Ora che il rischio inflazione sembra essere rientrato, anche se non ancora risolto, con una dinamica dei prezzi in rallentamento, grazie all’aggressiva stretta monetaria da parte delle banche centrali, a fare più paura nel prossimo futuro potrebbe essere lo spettro recessione, soprattutto in Europa. Un avvertimento in tal senso è arrivato qualche giorno fa dalla Commissione europea, le cui nuove stime economiche hanno dipinto un quadro macro in peggioramento. La crescita dell’intera Eurozona è stata rivista al ribasso dello 0,3% sia nel 2023 che nel 2024, con l’economia tedesca attesa in recessione già quest’anno (-0,4% da +0,2% delle stime di primavera). Di fronte a questo possibile scenario, è bene non farsi trovare impreparati. Ecco quindi che, dopo aver fatto chiarezza sul tema (vedi articolo “Recessione sì o no? 5 cose da sapere per riconoscerla. La guida”), gli esperti di Capital Group suggeriscono alcune mosse per aggiustare il portafoglio di investimento in caso di una frenata dell’economia, sia per quanto riguarda le azioni che per la componente obbligazionaria, e alcuni consigli pratici da adottare sul fronte comportamentale.
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1. Come posizionare un portafoglio azionario in caso di recessione
Stabilito (nell’articolo precedente) che i titoli azionari hanno spesso un andamento negativo durante le recessioni, non è comunque consigliabile tentare di anticipare il mercato vendendo azioni. Quindi non si dovrebbe fare nulla? Certamente no. Anzi, potrebbe essere l’occasione giusta per rivedere le proprie allocazioni complessive e garantire che il portafoglio sia equilibrato e diversificato.
Infatti, chiarisce Capital Group, non tutti i titoli reagiscono allo stesso modo durante i periodi di stress economico. Secondo quanto emerso dalle sue analisi statistiche, negli otto maggiori ribassi azionari avvenuti tra il 1987 e il 2022, alcuni settori hanno resistito più di altri, di solito quelli con dividendi più elevati, come i beni di prima necessità e i servizi di pubblica utilità. “I dividendi – ricordano dalla casa di gestione americana – possono offrire un potenziale di rendimento costante quando i prezzi delle azioni sono ampiamente in calo”.
I titoli orientati alla crescita possono ancora avere un posto nei portafogli, ma meglio prendere in considerazione società con bilanci solidi, flussi di cassa costanti e lunghi percorsi di crescita, in grado di resistere meglio alla volatilità di breve periodo. Anche in una fase di recessione, infatti, molte società possono rimanere redditizie. “Concentratevi su società con prodotti e servizi che la gente continuerà a usare ogni giorno, come telecomunicazioni, servizi pubblici e produttori alimentari con potere di determinazione dei prezzi”, avverte Capital Group.
Non solo. Una strategia di mediazione, in cui si investe sistematicamente importi uguali a intervalli regolari, può essere vantaggiosa nei mercati in ribasso. “Questo approccio consente agli investitori di acquistare un maggior numero di azioni a prezzi più bassi, rimanendo al contempo posizionati per il momento in cui il mercato si riprenderà”.
2. Come posizionare un portafoglio obbligazionario in vista di una recessione
La componente obbligazionaria è spesso la chiave del successo durante una recessione o un mercato orso. Questo perché le obbligazioni possono fornire una misura di stabilità e di conservazione del capitale, soprattutto quando i mercati azionari sono volatili.
Sebbene questo non sia avvenuto l’anno scorso, nelle sette precedenti correzioni di mercato, le obbligazioni – misurate dall’indice Bloomberg US Aggregate – sono salite quattro volte e non sono mai scese oltre l’1%.
Ora che il rischio inflazione sembra essere rientrato, anche se non ancora risolto, con una dinamica dei prezzi in rallentamento, grazie all’aggressiva stretta monetaria da parte delle banche centrali, a fare più paura nel prossimo futuro potrebbe essere lo spettro recessione, soprattutto in Europa….