Global Brand Etf: Magnifici 7 tutti in campo, ma seguendo uno schema diverso

Parlare di mercati azionari senza alcun riferimento ai Magnifici 7 è diventato quasi impossibile. A ben guardare sotto la patina tecnologica di questi giganti di Wall Street si nascondono delle differenze. E’ il caso di cavalcare ancora Nvidia & co? E se sì, quale indice permette un’esposizione più coerente?

Il cosiddetto gruppo dei “Magnifici 7” ha dominato la scena per diverso tempo sui mercati, con performance ragguardevoli per tutto il 2023. Basti pensare che nei primi 9 mesi del 2023 i titoli dei Magnifici 7 (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Tesla e Nvidia) sono arrivati a determinare oltre l’85% dei rendimenti di mercato Usa da inizio anno. In particolare Nvidia e Meta sono state in assoluto le più performanti dell’indice S&P500, mentre Tesla e Amazon sono state tra le migliori 20. 

Nel complesso del 2023, il rendimento totale medio di questi titoli è stato uno straordinario 122%. Imbattersi in azioni che balzano in un anno tra il 49% e il 239% può indurre a pensare che si tratti di storie di successo a piccola capitalizzazione; così non è in quanto questi sette nomi rappresentano collettivamente oltre 12 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato.

Nvidia detta legge anche a inizio 2024

In questo inizio di 2024 l’euforia è rimasta intatta? La risposta è sì guardando all’exploit di Nvidia. Il colosso dei chip per l’AI ha messo a segno un altro +100% in poco più di due mesi e rappresenta il 20% circa del rendimento totale di febbraio dell’S&P 500. Di contro, c’è chi sta arrancando: titani quali Apple e Tesla sono alle prese con le possibili ricadute negative di un rallentamento della domanda cinese e i rispettivi titoli sono scesi rispettivamente dell’8% e del 29%. Anche Alphabet non si è accodata al rally di inizio anno dei mercati complici i deboli riscontri delle entrate pubblicitarie di Google nell’ultimo trimestre.

Questa divergenza di performance dà adito alla discussione che si era già accesa nel corso del 2023 circa il rischio di concentrazione. I Magnifici 7 sono diventati così grandi che l’indice Nasdaq 100 ha dovuto addirittura implementare un “ribilanciamento speciale” lo scorso anno per garantire che i fondi che replicano l’indice non violassero i limiti di concentrazione a livello di settore stabiliti dalle autorità di regolamentazione.

L’alta correlazione del 2023 è la norma?

Un elemento da scrutinare è la forte correlazione che ha caratterizzato nel 2023 l’andamento dei Magnifici 7. Un fenomeno in parte sorprendente se si considera come appartengano a settori differenti. Tesla è un produttore di veicoli elettrici, Amazon è una piattaforma di e-commerce online e un fornitore di cloud computing, Apple è un produttore di elettronica di lusso e Nvidia è una società di semiconduttori. “Sotto la patina ‘tecnologica’, si tratta di prodotti e modelli operativi molto diversi e riteniamo pertanto che le loro prospettive siano contrastanti e questa correlazione verrà meno, con i movimenti dei prezzi azionari guidati maggiormente dai fondamentali peculiari di ciascuna azienda”, è la view degli esperti di LGIM. E proprio realtà quali Apple e Tesla appaiono a rischio di sottoperformance data la mancanza di supporto di revisioni al rialzo degli utili.

Il 2024 dirà in definitiva in che modo i fondamentali (e/o le potenziali innovazioni guidate dall’intelligenza artificiale) influiscono sulle aziende che hanno sfruttato la tecnologia per spingersi avanti rispetto ai loro pari, ma ora devono assicurarsi che gli altri non siano in grado di recuperare il ritardo.

Un modo diverso di esporsi ai Magnifici 7

Un’alternativa per chi cerca un’esposizione diversificata sui mercati e allo stesso tempo su grandi società che offrono elevate garanzie è rappresentata daigrandi player globali che vantano i brand di maggior valore. Un brand rappresenta infatti un fattore chiave per stabilire la notorietà, la reputazione e l’appeal di mercato di ciò che un’azienda offre e può portare in dote un significativo valore aggiunto a una società con ricadute positive a livello di ricavi e non solo; inoltre è garanzia di una capacità di riposizionarsi senza traumi durante fasi di debolezza dell’economia.

Ma quali sono i brand più richiesti e che valgono di più a livello globale?Elisa Piscopiello e Michael Stewart, rispettivamente Etf Analyst e Head of Pooled Index Strategy di Legal & General Investment Management (LGIM) hanno analizzato la ricerca di Brand Finance, per selezionare i marchi leader a livello globale che generano il maggior valore in diversi settori.Il primo esito interessante è che, nonostante gli alti e bassi dei mercati, il valore complessivo dei brand ha mantenuto una traiettoria di crescita costante.

A livello di nomi di spicco non ci sono grandi sorprese: il marchio Amazon rimane quello di maggior valore nel 2023 e vale, secondo le stime, il doppio rispetto a Gucci, Nestlè, DT e Shell messe insieme. Anche il resto della classifica risulta animato nelle prime quattro posizioni da quattro dei Magnifici 7 di Wall Street: Amazon è seguita infatti da Apple, Google e Microsoft. In Italia la top 5 è incentrata invece su settore energetico e finanziario, con Enel, Eni, Intesa Sanpaolo e Generali Group che occupano dalla seconda alla quinta posizione, anche se i beni di lusso sono ben rappresentati. Nel 2023, infatti, la casa di moda Gucci rimane il marchio di maggior valore in Italia, primato che mantiene dal 2018, mentre Ferrari e Prada si guadagnano due posti nella top 10.

I migliori brand globali racchiusi in un clone

Un’esposizione mirata alle società proprietarie dei maggiori brand mondiali è possibile attraverso l’L&G Global Brands UCITS ETF, realizzato da Legal & General Investment Management (LGIM) in collaborazione con Brand Finance. Il fondo si rifà al Solactive Core Developed Markets Large & Mid Cap USD Index NTR, al cui interno figurano i titoli delle società dietro i 100 brand della Global 100 List che hanno superato i filtri ESG, di qualità e di liquidità stabiliti da LGIM. Vengono escluse le società che violano l’UNGC o che operano in settori come gli armamenti, il tabacco, l’oil & gas, il carbone e le scommesse/intrattenimento per adulti; viene anche applicato un filtro qualitativo basato su indicatori finanziari come la redditività e il rendimento del capitale investito (ROA); i filtri di liquidità portano invece all’esclusione delle società con capitalizzazione inferiore ai 200 milioni di dollari e con un volume giornaliero di trade medio inferiore a $1 milione in un arco temporale di tre mesi. Per determinare il valore del marchio, l’L&G Global Brands UCITS ETF sfrutta l’esperienza della società di consulenza di valutazione del marchio Brand Finance, che determina il valore del marchio in base a cinque parametri chiave: investimento nel marchio, valore del marchio, performance del marchio, impatto del marchio e ricavi previsti.

L’indice Solactive Brand Finance Global Brands NTR, che da inizio 2024 segna oltre +10% rispetto al +8,1% dell’S&P 500 (dati all’8/03/2024), vede ad oggi tutti i Magnifici 7 posizionarsi tra i 10 titoli più rappresentativi, con la specificità di cercare di preservare un’adeguata diversificazione, non esponendo eccessivamente all’andamento dei singoli titoli. Rispetto ai tradizionali indici che seguono la capitalizzazione di mercato, è previsto un cap del 5% oltre il quale un singolo titolo non può andare a pesare.

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