Bond high yield: è il momento di cogliere l’occasione

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Le obbligazioni europee ad alto rendimento stanno offrendo opportunità interessanti e un punto di ingresso favorevole, grazie alla combinazione di alcuni aspetti strutturali e di contesto macro. Ce lo spiegano gli esperti di Ver Capital SGR, secondo cui il momento è quello giusto

Nel panorama del reddito fisso, le obbligazioni ad alto rendimento (high yield) starebbero offrendo opportunità interessanti per un investitore con un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Da cogliere proprio in questo momento. Ne sono convinti gli esperti di Ver Capital SGR, guardando all’attuale contesto macro e ad alcuni aspetti strutturali propri di questo mercato. “Secondo noi il mercato dei bond high yield offre un’opportunità valida e un punto di ingresso molto buono grazie alla combinazione di alcuni effetti macro, che consistono in un rischio legato ai tassi di interesse inferiore rispetto alle obbligazioni investment grade e ai titoli di Stato, e in aspettative di tassi di default ancora bassi”, afferma Alberto Gesualdi, Partner e Responsabile Fondi UCITS di Ver Capital SGR. Vediamoli insieme.

Effetti macro

Le banche centrali sono alle prese con la lotta all’inflazione, che nonostante la discesa rimane ancora lontana dal target del 2%. Secondo il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, l’obiettivo del 2% di inflazione core (scesa al 4,8% a giugno) non sarà raggiunto prima del 2025, mentre la Bce proprio il mese scorso ha rivisto al rialzo per ogni anno, compreso il 2025, le aspettative di inflazione. Un chiaro segnale che la stretta monetaria non si è ancora conclusa. Non solo. Bisogna considerare anche che i ritardi con cui gli interventi di politica monetaria si concretizzano nel contesto economico implicano un probabile periodo prolungato di tassi elevati e una certa volatilità su gli stessi.
“In questo scenario – sottolinea Giacomo Bergamo, Portfolio Manager – i bond high yield hanno una duration inferiore (cedola più alta) rispetto ai governativi e agli investment grade e sono meno sensibili ai tassi d’interesse, come hanno già evidenziato nei primi sei mesi dell’anno”.

Nel frattempo, il mercato del credito high yield ha evidenziato una crescita significativa nell’ultimo periodo: nel periodo successivo al 2009 si è evidenziato un tasso di crescita medio annuo del 4% (in dollari) e del 10% (in euro) e attualmente lo stock di obbligazioni high yield non finanziarie in euro e in sterline ammonta a 380 miliardi di euro. Guardando al solo 2023, il mercato primario è stato particolarmente attivo con 26 miliardi di euro di emissioni da inizio anno, guidate dall’attività di rifinanziamento. Un trend che contribuisce a rendere questo mercato più liquido.

Interessante rapporto rischio/rendimento

Non solo. Secondo Ver Capital c’è da osservare e tenere presente anche il rapporto rischio/rendimento. Partiamo da quest’ultimo, ovvero il rendimento: “Il mercato europeo delle obbligazioni high yield ha registrato un’eccellente performance negli ultimi dieci anni e attualmente offre un yield-to-worst (ossia il rendimento nel caso peggiore, YTW) medio del 7,6%, con un rendimento dei bond con rating BB del 6,2%, dei single B dell’8,5% e dei CCC del 16,3%”. Ma non è tutto, perché Ver Capital SGR fa notare che, se si confronta l’indice obbligazionario high yield europeo con l’indice azionario Euro Stoxx 50, emerge che il primo ha guadagnato dal 2000 un sostanzioso extra rendimento.

Arrivando al rischio, invece, ecco che le previsioni sui tassi di default rimangono su livelli ancora bassi. L’agenzia Standard & Poor’s si aspetta che il tasso di insolvenza delle imprese europee trailing-12 mesi di tipo high yield raggiungerà il 3,6% entro marzo 2024, dal 2,8% di marzo 2023. Quindi anche in caso di rallentamento economico, il rischio di default dell’emittente rimane contenuto. A incoraggiare questa aspettativa anche la pubblicazione dei risultati societari del primo trimestre del 2023, che si è dimostrata in media “abbastanza buona” rispetto alle stime degli analisti.

Ecco quindi che “in questo momento le obbligazioni europee ad alto rendimento rappresentano una scelta particolarmente interessante soprattutto nella classe di rating BB”, avvertono da Ver Capital SGR, sottolineando alcuni aspetti cruciali. Innanzitutto, le BB costituiscono la quota principale degli indici high yield, con circa il 70% in euro e circa il 50% in dollari, dimostrando che le B e le CCC hanno un peso maggiore in dollari che in euro. Secondariamente, il rendimento attuale dei BB è del 6,9% in dollari e del 6,2% in euro. Quindi, “al netto della perdita annua prevista (con un tasso medio di insolvenza per i BB pari a circa l’1% e tenendo conto di un tasso medio di recupero delle insolvenze pari a circa il 40%), ciò si traduce ancora in un rendimento netto interessante anche in scenari con prospettive economiche più deboli”. Inoltre, le BB beneficiano del fatto che i loro rendimenti totali annuali sono stati addirittura superiori a quelli delle Euro-BBB negli ultimi 11 anni su 13.

Insomma, “crediamo che i bond corporate con rating BB in particolare, che hanno evidenziato tassi di default molto bassi nel recente passato, stiano offrendo rendimenti particolarmente interessanti e possano essere adatti a quegli investitori che sono alla ricerca di rendimento in un contesto ancora volatile”, conclude Bergamo.

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