Mercati: le 6 variabili a cui prestare attenzione nei prossimi mesi

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Nel 2024 potrebbe aprirsi un nuovo scenario per i mercati finanziari. Tutto dipenderà da alcuni fattori chiave. Goldman Sachs Asset Management ha individuato e analizzato da vicino sei variabili che definiranno i prossimi mesi

L’andamento dell’inflazione e il taglio dei tassi da parte delle principali banche centrali definiranno lo scenario futuro per i mercati finanziari nel 2024. Ma non solo. Esistono altre variabili chiave da tenere sotto osservazione, perché contribuiranno a disegnare un nuovo panorama. Goldman Sachs Asset Management le ha individuate e analizzate da vicino, per capire come potranno influire sui mercati già nei prossimi mesi.

1) Inflazione, la discesa proseguirà?

Guardando alle ultime rilevazioni, dagli Stati Uniti all’Eurozona, passando anche per il Regno Unito, l’inflazione sembra stia tornando a salire, attestandosi rispettivamente al 3,4%, 2,9% e 4% a dicembre, sopra le aspettative degli economisti. Tuttavia, secondo Goldman Sachs Asset Management, non è necessario preoccuparsi: “Il 2024 vedrà ulteriori progressi sul fronte dell’inflazione, sulla scia del ribilanciamento dei mercati del lavoro e del proseguimento della disinflazione dei prezzi dei beni”. Infatti, i tassi di interesse, ancora molto alti, potrebbero rallentare la domanda di abitazioni negli Stati Uniti, mettendo pressioni al ribasso sui prezzi e, similmente, l’indebolimento dei consumi in Europa potrebbe sfociare in un allentamento delle pressioni sui prezzi. Vi è però un rischio di cui ancora è difficile valutare l’entità, ovvero il nuovo rialzo dei prezzi dell’energia.

2) Politica monetaria: è l’ora del taglio tassi

Considerato il fatto che il picco dell’inflazione e dei tassi di interesse abbia raggiunto il picco, le attese sono per un allentamento della stretta monetaria nel corso del 2024. Sembra infatti che le principali banche centrali (Fed e Bce) siano propense in tal senso, anche se i tagli avverano con tempi e modalità molto diverse, mantenendo comunque un approccio prudente. Secondo gli esperti, la Federal Reserve potrebbe essere pronta per il primo taglio già a marzo, mentre la Banca Centrale Europea potrebbe aspettare fino al secondo trimestre del 2024 seguita poi, nel terzo trimestre, dalla Bank of England. Il Giappone, al contrario, potrebbe uscire dalla sua spirale di tassi negativi già nei primi mesi dell’anno.

3) Tassi alti e più a lungo: motto o realtà?

Guardando al mercato nel suo insieme e non solo ai decenni più vicini, dovrebbe essere chiaro che i tassi vicino allo zero rappresentano un’eccezione e non la normalità, eppure pensare che i tassi di interesse si assesteranno su livelli più elevati rispetto all’ultimo ciclo sembra preoccupare gli investitori. Secondo le previsioni degli strategist di Goldman Sachs Global Investment Research (GIR), i tassi si attesteranno “attorno al 3,25%-3,50% negli Stati Uniti, al 3% nel Regno Unito e al 2,25% nell’area euro”.

4) Politica fiscale: è arrivato il momento di fare i conti

Dalla pandemia alla crisi energetica, fino al conflitto in territorio europeo, gli shock che hanno caratterizzato gli ultimi anni hanno costretto i governi a cambiare le loro priorità di spesa pubblica. Se a questo si aggiunge anche il livello da capogiro dei tassi di interessi, non sorprende la situazione in cui ora si trovano le casse di molti Paesi. Alcuni tra i mercati sviluppati sono davanti a situazioni complesse e quest’anno toccherà ai “governi dei Paesi con ampi deficit fiscali ridurre la spesa per compensare l’aumento degli interessi”.

5) Quadro politico: un anno di cambiamenti

Il 2024 sarà un anno decisamente intenso per il fronte politico. In questi 366 giorni si terranno infatti ben 76 elezioni, ovvero il 51% della popolazione globale – o il 59% del Pil mondiale – sarà chiamato al voto. Dalle elezioni che si sono appena concluse a Taiwan a quelle presidenziali che si terranno a novembre negli Stati Uniti, dalle elezioni per il parlamento europeo a quelle in India, senza dimenticarsi delle prime elezioni democratiche per paesi come il Burkina Faso o Mali. Insomma, l’unica certezza è che questo scenario politico possa introdurre un nuovo elemento di instabilità in un mondo che già convive con una crescente incertezza geopolitica.

6) Cina: verso un rallentamento della crescita?

“Le autorità fiscali potrebbero essere disposte a tollerare una crescita più lenta nel 2024 per focalizzarsi sulla solidità dell’economia nel lungo periodo, suggerendo l’adozione di misure di supporto modeste più che di pacchetti di stimolo sostanziosi quest’anno” spiegano gli esperti. Inoltre, persistono rischi per la crescita del Dragone: il settore immobiliare continua ad essere in difficoltà, il sentiment dei consumatori si sta deteriorando e l’indebitamento da parte dei governi locali sta diminuendo. Fattori che potrebbero frenare la crescita quest’anno.

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