Non solo liquidità: nel risparmio tricolore accelerano soprattutto i fondi

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Nei 21 mesi al settembre 2021 gli italiani hanno aumentato del 13,3% la propria esposizione ai fondi, contro un +10,5% di liquidità

I dati in termini assoluti, nel confronto fra fine 2019 e il settembre 2021, hanno mostrato un incremento della liquidità sui conti da quasi 153 miliardi di euro, mentre i fondi hanno aggiunto “solo” 88,7 miliardi: tuttavia il peso specifico di questi ultimi è cresciuto nel complesso della della ricchezza finanziaria delle famiglie

Piuttosto, ad aver perso terreno sono Bot, Btp e obbligazioni, che si sono ridotti, in questo periodo di 21 mesi, di ben 41 miliardi di euro

Dalla fine del 2019 al settembre 2021 la ricchezza finanziaria degli italiani è aumentata di 334 miliardi di euro, segnando un incremento del 7,17%. I quasi 5mila miliardi di euro di ricchezza finanziaria accumulati dalle famiglie potrebbero essere un serbatoio importante per tenere sostenuti i consumi anche quando la politica fiscale tornerà a schiacciare il freno.

La gran parte del risparmio accumulato nei 21 mesi al settembre 2021, infatti, è andata ad ingrossare i conti correnti degli italiani: quasi 153 miliardi di euro, infatti, sono andati ad aggiungersi alla liquidità disponibile delle famiglie. In altre parole, su ogni dieci euro di nuova ricchezza finanziaria accumulata fra 2019 e 2021, sono andati dritti sul conto corrente 4,5 euro (per la precisione, il 45,8%). E’ quanto emerge da una nuova analisi della Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani basata sui dati di Bankitalia.

Ciononostante, se si considerano i trend in percentuale i veri “vincitori” degli ultimi due anni sono stati i fondi comuni, che hanno visto un incremento del 13,35% pari a 88,7 miliardi raccolti. In altre parole, i fondi sono cresciuti più in fretta degli stessi conti correnti, che nello stesso periodo sono lievitati del +10,54%. Hanno segnato anche un buon incremento le polizze assicurative (+8,06% con un incremento da quasi 90 miliardi) e le azioni (+4,84% con 49 miliardi in più). Nel portafoglio degli italiani, invece, si è ridotto il peso di Bot, Btp e obbligazioni, che negli ultimi due anni sono diminuiti del 15,32%, corrispondente a un calo di 41 miliardi.

Questi dati, secondo quanto affermato dalla Fabi in una nota, confermano “una rinnovata preferenza per la liquidità anche per il 2021 e la prevalenza di strumenti liquidi e depositi nelle casseforti delle famiglie. I problemi economici e finanziari, che ha fatto emergere la crisi degli ultimi anni, benché abbiano incrementato il risparmio precauzionale degli italiani non hanno però frenato le preferenze per gli investimenti finanziari, in parte rivolti all’accumulo di liquidità per preservare il futuro ancora incerto, grazie ai prodotti assicurativi e in parte ai fondi comuni di investimento”, ha scritto la Fabi.

“E’ indubbio che l’appeal per la liquidità da parte degli italiani sia rimasta elevata nel tempo, ma i dati dell’ultimo biennio dimostrano che anche la partecipazione ai mercati finanziari da parte delle famiglie italiane non sembra essersi arrestata perché è continuata l’attività di acquisto sui titoli azionari domestici a fronte di calo di fiducia nei prodotti obbligazionari”.

La fotografia aggiornata della ricchezza finanziaria degli italiani (un indicatore che, lo ricordiamo, esclude gli immobili) vede al primo posto i conti correnti, che ne rappresentano oltre il 30% a 1.604 miliardi, seguiti dai prodotti assicurativi (che raccolgono il 24,13% del risparmio con 1.206 miliardi e dai titoli azionari (21,25% a 1.062 miliardi). I fondi comuni sono la quarta gamba del risparmio finanziario delle famiglie, con 752 miliardi di euro e una rilevanza complessiva pari al 15,05% sul totale della ricchezza finanziaria.

“L’enorme disponibilità di risorse finanziarie da parte delle famiglie conferma l’esigenza di una consulenza professionale che solo le lavoratrici e i lavoratori bancari possono garantire ai risparmiatori: in questo senso il ruolo delle banche, come perno finanziario del sistema Paese, deve proseguire in futuro anche nell’imminente trasformazione dello stesso settore bancario che non deve tralasciare, nei piani industriali che verranno presentati nei prossimi giorni e mesi, l’attenzione ai territori, alle imprese e alle famiglie”, ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

Il suo invito, tuttavia, è quello di orientare la promozione bancario verso prodotti che sono in primo luogo adatti ai clienti. Quelle dei risparmiatori italiani sono “risorse importanti che possono essere fondamentali… anche per la ripresa economica, se ben indirizzate”, ha detto Sileoni, “devono, perciò, finire le indebite pressioni commerciali esercitate da parte dei vertici delle banche sui dipendenti, volte a spingere la vendita di prodotti assicurativi e finanziari che aumentano i ricavi degli stessi istituti, ma contrastano con le esigenze del Paese”.

Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.


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