È il design l’astro nascente del collezionismo contemporaneo

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Ormai emancipato delle più generiche categorie di vintage e modernariato, il design d’autore entra nelle case dei collezionisti e conquista le pagine delle riviste dedicate alle dimore più prestigiose. Un mercato in crescita comporta tuttavia maggiori cautele atte a riconoscere e preservare il valore di questi oggetti, oggi considerati vere e proprie opere d’arte

Che il design d’autore, ibrido tra arte, artigianato e industria avesse conquistato già da qualche anno i cuori di un nuovo collezionismo, più ricercato (e forse più giovane), era chiaro. Lo hanno dimostrato l’incremento delle gallerie che hanno aperto le proprie porte al design d’autore e contemporaneo, ma anche la creazione di sezioni specifiche nelle principali fiere d’arte, lo sviluppo di nuovi dipartimenti in quasi tutte le case d’asta (internazionali e non), il numero di aste organizzate ogni anno e, soprattutto, le cifre record raggiunte dai top lot e il fatturato complessivo totalizzato da questo segmento. Così, gli oggetti d’autore realizzati dal Novecento a oggi si sono affermati come una delle tendenze del mercato dei pleasure asset da monitorare con attenzione, un fenomeno da non trascurare per qualsiasi collezionista attento anche alla qualità dell’investimento nei propri acquisti. Entrando nelle case di un numero sempre maggiore di collezionisti, tuttavia, una domanda sorge spontanea: come considerare questi oggetti? L’oggetto di design è un raffinato e storicizzato arredo di lusso o una vera e propria opera d’arte? Ecco qualche dato (e fatto) che propende più per la seconda ipotesi che per la prima. 

Osvaldo Borsani e Arnaldo Pomodoro, letto (anni 1950). Courtesy: Christie’s. 


Design, mercato secondario in crescita nonostante una leggera correzione

Come ogni anno, l’Art & Finance Report 2023 di Deloitte ha aggiornato al 2022 l’andamento del mercato secondario internazionale dedicato al design, tenendo traccia delle aste in questo segmento organizzate dalle tre principali case d’asta (Christie’s, Sotheby’s e Phillips) con fatturato superiore al milione di dollari (se live o ibride) o ai 150mila dollari (se online). Quello che ne emerge è un risultato sorprendente: dal 2006 al 2022, l’Arredi & Design Index ha registrato un incremento del +589%, un apprezzamento vigoroso che tiene conto di una fisiologica correzione rispetto al record osservato a fine 2021 (+904%) e che si assesta su una variazione anno su anno pari al +178%. Numeri che riflettono l’entusiasmo dei collezionisti nei confronti degli spazi domestici, visti come white cube da arricchire non solo con dipinti e sculture, ma anche con oggetti raffinati e ricercati, capaci di dialogare con le opere già presenti. L’incremento dell’indice riflette così la crescita del numero di appuntamenti milionari dedicati al design di Christie’s, Sotheby’s e Phillips (37 nel 2022 contro 15 nel 2020), il fatturato totale (519 milioni vs 138 milioni di dollari) e l’aggiudicazione media (14 milioni contro 9 milioni di dollari). In assestamento anche la percentuale media di invenduto (12% nel 2022), che sebbene sia lievemente in crescita rispetto al 2021 (9%) è sempre significativamente inferiore agli anni precedenti (19% nel 2020, 16% nel 2019, 17% nel 2018 e 20% nel 2017).

Ron Arad, un paio di poltrone “Rolling Volume” (1996). Courtesy: Sotheby’s.

Design europeo e italiano in cima alla lista dei desideri, Lalanne in primis

Ma come si orientano le preferenze dei collezionisti? Secondo Deloitte, gli oggetti di design più ricercati sono da ritrovarsi in particolare tra i lavori realizzati dai grandi maestri europei e italiani, con particolare attenzione alle limited edition e ai prototipi. Tra gli autori più apprezzati figurano la coppia di artisti François-Xavier e Claude Lalanne: alcune delle opere del loro immaginifico bestiario, radunate dalla figlia Dorothée e all’incanto da Christie’s tra il 2021 e il 2022, hanno infatti totalizzato ben 141,3 milioni di dollari. Altri nomi ricercatissimi sono i fratelli Alberto e Diego Giacometti, ma anche Joris LaarmanShiro KuramataHarry Bertoia e Ron Arad. A livello nazionale i nomi più apprezzati sono invece Gio Ponti (nonostante un recente lieve calo nell’interesse), Ettore SottsassIgnazio GardellaCarlo Mollino, Gaetano Pesce, Franco Albini e Osvaldo Borsani

Claude Lalanne, Très Grand Choupatte, 2014. Courtesy: Christie’s

Cresce il mercato, ma crescono anche le attenzioni dei collezionisti?

Con l’incremento dell’interesse da parte dei collezionisti e delle relative quotazioni sul mercato secondario, tuttavia, viene da domandarsi se l’oggetto di design debba essere considerato (e conseguentemente vissuto) come un ricercato sì, ma sempre funzionale arredo di lusso storicizzato o come una vera e propria opera d’arte. Il collezionista potrà pranzare su un tavolo di Giacometti o accomodarsi su una poltrona di Borsani? Come andranno movimentati questi oggetti in caso di pulizie approfondite? L’utilizzo quotidiano ne comprometterà l’apprezzamento del valore? Le condizioni climatiche e la luce influiranno sulla corretta conservazione di questi capolavori? 

A queste domande possono rispondere gli esperti di Open Care, unica società in Italia a offrire servizi integrati per la conservazione, gestione e valorizzazione di beni da collezione.

Diego Giacometti, tavolo basso Berceau (1975 circa). Courtesy: Christie’s.

Open Care per i collezionisti di design

Open Care risponde alle esigenze dei collezionisti di design offrendo – all’interno dei propri caveau – spazi per la conservazione degli arredi, in grado di garantire massima sicurezza e condizioni climatiche ottimali. Il collezionista può affidare un singolo arredo al deposito collettivo, o affittare una cella privata per un deposito di breve o lungo periodo a seconda delle esigenze (traslochi, ristrutturazioni, ecc.). I laboratori di restauro di Open Care sono invece in grado di realizzare qualunque intervento conservativo, di manutenzione ordinaria o straordinaria sugli arredi di design, grazie a un team di esperti in grado di intervenire sui diversi materiali, dal legno ai materiali plastici e organici. I consulenti di Open Care Art Advisory, infine, offrono una consulenza indipendente e accreditata per la verifica dell’autenticità e la valutazione economica degli oggetti di design, e assistono il cliente nella compravendita, nell’inventariazione e nella valorizzazione della collezione.

Scopri di più sui servizi di Open Care per i collezionisti di design




In copertina: un interno di una casa a Bruxelles. Photo credits: Nicolas Mathéus via Architectural Digest. 

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