Corsa finita per il Dax? Un premio del 12,5% con il Reverse Bonus Cap

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I venti di recessione in Germania potrebbero ostacolare la corsa dell’indice tedesco, che da gennaio è salito del 10%. Di fronte a scenari ribassisti, ma anche di stabilità o rialzo moderato, il Reverse Bonus Cap, emesso di recente da UniCredit, permette di ottenere un premio potenziale del 12,5%. Ecco come funziona

Venti contrari soffiano in Germania. La prima economia dell’Eurozona è entrata in recessione tecnica questa primavera, con il Pil (Prodotto interno lordo) che ha segnato un -0,2% per due trimestri consecutivi. La sua debolezza dovrebbe protrarsi anche per il resto del 2023, almeno stando alle nuove stime della Commissione europea che prevede un calo dell’economia tedesca dello 0,4% per l’intero 2023 (contro una espansione dello 0,2% nelle stime di maggio). Che questa situazione si rifletta sul Dax, l’indice principale tedesco? Il dubbio è lecito, considerando che ha già corso abbastanza e qualche segnale di fatica lo sta dando: da gennaio è salito del 10% circa ma nell’ultimo mese la sua performance è negativa (-3,8% al 26 settembre 2023).

L’indice raccoglie le 40 maggiori società quotate sulla Borsa di Francoforte ed è guidato da titoli di consumo e industriali orientati all’esportazione. E ora che la ripresa della Cina si mostra vacillante, la poderosa stretta monetaria da parte delle banche centrali ha reso le condizioni di credito più restrittive e i prezzi energetici sono tornati a salire, mettendo sotto pressione il manifatturiero, l’ottimismo per la Germania e l’indice Dax potrebbe non reggere.

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Di fronte a questo quadro macro meno roseo rispetto a qualche mese fa, potrebbe essere utile sapere che esistono strumenti che offrono rendimenti anche in caso di debolezza del mercato. Come il Reverse Bonus Cap, una tipologia di certificati di investimento che funziona in maniera speculare ai Bonus Cap tradizionali, ossia offre un premio in caso di ribasso, stabilità o solo moderato rialzo del mercato. UniCredit ne ha lanciati una cinquantina (tra cui anche quello sul Dax) proprio di recente.

Un premio del 12,5% con il Reverse Bonus Cap sul Dax

Nello specifico, il Reverse Bonus Cap sul Dax (ISIN: DE000HC92LZ7) prevede un Bonus del 12,5% a scadenza se l’indice tedesco, nel corso dell’intera vita del Certificate, mantiene sempre un valore inferiore al livello Barriera, fissata a 19.008,408 punti, ovvero al 120% del valore iniziale del Dax. Al 26 settembre 2023, l’indice di Francoforte si muove in area 15.300 punti.

Quindi, nel caso in cui il Dax nel corso dell’intera vita del Certificate, fino al 13 dicembre 2024 (data di osservazione finale), mantiene sempre un valore inferiore ai 19.008,408 punti, a scadenza il Reverse Bonus Cap pagherà 112,5 euro (a strumento), cioè l’importo nominale (100 euro) più il premio. Viceversa, nel caso in cui il Dax, in un qualsiasi momento della vita del Certificate, finisca pari o sopra i 19.008,408 punti, a scadenza verrà corrisposto un valore pari all’inverso della performance dell’indice (in quanto i Certificate sono Reverse e puntano alla
discesa del sottostante), fino a un massimo pari al livello del Cap. In questa ipotesi, il
Certificate non protegge il capitale investito.

Le caratteristiche del Reverse Bonus Cap

Quello sul Dax è solo un esempio di come sfruttare al meglio le caratteristiche del Reverse Bonus Cap. La gamma, da poco emessa da UniCredit, è infatti molto ampia, comprendendo ben nove diversi indici, tra cui anche i settoriali, come l’EuroStoxx Banks, l’EuroStoxx Auto e l’EuroStoxx Oil & Gas, e addirittura oltre 40 singole azioni sia italiane sia straniere.

L’importante è avere chiaro il funzionamento di questo strumento che presenta lo stesso meccanismo di un Bonus Cap ma con l’eccezione che presuppone aspettative di mercato meno rosee, ovvero solo in moderato rialzo, stabili o in calo. Ecco perché la barriera, per questi certificati “ribassisti”, è posta oltre il 100% del valore iniziale (o strike). In altre parole, il sottostante può salire rispetto al suo valore iniziale ma non troppo. In questa emissione, nello specifico, la barriera è fissata tra il 120% e il 150% del valore iniziale del sottostante.

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