Cross collecting: alternativa, nuova tendenza o riscoperta?

Dall’antica Roma alle fiere contemporanee, il collezionismo che abbraccia diverse culture, periodi cronologici e medium affascina gli appassionati. Unica costante, la capacità di saper scegliere le opere giuste, anche come forma di investimento

Opere d’arte che provengono da zone geografiche e periodi cronologici e stilistici diversi e che possono anche essere di differenti tipologie, come dipinti, sculture, mobili, stampe, installazioni. È con l’inglesismo cross collecting che ben si identifica un orientamento collezionistico che, almeno in Occidente, è sempre stato presente in qualche modo: gli antichi romani contrapponevano sculture e vasi greci davanti alle pareti affrescate dei loro edifici; nel Rinascimento nascevano le Wunderkammer, collezioni di opere d’arte e oggetti di varie provenienze, epoche e materiali; per la sua raccolta, Napoleone si riforniva non solo da tutta l’Europa, ma trasportava molte opere dall’Egitto.
Così, man mano che nuovi mezzi di trasporto e una migliore istruzione aprivano non solo il mondo, ma anche la testa, il collezionismo di opere d’arte poteva esplorare nuove frontiere. D’altro canto, periodi di crisi o stallo, economici quanto culturali, possono frenare oppure invertire queste tendenze. Cross collecting è, quindi, in tutta la sua storia, un segno di apertura culturale congiunta a sviluppo economico e benessere.

Cross collecting: ritorna l’interesse degli appassionati

In questo momento storico, l’espressione collezionistica del cross collecting sta riscontrando, ancora una volta, l’interesse degli appassionati. Abbiamo visto inoltre una progressiva espansione dei mezzi di comunicazione (stampa, telefono, radio, televisione, internet e così via) senza precedenti nella storia dell’umanità, grazie a cui persone, anche spesso giovani e di diverse culture, hanno accesso a una vastità di stimoli, mezzi di trasporto veloci e maggiore potere di acquisto. Al contempo la cultura occidentale, ancora dominante, è sempre meno chiusa in sé stessa e l’interesse e la stima per altri fenomeni artistici è cresciuta. Tutti elementi che, insieme, sono propedeutici all’attuale sviluppo collezionistico, ma non solo: grazie agli stessi strumenti informativi e all’integrazione di culture diverse, il background culturale delle persone che danno oggi origine a una collezione è molto approfondito e variegato. Ciò porta a una nuova forma di cross collecting, radicalmente più diversificato e molto più ricco in materiali e tematiche che in precedenza.

Periodi e culture diverse. Unica costante, la qualità

Il collezionismo è infatti sempre un’espressione di una visione sul mondo. Se nell’antichità il cross collecting si declinava nella presenza di un vaso greco all’interno della raccolta di un patrizio romano, o di una scultura medievale spagnola in quella di un principe asburgico, ora i limiti non vi sono quasi più: potremmo comprare ed esporre arte aborigena, sculture antiche, dipinti rinascimentali e contemporanei, arredi o sculture di ogni epoca e provenienza. Rimane, come fattore congiungente, il concetto di ‘qualità’, principio di estrema importanza per l’arte e non solo e che fa sempre parte della strategia collezionistica. Non è infatti l’accumulo che qualifica una raccolta, ma l’accurata selezione che combina vari elementi artistici diversi fra loro in un nuovo dialogo, una ricca polifonia che è l’espressione del collezionista stesso, perché non è soltanto il costo o la rarità dei componenti che qualifica questo tipo di collezione, ma anzitutto la loro scelta e contrapposizione.

Cross collecting, globalizzazione e fiere d’arte

Non sorprende, quindi, che la globalizzazione investa anche il collezionismo. Ne è segno il fatto che le fiere artistiche si stiano adattando a questa nuova tendenza verso un cross collecting multiculturale, multi-epocale e che copre diverse tecniche artistiche. Un esempio viene dalla più importante kermesse artistica internazionale dedicata all’arte di tutti i secoli, la The European Fine Art Foundation (TEFAF), che negli anni ha allargato il suo interesse dagli antichi maestri e l’antiquariato a opere contemporanee e di altre culture. Esistono tuttavia anche casi in cui all’attenzione speciale per l’avanguardia contemporanea si è combinata quella per le opere più antiche: è l’esempio di Frieze, fiera d’arte organizzata a Londra ma anche a New York, Seoul e Los Angeles. La giustapposizione attualizza l’antico, arricchisce il contemporaneo e relativizza le identità culturali.

Come collezionare?

Non sorprende nemmeno che, economicamente, questo nuovo collezionismo risponda alle esigenze di un portafoglio bilanciato, in cui la performance negativa di un settore può essere compensata dallo sviluppo positivo di un altro. Il valore venale della collezione non dev’essere necessariamente il suo aspetto principale, ma resta comunque importante non sbagliare e acquistare le opere giuste al giusto prezzo. La consulenza di esperti specializzati nei vari settori, come quelli che collaborano con Open Care, può aiutare ad identificare le opere più adatte per la propria collezione ma, soprattutto, a investire in modo responsabile e ponderato.

 

 

Roeland Kollewijn MRICS, Esperto Old Masters & Heritage – Open Care Art Advisory

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form ed entra in contatto gratuitamente e senza impegno con l’advisor giusto per te grazie a YourAdvisor.

Articoli correlati