Carmignac: nonostante i rischi, nel 2024 c’è spazio per l’ottimismo

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Sostenibilità del debito globale, resilienza dell’attività economica e tensioni geopolitiche. Nella prima Lettre del 2024, Carmignac condivide con i suoi investitori la propria view sui mercati per il nuovo anno, individuando interessanti opportunità in un contesto complesso e sfidante

Nuovo anno, nuova lettera di Edouard Carmignac. Nella consueta comunicazione ai suoi investitori il fondatore dell’omonima casa di gestione evidenzia come nei prossimi 12 mesi  le numerose opportunità manifestatesi nel 2023 siano pronte a dare i propri frutti, nonostante permangano tre importanti aree di incertezza, la cui conoscenza e comprensione da parte di operatori e investitori risulterà fondamentale per cogliere le opportunità ed evitare i rischi di uno scenario economico e geopolitico sempre più complesso. Vediamole insieme.

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Aumento e sostenibilità del debito globale

La crescente preoccupazione riguarda la sostenibilità dell’indebitamento a livello mondiale. Il rapporto debito/PIL dei principali paesi sviluppati ha raggiunto livelli allarmanti, con un raddoppio in meno di due decenni. L’aumento recente dei tassi di interesse sta accentuando il peso del debito, mettendo a rischio la solvibilità dei debitori. “È quindi fondamentale che i tassi di interesse reali siano quanto più bassi possibile, e comunque inferiori ai tassi di crescita reali al netto dell’inflazione. Pertanto, è un’ipotesi fondata che la riduzione dei tassi di interesse reali sia destinata a diventare uno dei pilastri fondamentali della politica monetaria nei prossimi mesi, poiché la riduzione delle pressioni inflazionistiche offre alle Banche Centrali ulteriore margine d’azione”. In questo senso, la Federal Reserve statunitense ha annunciato interventi di allentamento monetario attraverso tagli ai tassi e la sospensione della vendita di titoli governativi.

Resilienza dell’attività economica globale

Le prospettive di tassi di interesse più bassi sostengono l’attività economica, in particolare nel settore edilizio. Politiche fiscali accomodanti, specialmente negli Stati Uniti, contribuiranno a rafforzare questo quadro positivo. La stabilità dei prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia, sta incrementando il potere d’acquisto dei consumatori, sostenendo la fiducia grazie a mercati del lavoro in crescita. Uno scenario difficile da prevedere, con il protrarsi della guerra in Ucraina e l’aumentare delle tensioni in Medioriente.

Escalation delle tensioni geopolitiche

L’ultimo elemento di incertezza è rappresentato dall’evoluzione inattesa dei principali eventuali eventi geopolitici. “Non avevamo previsto lo stallo attuale del conflitto in Ucraina, poiché le nostre informazioni sull’esercito russo indicavano che avrebbe avuto difficoltà a contrastare la controffensiva ucraina. Inoltre, l’attuale impunità di Putin incoraggia Xi Jinping a perseguire una politica autarchica e ad alimentare le sue ambizioni su Taiwan. Ultima, ma non per importanza, la crisi in Medio Oriente che ha notevolmente aumentato le tensioni in una regione che è già notoriamente instabile e fin troppo armata, con alleanze che creano rischi di contagio fino a livelli estremi spaventosi”. Sebbene un allargamento delle aree di conflitto non possa essere del tutto escluso, secondo il gestore francese l’interdipendenza delle varie controparti potrebbe scongiurare un esito di questo tipo.

Le prospettive per i mercati di investimento

Nonostante la serietà dei fattori di rischio delineati, per Carmignac le prospettive per i mercati di investimento appaiono favorevoli nel 2024. “La resilienza dell’attività economica globale, unita al calo dei tassi di interesse reali, dovrebbe sostenere la continua e solida performance degli asset rischiosi. I titoli azionari tecnologici, galvanizzati dai progressi straordinari dell’intelligenza artificiale, resteranno un obiettivo primario, così come l’universo emergente la cui sottovalutazione sarà ancora più evidente con il calo dei tassi di interesse e l’eventuale deprezzamento del dollaro. Infine, l’accumularsi dei rischi geopolitici rende più che logico avere in portafoglio un’esposizione ai titoli auriferi. La loro attrattiva è rafforzata dal protrarsi di politiche fiscali permissive, ora meno ostacolate da politiche monetarie restrittive”.

In conclusione, nonostante la complessità, secondo il fondatore della casa di gestione parigina, gli investitori possono approcciare l’anno con cauto ottimismo.

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