i pensionati, sarà l’Inps a erogare il contributo mentre i datori di lavoro riconosceranno il bonus, nella busta paga o cedolino di luglio, in via automatica ai dipendenti che integrano i requisiti previsti dal decreto. All’orizzonte si prefigurano bonus anche per gli autonomi a favore dei quali, per sostenerne la capacità economica, è stato istituito un fondo. Ancora da definire tuttavia modalità e importi.

Infine, sempre nell’ambito del Decreto Aiuti si prevede che i Comuni italiani capoluoghi di provincia, potranno aumentare l’Irpef locale se registrano un deficit pro-capite superiore a 500 euro; inoltre, se interessati da un deficit superiore a 1000 euro pro-capite, potranno, altresì, aggiungere o sostituire l’aumento con una tassa pari a 2 euro per chi si imbarca.

La delega fiscale promette di incidere anche sui meccanismi di tassazione dei redditi finanziari, proponendo un riordino e un’armonizzazione delle basi imponibili tra redditi da capitale e redditi diversi di natura finanziaria: ad oggi, infatti, i primi sono tassati al lordo di spese e minusvalenze, i secondi al netto con il meccanismo della deducibilità delle minusvalenze eccedenti.

Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.


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