Investimenti alternativi, la variabile leveraged loan

Tasso d’interesse variabile e liquidità sono i principali vantaggi dei leveraged loans, strumenti simili ai bond. Ne parliamo con Ver Capital Sgr

Quando si apre il discorso degli investimenti alternativi, la complessità cresce e la necessità di fissare punti fermi aumenta. Ad esempio, le obbligazioni sono un’asset class molto nota e popolare anche fra i piccoli risparmiatori, molto meno conosciuto è, invece, il private debt, ossia il debito delle società non quotate negoziato fuori dai mercati tradizionali. Con il buon successo dei Pir e dei Pir alternativi, però, l’esposizione mediatica di queste asset class sta gradualmente aumentando. 

Ver Capital Sgr, che ha un’esperienza più che decennale nel mondo del private debt, ha iniziato a ricevere gli ordini per il suo nuovo fondo Eltif “Ver Capital Eltif Italia”, che vedrà proprio nel private debt italiano ed europeo il suo maggior focus, concentrandosi nello specifico sui leveraged loans. Il vantaggio principale di quest’ultima asset class consiste nel tasso d’interesse variabile, che tende dunque ad adeguare il suo rendimento all’inflazione, e la liquidità, dal momento che il gestore può vendere e acquistare giornalmente i loan sui mercati over-the-counter (a differenza di altre tipologie di debito privato). “Le differenze tra bond e loan a prima vista sembrerebbero notevoli, ma di fatto sono mondi molto più vicini di quanto non si pensi”, ha affermato Davide Cingi, gestore di Ver Capital responsabile per i leveraged loan, “le stesse aziende passano spesso dall’emissione di bond a quelle di loan e viceversa, a seconda delle convenienze del momento”. 

Venendo alle considerazioni di attualità, la prima parte del 2022 è stata decisamente negativa per l’asset class obbligazionaria a tasso fisso, in seguito all’aumento delle aspettative sull’inflazione e sull’aumento dei tassi. Anche a fronte degli attesi rincari del costo del denaro, i leveraged loans permettono ai sottoscrittori di assicurarsi un rendimento variabile che tende ad adeguarsi all’inflazione; e questo con rendimenti di partenza, oggi, particolarmente elevati. “Il rendimento medio attuale è del 5% circa, un valore vicino al livello raggiunto ad aprile del 2020, quando sui mercati è tornata la liquidità dopo la tempesta Covid”, ha affermato Cingi, “pertanto, chi entra adesso ottiene un rendimento elevato e a tasso variabile”. Le aspettative di rialzo dei tassi da parte della Bce aumentano le attese di rendimento nominale di questa asset class nei prossimi mesi. “Oggi questo rendimento del 5% si ottiene con un tasso Euribor floorato a zero: nel momento in cui quest’ultimo supererà tale soglia, a questa percentuale si aggiungerà un ulteriore 1,5-1,75% annuo, ossia il tasso considerato ad oggi neutrale per la politica monetaria europea, che si prevede la Bce raggiungerà nel corso del 2023”. 

Secondo Cingi questo rendimento dovrebbe battere l’inflazione a partire dal 2023, dal momento che la crescita dei prezzi dovrebbe rallentare gradualmente. I debitori emittenti dei leveraged loan sono società non investment grade per le quali, nonostante i bassi tassi di default tipici dell’asset class, è buona norma mantenere gli occhi vigili in merito alla relativa solvibilità, in particolare durante le congiunture economiche avverse. L’aumento dei tassi d’interesse e il rallentamento economico possono rappresentare un problema di solvibilità importante per gli investitori in leveraged loan? “Al momento il tasso dei default, nella media di tutto il mercato, è al 2,1%. Questa è la percentuale attesa per le insolvenze, nel caso in cui si investisse senza fare alcun tipo di selezione, che non è il nostro caso”, ha risposto il gestore di Ver Capital, “per quanto riguarda i loan su cui abbiamo investito attraverso i nostri fondi, la nostra esperienza finora è stata di nessun default, grazie alla profonda e accurata analisi fondamentale che svolgiamo internamente; e anche per il fondo Ver Capital Eltif Italia l’obiettivo è mantenere i default a zero”. 

Negli ultimi mesi il capo della vigilanza Bce, Andrea Enria ha sollecitato l’attenzione delle banche sui leveraged loans parlando di potenziali rischi dovuti proprio all’atteso aumento dei tassi. Come detto, questa asset class è a tasso variabile e, se i tassi aumentano, l’azienda deve poter reggere questo onere aggiuntivo. “Non è un problema che vedo come sistemico, la leva finanziaria assunta dalle società va analizzata caso per caso: per le aziende sane, con alta marginalità ed elevati livelli di coverage, i tassi in crescita sono un vantaggio per il creditore dei loan”, ha replicato Cingi sul punto, “inoltre, i leveraged loans rappresentano la parte più liquida del mercato europeo dei prestiti sindacati: qualora noi perdessimo fiducia in una società, andremmo a vendere sul mercato secondario prima che il credito si deteriori seriamente”. 

A livello settoriale, il fondo Ver Capital Eltif Italia si estende su una pluralità di ambiti, con poche esclusioni: ad esempio, restano fuori le società attive nei comparti energetico e finanziario. “Ci concentriamo su società che generano un buon flusso di cassa e meglio in grado di adeguare i prezzi nel contesto inflattivo, mantenendo intatti i propri margini”, ha precisato Cingi. Il focus geografico, come per tutti i Pir alternativi, sarà necessariamente italiano per almeno il 70%. Oltre alla parte di private debt, il fondo avrà inoltre la possibilità di investire fino a un massimo del 30% in private equity, incrementando così il ritorno atteso per gli investitori. Nello svolgimento della sua attività di investimento, il fondo porrà una grande attenzione alla sostenibilità e al rispetto delle tematiche ESG. 

Fra gli Eltif disponibili quello di Ver Capital si va ad inserire in un ambito ancora poco servito da questa tipologia di fondi, che tipicamente punta sulle azioni di small cap o di società non quotate oppure sul debito private illiquido, per il quale non esiste un mercato secondario. Si tratta, insomma, di fondi per i quali il tempo che intercorre fra raccolta dei capitali e investimento si allunga, imponendo ai sottoscrittori del fondo una maggiore “pazienza” e orizzonti superiori ai cinque anni per produrre un rendimento interessante. Nel caso del Ver Capital Eltif Italia l’orizzonte temporale è di cinque/sei anni, anche grazie al focus sul private debt liquido, che velocizza i tempi dell’investimento, riducendo conseguentemente il ramp up del portafoglio ad un paio di mesi: “sulla carta i loan rendono meno rispetto ad altre asset class”, ha affermato Cingi, “ma nella realtà permettono di impiegare il capitale molto velocemente generando cassa fin da subito, migliorando notevolmente il cash on cash per gli investitori”.

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