Dove si possono trovare le aziende più iconiche al mondo, che sono sinonimo di crescita e innovazione? L’occhio cade subito sulla Silicon Valley oppure verso Shenzen, eppure non è la risposta giusta. Un indizio in più? Non si tratta di un luogo, ma di un indice che in questi giorni ha toccato un picco mai visto prima. Insomma, per riconoscere le imprese che sono veramente all’avanguardia nell’innovazione basta guardare verso l’indice Nasdaq-100. Il successo di questo indice è chiaro anche solo guardando ai nuovi record toccati negli ultimi giorni: dopo che Nvidia ha chiuso una nuova stagione degli utili in positivo, superando nuovamente le aspettative, il Nasdaq-100 ha seguito l’onda rilancio sfiorando la soglia dei 18.900 punti.
Nasdaq-100, l’indice del futuro
A oggi l’S&P 500 e il Nasdaq-100 sono i due indici azionari statunitensi più noti e, secondo Invesco, è proprio il secondo che potrebbe diventare l’indice del futuro. Resilienza, capacità di essere agili, flessibili e adattarsi ai mutevoli trend del mercato sono fondamentali per rimanere un’azienda in salute e sono proprio le imprese con queste caratteristiche che fanno parte dell’indice Nasdaq-100. Da Amazon, che ha iniziato come rivenditore di libri per poi espandersi nei servizi web, ad Apple, che da produttrice di computer è oggi uno dei maggiori produttori di cellulari al mondo, passando anche per Starbucks, Keuring Dr Pepper Inc., Moderna, Tesla, Microsoft, Netflix e tanti altri.
Insomma, il Nasdaq-100 raccoglie società non finanziare all’avanguardia, in crescita e solide in un ampissimo ventaglio di settori. Questo indice ha, inoltre, sovraperformato notevolmente l’S&P500 per quasi 15 anni: dal 1° gennaio 2008 al 30 giugno 2023 l’indice Nasdaq-100 ha realizzato un rendimento complessivo cumulato del 906%, più del doppio rispetto al 376% dell’indice S&P 500, il che equivale a un rendimento annualizzato del 15,33% per il Nasdaq-100 rispetto al 10,13% dello S&P 500.
Etf sul Nasdaq, un assaggio del futuro
Nonostante l’enorme successo che l’indice Nasdaq ha avuto negli ultimi anni, ad oggi, nell’area EMEA, gli Etf passivi che replicano il Nasdaq-100 presentano un patrimonio di circa 35miliardi di dollari americani, rispetto i 228miliardi di quelli che replicano l’indice S&P500. Un divario enorme che potrebbe però ridursi nei prossimi anni.
Adattarsi ai cambiamenti di mercato, senza focalizzarsi solo su un settore ma cercando di creare un indice ben diversificato è fondamentale. Proprio per queste sue caratteristiche intrinseche il Nasdaq-100 sembra avere grandi opportunità di crescita ed è proprio a partire da questo indice che è stato sviluppato l’Invesco Nasdaq UCITIS ETF, primo ad essere commercializzato in Europa. Attraverso Etf semplici è trasparenti è possibile avere un accesso diretto alle tecnologie dirompenti, senza però focalizzarsi unicamente sui colossi tecnologici. Infatti, nonostante un chiaro sovrappeso del settore tecnologico, che occupa circa due terzi dell’indice, è importante sottolineare che il benchmark è molto più di un semplice indice tecnologico. Tutto quello che è innovazione può trovare casa del Nasdaq-100 e, anche se sembra che negli ultimi mesi questa sia stata monopolizzata della tecnologia, la realtà è ben diversa. I beni di consumo e il settore sanitario stanno subendo un profondo cambiamento, anche grazie all’applicazione di tecnologie all’avanguardia, così da poter supportare la crescita.
Avere aziende di qualità non significa essere esenti da rischi, anzi. I settori di forte crescita, che sono proprio quelli che hanno spinto verso una performance molto alta, tendono anche ad essere più volatili rispetto ad altri settori industriali.